Intanto, l’amministrazione risponde con telecamere e nuove promesse di controlli e attenzione maggiore
SAN MARTINO – Il clima di preoccupazione per i ripetuti furti che da settimane interessano il Viterbese, in particolare la frazione di San Martino al Cimino, è approdato ieri in consiglio comunale, accendendo il dibattito sulla sicurezza e sul comportamento dei cittadini. Al centro della discussione, il gruppo Whatsapp nato per condividere segnalazioni e avvisi, ma diventato terreno di scontro per alcuni messaggi dai toni preoccupanti.
“Il gruppo è nato con buone intenzioni, ma ha ormai superato il suo scopo iniziale – ha spiegato il consigliere di maggioranza Gabriele Gnignera –. Circolano contenuti di ogni tipo e c’è molta confusione su chi possa effettivamente intervenire e con quali strumenti”.
A esprimere forte preoccupazione è stata anche la consigliera del Partito Democratico, Lina Delle Monache, che ha parlato di “dichiarazioni molto pericolose” e di “messaggi che rischiano di spingere verso la giustizia fai da te”.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere di maggioranza Umberto Di Fusco, che ha invitato a mantenere calma e senso di responsabilità: “Gli amministratori di questi gruppi hanno un ruolo delicato. Le chat possono essere utili, ma se diventano contenitori di paura e rabbia finiscono per amplificare l’insicurezza. Sentire parlare di fucili e ronde è inaccettabile. Ognuno deve fare il proprio mestiere”.
Dall’opposizione, la consigliera di Fratelli d’Italia Laura Allegrini ha invece richiamato l’attenzione sulle carenze strutturali della frazione: “San Martino presenta molte criticità. I cittadini hanno già individuato venti punti dove installare telecamere. Un presidio fisso della polizia locale sarebbe un segnale importante. Non condivido però alcune delle proposte emerse durante l’ultimo incontro del comitato”.