la cancellazione del concerto di Natale ha riportato alla luce un antico problema, in paese non esiste un posto idoneo per ospitare concerti, convegni e tanti altri eventi, il consigliere con delega alla cultura Francesco Verdinelli afferma: “stiamo lavorando..”
Per dovere e diritto di cronaca, oggi vogliamo occuparci di un argomento che ha suscitato, e lo fa tutt’ora, numerose polemiche e cioè la cancellazione del tradizionale concerto di Natale del Coro Polifonico.
In merito abbiamo chiesto delucidazioni al parroco della piccola cittadina calvese, Don Silviu, il quale con estrema semplicità ci ha fornito precisazioni su quanto avvenuto, al fine di attenuare ulteriori chiacchiere. La vicenda che ci ha raccontato il parroco è breve ma chiarificatrice e speriamo possa finalmente porre fine a tali contrasti.
Secondo quanto affermato da Don Silviu, il Coro Polifonico di Calvi avrebbe fatto richiesta tramite lettera, di poter utilizzare la chiesa parrocchiale di S. Valentino e S. Maria Assunta, al fine di eseguire il consueto concerto natalizio, inserendo anche il programma. A questo punto il parroco ci spiega, che dopo una attenta e scrupolosa valutazione, ha ritenuto che per rispetto del luogo Sacro, fosse stato opportuno inserire almeno 2 o 3 brani inerenti la Natività del Signore, possibilmente in italiano.
Dopo aver esposto al Coro la sua proposta, li ha subito informati tramite lettera scritta, che dava la sua disponibilità ad usare la chiesa riscaldata sin dal pomeriggio. Alla fine il Coro ha ritenuto inaccettabile tale richiesta, secondo la loro posizione il repertorio non poteva essere modificato in nessun modo e così hanno preferito annullare l’evento. Attraverso un manifestino, hanno in seguito fatto conoscere a tutto il paese le loro motivazioni sulla causa del mancato evento e indicato come Amatrice il nuovo luogo dove svolgere il concerto di Natale.
Don Silviu ci conferma d’aver preso atto di tale scelta con serenità, si rammarica solo del fatto che il Coro abbia poi cantato ad Amatrice un canto tipico natalizio come “ tu scendi dalle stelle”, invece negato categoricamente a Calvi. In merito a questa faccenda abbiamo raccolto anche una dichiarazione che ha rilasciato una persona molto vicina al coro, che per ovvi motivi ha preferito rimanere anonima:
“Come al solito sarebbe bastato un buon senso, inserire due tre canti natalizi e tutto si sarebbe risolto, ma purtroppo qualcuno ha perso l’ennesima occasione per far si che in questo paese si svoltasse a livello di mentalità, peccato sarà per la prossima volta…”
Noi non vogliamo incrementare le discussioni, ma quello che è accaduto, ha riportato alla luce un antico problema calvese, quello della mancata presenza di un luogo idoneo ad ospitare tali eventi, come concerti, convegni, rassegne teatrali e cinematografiche e tanto altro.
A tale proposito abbiamo interpellato la nuova amministrazione comunale ed in particolare il consigliere con delega alla cultura Francesco Verdinelli, il quale ci ha informato del grosso impegno per la risoluzione definitiva di questo problema.
Qui di seguito pubblichiamo l’intervista dell’assessore raggiunto telefonicamente da noi.
“stiamo andando avanti, stiamo andando avanti, stiamo cercando di procedere con la Soprintendenza, perché le cose erano ferme da un po’ di tempo, infatti io mi sono attivato in modo abbastanza importante. Abbiamo parlato in Comune, anche con l’Ufficio Tecnico , con tutti, procede, però ancora la cosa non si sblocca, stiamo cercando di smuovere un po’ le cose, altrimenti tra 5 anni siamo ancora ad aspettare la sala del Monastero, almeno una sala del monastero. Nel frattempo possiamo ospitare piccoli concerti all’interno della sala del Coro, se gli elementi che suonano sono pochi e tenendo sempre in considerazione che il posto non può contenere più di 100/120 persone”.
Ovviamente qualora ci siano sviluppi su questa faccenda vi terremo informati, sperando che un giorno non tanto lontano, anche Calvi dell’Umbria possa avere un posto dove si potranno organizzare eventi, in modo che non si possano più alimentare inutili polemiche “gratuite”.