Il 10 febbraio al Tribunale del Riesame sarà scontro con la Procura: “Negato il diritto alla difesa”
LATERA – L’inchiesta sulla casa di riposo degli orrori “Villa Daniela” rischia di trasformarsi in un gigantesco flop.
Le difese hanno chiesto ed ottenuto la copia dei video girati all’interno di alcune delle stanze dove, secondo l’accusa, si sarebbero consumate le violenze verbali, fisiche e sessuali a danno degli anziani ospiti.
Oltre 300 giga di immagini al momento inutilizzabili. Spezzoni di girato di 15 minuto ciascuno. Poco chiari e soprattutto senza tracce audio. Non ci sono riferimenti temporali. Data, ora… niente. Video che, così come sono, non servono a nulla.
“E’ stato negato il diritto alle difese di poter confrontare quanto scritto dai carabinieri sull’ordinanza con audio e video” così uno degli avvocati degli indagati.
Il 10 febbraio prossimo il Tribunale del Riesame si dovrà pronunciare sui tre ex dipendente della casa di riposo oggi rinchiusi in carcere.
Contro di loro, al momento, dei piccoli spezzoni di pochi secondi che non si capisce quando siano stati girati e dimostrano molto poco rispetto a quanto è stato scritto all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare.
Si parla di un errore materiale compiuto dalla società che ha avuto l’incarico di effettuare il lavoro. Altri sostengono che le tracce audio siano state salvate su altro dispositivo digitale. Le intercettazioni ambientali non sono state estrapolate e quindi i difensori, se volessero risalire a qualcosa, sarebbero costretti a trascorre ore ed ore nelle sale d’ascolto del Tribunale di Viterbo.
Nessuno si sbilancia e, ovviamente, sarà la Procura di Viterbo a rispondere di eventuali carenze o eventuali (speriamo di no) danni irrimediabili ai girati.
Le prove più solide, quello del manico di scopa utilizzato per usare violenza ad un’anziana (nel frattempo deceduta) sembra essere di soli 12 secondi e la donna è sotto le coperte.
Che cosa potrebbe accadere se davvero quei video fossero senza audio?
Non rimane che attendere il 10 febbraio e scoprire cosa sia realmente accaduto o si tratti di semplice strategia dell’accusa.