Altro che errore tecnico: il Comune ha inviato gli atti con sei giorni di ritardo. Il sindaco ora spieghi perché ha mentito al consiglio comunale
TARQUINIA – Non c’è stato alcun misterioso “problema tecnico”. Non c’è stato alcun disguido informatico imprevedibile. E soprattutto non c’è stata alcuna incertezza ministeriale, come il sindaco Francesco Sposetti ha sostenuto pubblicamente in consiglio comunale.
I documenti ufficiali, oggi in nostro possesso, raccontano una verità molto più semplice e, politicamente, molto più grave: il Comune di Tarquinia ha trasmesso la domanda di contributo con sei giorni di ritardo rispetto al termine perentorio previsto dalla legge. Sei giorni che sono costati alla città 657.787 euro già riconosciuti per i danni dell’alluvione di febbraio 2025.
È scritto nero su bianco nella comunicazione definitiva dell’Area Decentrata Agricoltura di Viterbo, che conferma la non ricevibilità dell’istanza proprio per la sua presentazione tardiva, avvenuta il 25 settembre 2025, oltre il termine del 19 settembre 2025, fissato a 45 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale MASAF del 24 luglio 2025 .
Altro che valutazioni in corso. Altro che contributo forse ridotto. La pratica era già morta e sepolta, e l’amministrazione lo sapeva.
respingimento definitivoLa bugia in consiglio comunale
Il punto politicamente più esplosivo di questa vicenda non è più soltanto la perdita del finanziamento, già di per sé gravissima. Il punto è che il sindaco ha negato la realtà dei fatti in consiglio comunale, scegliendo di non dire la verità ai rappresentanti eletti e ai cittadini.
A fine novembre, rispondendo all’interrogazione della consigliera di opposizione Betsi Zacchei (Fratelli d’Italia) sul mancato inserimento del contributo nel bilancio, Francesco Sposetti ha parlato di un’istruttoria ancora aperta al Ministero dell’Agricoltura, lasciando intendere che l’esito fosse incerto.
Una ricostruzione oggettivamente falsa.
Già a quella data, infatti:
- la Regione Lazio aveva notificato la non ricevibilità dell’istanza per tardività ;
- il Comune aveva già tentato inutilmente di giustificare il ritardo parlando di un presunto invio non andato a buon fine;
- l’Area Decentrata Agricoltura aveva respinto le controdeduzioni, chiarendo che sei giorni oltre il termine perentorio non sono sanabili .
Dunque il sindaco sapeva. E se non sapeva, il problema è ancora più grave, perché significherebbe che non controlla nemmeno le pratiche da centinaia di migliaia di euro del suo assessorato.
I documenti inchiodano il Comune
Il carteggio è inequivocabile. Il Comune sostiene di aver inviato una prima istanza il 12 settembre 2025, ma ammette che non è mai pervenuta al protocollo regionale. Solo il 25 settembre viene formalmente acquisita una domanda completa, fuori tempo massimo, come certificato dalla Regione Lazio .
reinoltro dopo la dimenticanzaLa stessa nota firmata dal sindaco Francesco Sposetti e dall’ingegner Sandra Meloni, responsabile dell’Ufficio Lavori Pubblici, parla esplicitamente di “reinoltro” della richiesta, prendendo atto che la precedente non era stata recapitata.

Ma la legge non ammette scorciatoie: ciò che conta è la data di ricezione valida, non quella che il mittente sostiene di aver tentato.
La Regione lo ribadisce senza ambiguità: la domanda è irricevibile perché arrivata oltre il termine perentorio previsto dalla DGR 10/2017 e dal decreto legislativo 102/2004. Fine della storia amministrativa.
Lo scaricabarile sugli uffici
Ora emerge un ulteriore elemento politicamente inquietante. Dai primi segnali provenienti da ambienti comunali, l’amministrazione starebbe tentando di addossare la responsabilità alla responsabile del servizio, l’ingegner Sandra Meloni. Una manovra tanto prevedibile quanto inaccettabile.
Perché qui non siamo davanti a un errore tecnico di un funzionario isolato, ma a una procedura:
- politicamente rilevante;
- economicamente decisiva;
- seguita da un sindaco che detiene la delega all’Agricoltura ed è agronomo di formazione.
Il sindaco firma gli atti, rivendica competenze specifiche e governa un Comune agricolo che aveva ottenuto il riconoscimento di 657.787 euro di danni certificati alle infrastrutture rurali, come risulta dalla dettagliatissima relazione tecnica allegata alla domanda .
