La nave era partita da Civitavecchia e trasportava 9 cavalli che dovevano correre nell’ippodromo di Chilivani (Ozieri), in provincia di Sassari
OLBIA – Tutti a processo, imputati e responsabili civili, per la morte di quattro cavalli della scuderia Clodia di Roma, avvenuta sulla nave della Moby nell’estate 2020.
Lo ha deciso ieri, 5 dicembre, il gup Marco Contu che, accogliendo le richieste del pubblico ministero e delle parti civili, ha rinviato a giudizio il comandante della nave Moby Aki, Antonio Scotto Di Cicariello (Napoli), il primo ufficiale di coperta Francesco Lo Nostro (Messina), l’allievo ufficiale di coperta Ernesto Prudente (Ponza) e l’autista, Maurizio Conti (Roma). Il processo si aprirà il 28 febbraio.
Il caso era scoppiato il 13 luglio 2020. Quattro dei nove cavalli della scuderia Clodia imbarcati sulla Moby Aki – Bandidu De Zamaglia, Bomodel Da Clodia, Bometeor e Botrus – partiti da Civitavecchia e diretti all’ippodromo di Chilivani per partecipare alle gare internazionali, erano stati trovati morti dalla squadra che li accompagnava, poco dopo lo sbarco a Olbia. Colpo di calore, la causa della morte, come accertato dall’autopsia. Stroncati dall’eccessivo caldo nel garage della nave. Stando alle accuse della Procura di Tempio, a bordo della Moby Aki non sarebbero state attivate le procedure imposte alla compagnia sul trasporto degli animali, che avrebbero viaggiato in condizioni critiche, senza un’adeguata areazione, troppo vicini ad altri mezzi, uno dei quali dotato di motore frigorifero che avrebbe riscaldato ulteriormente l’aria. Ciò avrebbe causato la morte dei cavalli per “ipertermia corporea prolungata”. Da qui l’accusa di abbandono di animali per il comandante, l’ufficiale e l’autista incaricato del trasferimento degli animali che aveva le funzioni di guardiano.
Il gup ha mandato a processo come responsabili civili la compagnia Moby e la società di autotrasporti Pieraccini. L’avvocata Nazarena Tilocca ha dichiarato: «Spero che questa vicenda serva a responsabilizzare tutti, è necessario applicare in modo puntuale i regolamenti sulle modalità di trasporto degli animali».