SORIANO NEL CIMINO – Il produttore di cannabis light è stato assolto con formula piena dopo essere finito nei guai per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il procedimento a carico del 40enne, proprietario di un’azienda agricola di Soriano, è stato definito dopo le indagini dei carabinieri di Bomarzo.
Nel marzo 2020, i militari avevano sequestrato 50 grammi di marijuana nella sua abitazione, conservata in barattoli e bustine salva freschezza con il marchio di un’erboristeria locale, insieme a un bilancino di precisione non funzionante. Durante l’udienza giovedì davanti al giudice Ilaria Inghilleri, il 40enne ha respinto le accuse. Ha spiegato che in quel periodo stava separando i semi dai fiori di una pianta che aveva già potato, utilizzati per la semina successiva. I carabinieri hanno anche sequestrato il sacchetto in cui li aveva riposti. Ha dichiarato che le infiorescenze erano destinate alla commercializzazione e che, poiché era agli inizi, collaborava con erboristi che gestivano un negozio in paese. Il bilancino trovato nella sua casa non era più utilizzabile poiché la placca di metallo si era staccata dal supporto.
In seguito, il socio del 40enne ha testimoniato, fornendo ulteriori chiarimenti sull’utilizzo del bilancino. Ha dichiarato che di solito lo usavano per pesare il concime, ma era consapevole che non potevano farne altro uso. Il pubblico ministero, concludendo la requisitoria, ha chiesto una condanna a 6 mesi, mentre la difesa ha sottolineato che durante la perquisizione non sono stati trovati soldi in contanti che potessero essere riconducibili a un’eventuale attività di spaccio.
Alla fine, la sentenza ha assolto l’imprenditore agricolo perché il fatto non sussiste, considerando probabilmente che non c’erano prove sufficienti per dimostrare che avesse commesso il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.