SANTA MARINELLA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del Movimento 5 Stelle: Abbiamo atteso le fatidiche 24 ore per dare tempo all’amministrazione Tidei di replicare alle incredibili dichiarazioni della consigliera Chegia che in pieno trasporto revisionista ha con grande nonchalance prima espresso un senso di repulsione verso gli ebrei israeliani e poi equiparato il genocidio degli ebrei alle vittime delle foibe con annesso annuncio del prossimo varietà sull’argomento (cosa che leggiamo in un post su fb gli costerà il sacrificio di un giorno di ferie, cosa che avrebbe volentieri evitato).
Quelle scritte sono ANTISEMITE e la non richiesta opinione della consigliera sono dichiarazioni ANTISEMITE.
L’ebraismo è una religione e un’identità culturale, mentre Israele è uno Stato.
Non tutti gli ebrei supportano Israele e non tutti gli israeliani sono ebrei.
Ci sono ebrei in tutto il mondo, alcuni favorevoli a Israele, altri critici.
Israele ha una popolazione mista, con cittadini musulmani, cristiani, drusi e di altre fedi.
Confondere ebraismo e Israele porta a stereotipi e pregiudizi.
La Shoah è stata un unicum nella storia dello sterminio di 6.000.000 persone che avevano in comune una religione.
Se dovessimo osservare un minuto di silenzio per ogni morto dell’olocausto dovremmo stare in silenzio per più di 11 anni e solo questo dovrebbe far riflettere sull’enormità di quel crimine.
L’attuale politica di Israele è una politica di estrema destra, il che è naturalmente lontana dai nostri convincimenti, ma è propria di quel governo e non degli ebrei.
Anche il fatto che il Consiglio Comunale del 4 dicembre scorso per la prima volta e dopo ben 424 giorni ha espresso un giudizio sull’atto terroristico del 7 ottobre (definendo asetticamente quella strage “violazione del diritto internazionale”) fa capire l’orientamento di questa amministrazione.
Il Movimento 5 Stelle di Santa Marinella esprime la più totale condanna per gli autori delle ignobili scritte, si dissocia dalle dichiarazioni del consigliere di maggioranza e si rammarica del silenzio tenuto dagli altri membri dell’amministrazione.