A Viterbo ha rilevato e gestito l’istituto Ragonesi e l’Accademia di Belle Arti
ROMA – Luigi Sepiacci, figura di spicco nel mondo dell’istruzione privata, si trova nuovamente al centro di gravi accuse. Dopo essere già sotto processo a Viterbo per presunti abusi su una studentessa quando era direttore dell’Accademia delle Belle Arti Lorenzo da Viterbo, il professore 78enne è ora accusato di violenza sessuale da parte di due donne a Roma. La Procura della Capitale ha infatti richiesto il rinvio a giudizio di Sepiacci, ex presidente dell’Associazione Nazionale Istituti Non Statali e di Istruzione (Aninsei).
Secondo l’accusa, gli episodi si sarebbero verificati nel 2022, in due distinti momenti, a gennaio e maggio, mentre Sepiacci ricopriva ancora il suo ruolo di vertice nell’Aninsei. Le due presunte vittime erano dipendenti dell’associazione, e il comportamento dell’imputato sarebbe stato caratterizzato da “gesti repentini ed improvvisi” tali da rendere impossibile per le donne una pronta reazione. Sepiacci avrebbe, quindi, abusato della sua posizione di potere, “costringendo le vittime a subire atti sessuali contro la loro volontà”. A pesare sulle accuse c’è anche l’aggravante contestata dal pm Stefania Stefania: l’uomo avrebbe approfittato di circostanze tali da impedire sia una difesa pubblica che privata.
La richiesta di rinvio a giudizio rappresenta una nuova tappa di questa complessa vicenda giudiziaria che ha già avuto sviluppi a Viterbo, dove Sepiacci è attualmente sotto processo.
In quel caso, l’accusa è stata sollevata da una studentessa che sostiene di aver subito molestie da parte del docente durante il suo mandato di direttore dell’Accademia delle Belle Arti Lorenzo da Viterbo. La giovane ha dichiarato che Sepiacci le avrebbe richiesto “favori” sessuali per evitare il rinvio della sua laurea.
L’iter giudiziario a Viterbo è entrato in una fase cruciale lo scorso 16 gennaio, con l’ammissione delle prove di fronte al collegio presieduto dal giudice Jacopo Rocchi. La fase istruttoria entrerà nel vivo a novembre, quando verrà ascoltata per prima la parte offesa.
Nonostante le gravi accuse, Sepiacci continua a mantenere un profilo rilevante soprattutto nel Lazio, e in particolare a Viterbo, dove ha rilevato e gestito importanti istituti scolastici, tra cui l’Istituto Ragonesi e l’Accademia delle Belle Arti Lorenzo da Viterbo, ora gestiti dal figlio. Il suo ruolo di presidente dell’Aninsei, carica dalla quale si è dimesso il 30 gennaio scorso, ha reso Sepiacci una figura di grande rilievo nell’ambito dell’istruzione privata nazionale.
L’udienza preliminare a Roma è stata fissata per l’8 novembre, data in cui il gup valuterà se disporre il rinvio a giudizio, aprendo così un nuovo processo a carico di Sepiacci. Questo potrebbe rappresentare un ulteriore capitolo nella vicenda giudiziaria che già lo vede imputato a Viterbo, mettendo in luce un quadro che continua a destare grande preoccupazione e attenzione mediatica.
Con due procedimenti paralleli e accuse che spaziano dall’abuso di potere alla violenza sessuale, il caso Sepiacci rappresenta un duro colpo per il mondo dell’istruzione privata in Italia. Le prossime fasi processuali, sia a Roma che a Viterbo, saranno decisive per comprendere la fondatezza delle accuse e l’effettiva responsabilità dell’imputato, in una vicenda che coinvolge la credibilità di un personaggio centrale nel panorama educativo del Paese.