RelazioneTecnica danni_AggScaricare ora tutto su un dirigente o su un problema informatico significa fuggire dalle proprie responsabilità politiche.
respingimento istanza 1Non un errore, ma un fallimento politico
La verità, oggi documentata, è che:
- i fondi c’erano;
- i danni erano stati riconosciuti;
- la Regione e il Ministero avevano fatto la loro parte;
- il Comune no.
E invece di assumersi la responsabilità dell’errore, il sindaco ha scelto la strada peggiore: negare l’evidenza in consiglio comunale e raccontare una versione dei fatti non corrispondente agli atti ufficiali.
Questo comportamento è politicamente più grave della perdita del contributo stesso. Perché mina il rapporto fiduciario tra amministrazione, consiglio comunale e cittadini. Perché trasforma un errore amministrativo in una questione di trasparenza e correttezza istituzionale.
2025-3657A questo punto una domanda è inevitabile e non più rinviabile: perché il sindaco Francesco Sposetti ha mentito in consiglio comunale, nascondendo che i fondi erano già definitivamente persi per un ritardo di sei giorni?
L’opposizione ha il dovere di pretendere un consiglio comunale straordinario, con la produzione di tutti gli atti e una spiegazione pubblica e puntuale. Perché quando una città perde quasi 700mila euro per negligenza, e poi perde anche la verità, il problema non è più tecnico. È politico. E personale.
Questa la giustificazione inviata ai giornali da questa amministrazione politicamente sempre più imbarazzante:
In riferimento alle indiscrezioni apparse sulla stampa in merito alla presunta inerzia o responsabilità dell’Amministrazione comunale di Tarquinia nella gestione delle procedure di riconoscimento dei danni causati dagli eventi alluvionali del 13, 14 e 19 febbraio 2025, si ritiene doveroso fornire alcuni chiarimenti, a tutela della correttezza dell’azione amministrativa e della piena informazione dei cittadini. Subito dopo tale l’evento il Comune ha immediatamente presentato richiesta di riconoscimento dello stato di calamità, giusto protocollo comunale n. 7487 del 19.02.2025.
L’Area Decentrata Agricoltura di Viterbo della Regione Lazio aveva accertato un danno per gli eventi calamitosi di febbraio 2025 sul territorio comunale di € 657.787,34, relativo a strade comunali e rurali. Detto danno, accertato anche dagli ispettori del Ministero Agricoltura, ha portato alla dichiarazione del 24.07.2025 circa l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi il 13, il 14 e il 19 febbraio 2025 nel comune di Tarquinia, pubblicata poi in G.U. n. 180 il 5 agosto scorso.
Bisogna ricordare che il Fondo di solidarietà nazionale per le aree colpite con danni alle infrastrutture connesse all’attività agricola del MASAF ha una disponibilità di circa 20.000.000,00 di € per l’intero territorio italiano e quindi con assoluta certezza il contributo concesso sarebbe stato ridotto drasticamente di una percentuale superiore al 50%.
Il comune di Tarquinia, con più di una settimana di anticipo rispetto ai tempi previsti per l’invio, aveva prodotto tutta la documentazione necessaria per il perfezionamento della richiesta finale con nota protocollo n. 39270 del 12/09/2025 e quindi aveva affidato al sistema la successiva trasmissione dei documenti necessari comprensivi quindi di Relazione Tecnica aggiornata, computo metrico estimativo, elenco prezzi ed analisi, quadro tecnico economico aggiornato, elaborati grafici su base CTR con l’individuazione delle strade da ripristinare. Per problemi tecnici operativi non imputabili all’Amministrazione comunale l’invio a mezzo PEC non è avvenuto correttamente.
Presa coscienza del mancato inoltro l’ufficio ha provveduto al reinoltro della domanda il 25/09/2025 con protocollo n. 41233, anche se ormai i tempi per l’invio erano scaduti.
Visto che il territorio comunale ha subito un importante danno alle infrastrutture stradali, causato dagli eventi alluvionali, così come accertato sia dai funzionari regionali che dagli ispettori del Ministero Agricoltura, condizione che rappresenta requisito essenziale per accedere al Fondo di Solidarietà previsto dal D.Lgs 102/2004, il comune di Tarquinia ha provveduto ad inviare una Istanza di Riesame il 25/11/2025 protocollo n. 51056 e della quale ancora non se ne conosce l’esito.


