TARQUINIA – «Rispondo al comunicato del Pd e non la faccio finita qui finché non si chiarisce definitivamente chi danneggia la mia figura e il Pd». Alza la voce l’ex sindaco Mauro Mazzola nei confronti del Partito democratico.
«Lo faccio soprattutto per i giovani come il segretario che non dovrebbe far passare comunicati non scritti da lui. Con il tempo e l’esperienza si capisce sempre lo stile di chi scrive. Quanto scalpore e livore nascosto che esce alla luce nei miei confronti .
C’è chi si diletta a fare lo scribacchino su Facebook senza mai essere diretto, chi lancia messaggi di violenza, chi aspetta il cadavere passare sulla riva del fiume. Ma non mi intimoriscono. Analizziamo l’articolo: primo, confermo che sono il sindaco che ha fatto due mandati consecutivi con il mandato elettorale a cinque anni e con più giorni. Conversini ha fatto due mandati consecutivi ma di quattro anni ognuno. Lui stesso me l’ha confermato, ma gli atti parlano. Quindi ho buona memoria».
«Secondo, – prosegue – sono stufo di fare la parte del mostro, il cattivo da solo. Il sindaco che ha portato il carbone, la cessione del servizio idrico a Talete, la costruzione dell’autostrada, la battaglia contro la costruzione della trasversale con il tracciato verde, la chiusura di alcuni reparti del nostro ospedale. Tenendo presente che tutte le decisioni passavano in giunta e al consiglio comunale.
Poi quando si parla di lavori pubblici, della costruzione della piscina attesa da anni, di iniziative sportive, di turismo , della biblioteca, dei finanziamenti per il teatro e dei lavori iniziati ecc.. il sindaco scompare e sono bravi altri».
«Una squadra condivide tutto – prosegue Mazzola – non c’è chi si scansa su temi scottanti e poi riappare per passare da colui che ha fatto e realizzato mettendo nell’ombra tutti. Oppure prendersi meriti che non si hanno. Uno su tutti era un campione. Tenendo presente che difendo il metodo che abbiamo,(se volete ho) tenuto nel gestire i grandi temi affrontati per la nostra città. Su questo non mollo».
«Terzo, chi ha scritto l’articolo a firma Pd, fa finta di non sapere che gli incarichi da me ricoperti sono tutti derivanti da elezioni. Se non vieni eletto non hai incarichi e se hai un buon risultato è quasi scontato che vieni nominato assessore. Fino a qui non mi ha regalato niente nessuno. Anzi vi ricordo la mia elezioni a consigliere provinciale del 2005, quanti avrebbero gioito per una mia bocciatura? Invece ebbi un ottimo risultato.
Questa è storia ed i più giovani dovrebbero usare più prudenza nel fare dichiarazioni. Poi fui nominato assessore provinciale e tutti ritornarono ad essere amici. Certo io i piedi in testa dalla segreteria provinciale del partito non me li sono mai fatte mettere, come avviene oggi.
Un esempio, il “partito dei Cimini” candida per la terza volta, con certezza di essere eletti, gli stessi consiglieri, di Canepina, Caprarola, Capranica. È giusto? Non c’è nessuno all’altezza. Nel litorale o verso Acquapendente? Quando finirà questa oppressione dei Cimini?»
«Quarto, per quanto riguarda gli incarichi nei vari enti, il sindaco ne fa parte come figura istituzionale – ricorda Mazzola – Non sono mancate molte volte le deleghe ai vari assessori che erano disponibili.
Ricordo alle case popolari (era sempre lo stesso assessore che ci voleva andare), all’Autorità portuale, in Regione, a Talete, ecc… solo due non erano mai collaborativi e non hanno mai voluto rappresentarmi indossando la fascia.
Invece, addirittura, uno si era portato a casa la fascia tricolore personale in modo che non perdeva tempo a passare in Comune a prenderla. Poi se si vuole continuare posso anche fare nomi e documentare. Tutto protocollato. Allora chi è lo smemorato?»
«Quinto, perché sono uscito dal Partito e nessuno mi ha chiesto di ripensarci? – afferma Mazzola – L’ho scritto e detto più volte. Perché sul tema della trasversale il territorio e l’amministrazione non è stata ascoltata dalla Regione che aveva una maggioranza del Pd.
Perché sono stato lasciato solo, da parte soprattutto del consigliere regionale, nella battaglia della chiusura e conseguente trasferimento del reparto di Ginecologia e Ostetricia a Civitavecchia.
Perché io non voglio obbedire senza dire la mia agli arroganti provinciali e per ultimo, perché mi si vuole addossare la responsabilità della sconfitta del 2017. E molti, come si vede oggi sono contenti. Perché non ci si chiede quanti non hanno più rinnovato la tessera e perché? Molti sono protagonisti per la vittoria del 2017.
Sarà la decima volta che lo dico e lo scrivo. Avete poca memoria. Il giovane segretario la legga con attenzione e blocchi la pubblicazione di articoli scritti in fretta e furia e senza memoria pieni di livore. Sono pronto anche ad un confronto pubblico. I nemici sono altrove».