Viterbo ha ricordato Norma Cossetto a 81 anni dal suo martirio

VITERBO – Si è svolta ieri mattina, domenica 6 ottobre 2024, a Viterbo, la manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma Cossetto”, organizzata dal Comitato 10 Febbraio per commemorare il sacrificio della giovane martire istriana sequestrata, torturata, violentata e infine gettata dai partigiani comunisti slavi in una foiba nella notte tra il 4 e 5 ottobre 1943.

L’evento si è tenuto nel giardino dedicato alla medaglia d’oro al merito civile e ha ricevuto il patrocinio di Provincia e Comune di Viterbo. Hanno partecipato, oltre ai cittadini e alle associazioni combattentistiche e d’arma, anche la Parlamentare europea Antonella Sberna, il Deputato Mauro Rotelli, i consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli.

La Sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, che era accompagnata dall’assessore Katia Scardozzi, ha deposto un cuscino di fiori e ha ricordato il sacrificio di Norma Cossetto e di tutte le donne, che ancora oggi, in pace e in guerra subiscono violenze che vanno contrastate in ogni modo e con qualsiasi mezzo.

Il referente provinciale del C10F, Maurizio Federici, ha ricordato le donne italiane infoibate, tra queste le tre sorelle Radecchi: Fosca, Caterina e Albina, tutte gettate nelle foibe dopo aver subito le stesse violenze di Norma e di chissà quante altre donne rimaste senza nome. Tre giovanissime innocenti di 16, 19, 21 anni, che lavoravano in una fabbrica di Pola. La più grande di età, Albina, era anche prossima a partorire ma i suoi aguzzini non la risparmiarono. Inoltre, Federici ha citato le 60mila donne e uomini che furono stuprati e uccisi dalle truppe coloniali francesi.

Il presidente nazionale del C10F, Silvano Olmi, ha sottolineato come la manifestazione patriottica dedicata a Norma Cossetto sia stata ideata a Viterbo da Maurizio Federici e abbia ormai raggiunto una dimensione internazionale. Infatti, coinvolge quest’anno 390 città italiane ed estere. Infine, ha elogiato la città di Viterbo, perché le amministrazioni di vario colore politico che si sono succedute negli anni hanno dato sempre il loro sostegno alle celebrazioni che ricordano i Martiri delle foibe, gli Esuli dal confine orientale e le Vittime delle cosiddette “marocchinate”.