Diciotto quadri plastici e quattrocento figuranti
VITERBO – “Con umiltà, come è nata, essa continua a vivere, con amore, tenacia e sacrificio al limite delle forze“, è la rievocazione storica della Passione di Cristo che ogni anno viene rappresentata nel piccolo centro di Bagnaia grazie alla caparbietà e passione del “Comitato permanente del Venerdì Santo” e che quest’anno si svolgerà il 7 aprile alle ore 21.30.
Oggi la rievocazione storica, si mostra imponente, sia per la ricchezza e varietà dei costumi, ricostruiti fedelmente su indicazione storica, sia per l’alto numero dei figuranti (circa 400) che rappresentano la Passione di Cristo.
Fedeli alla tradizione dei fondatori, essi sfilano in sequenza per 18 quadri plastici, che si snodano per le vie del borgo della ridente cittadina di Bagnaia.
Escono dal Portale della Chiesa di San Giovanni Battista, situata sulla Piazza Centrale, mentre tutta la parata militare che ivi s’innesta, esce poco prima del portone Medievale del Borgo Antico.
Tra il luccichio di 100 fiaccole di tela e cera magistralmente disposte sulle due fiancate della Chiesa, lentamente accompagnati da un sottofondo musicale, incedono i figuranti, sulla scia della vecchia Processione, mista alla tradizione popolare del luogo; percorrono la parte esterna del Borgo, per introdursi nel cuore del Borgo Antico, per riuscirne lentamente verso il portale Cinquecentesco di Villa Lante, ove avviene la Crocifissione dal vivo.
Ultimato ciò, la parata militare si ricompone per rientrare nel Borgo Antico fino all’ex Chiesa di S. Stefano.
Nello stesso momento, nella zona della Crocifissione, viene a formarsi una processione con caratteristiche molto religiose, formata dalla bara del Cristo Morto portata a spalla da quattro figuranti, preceduta dalla Banda musicale, che percorrerà le stesse vie, dove Gesù poco prima era passato sofferente sotto il peso della Croce.
Al suo seguito l’antica statua della Madonna Addolorata seguita dalla popolazione termina il percorso, con la bara che farà rientro nella Chiesa di San Giovanni Battista.
Cala così il sipario sulla Rievocazione Storica del Venerdì Santo a Bagnaia.
“Noi del Comitato crediamo profondamente, che oltre al fatto religioso in sé e il valore che rappresenta per l’epoca in cui viviamo, come in passato, si abbia urgenza di sete di Verità, Amore e Fratellanza vera, di quella molla che possa far superare il faziosissimo, l’egoismo, e tutte le altre fronde che sgretolano giornalmente, con il loro succedersi, la società umana, mettendo a rischio i giovani. La nostra iniziativa, il nostro lavoro, intende sanare anche questo, cercando di amalgamare attraverso la preparazione Storico-culturale e religiosa i circa 400 e più personaggi impegnati a far rivivere, ciò che la realtà odierna tende a seppellire. Con umiltà ed insieme, vogliamo realizzare un mondo migliore“.
Nel 1994, hanno realizzato un video, che propone tutto il lavoro svolto e l’ingente sacrificio sostenuto, “dedicato a quanti, nel silenzio e nell’ombra hanno lavorato credendo alla validità di ciò che stavano facendo; ai nostri predecessori; a quanti ci reputano degni della loro fiducia.
Infine a quanti ci sosterranno e ci permetteranno di completare quest’opera, fiore all’occhiello della ben amata terra viterbese con generosità e benevolenza“.
La rievocazione della Passione di Cristo di Bagnaia
La rievocazione storica della Passione di Cristo nasce nel lontano 1618, ad opera del medico ternano Michelangelo Carrocci, trapiantato nel borgo di Bagnaia per motivi professionali e nella figura giuridica della Confraternita di San Carlo, come è attestato nelle “MEMORIE ISTORICHE del CARONES”, che sensibile al problema del tempo, ideò, per tenere unita la propria gente, il rivivere nel senso cristiano e del sentimento umano, la sorte di Cristo nella sua Passione e Morte.
Realizzò, così, la costituzione di personaggi che rappresentassero, sfilando, i momenti salienti e cruciali della Passione, con l’aiuto dei Confratelli e di persone sensibili e devote.
La Rievocazione è entrata così nella storia del paese, la sua rappresentazione fu sospesa, solamente, per eventi bellici. Dopo alterne e contingenti vicende, fu definitivamente ripristinata nel 1902 con umili mezzi, e senza pretese, solo ed esclusivamente per fede di alcuni uomini, in maniera speciale da parte del benemerito Vincenzo Cencioni, che per molti anni e con pochi mezzi di fortuna, coadiuvato da un manipolo di volenterosi paesani, riuscì ad organizzare la Passione del Signore in poche sequenze di quadri.
Dopo la morte di Vincenzo, fu il figlio Pietro e il cugino Giovanni Maria a portare avanti il lavoro iniziato. Essi, con pari entusiasmo e spirito di sacrificio, sormontando non poche difficoltà, ampliarono la processione rendendola sempre più bella e commovente.
Nell’evento dell’ultima guerra e delle altre vicissitudini incontrate, nel corso del tempo hanno impedito la continuità della manifestazione, nell’anno 1967 fu costituito il “Comitato Permanente del Venerdì Santo”, composto da pochi elementi, che sulla scia dei predecessori, portano avanti con umiltà e sacrificio quanto ereditato, con amore e devozione.