Negli ultimi anni, farmaci come **Ozempic** (semaglutide) e **Wegovy** hanno rivoluzionato non solo l’approccio terapeutico a diabete e obesità, ma anche il dibattito culturale intorno al corpo, alla salute e all’identità. Questi trattamenti, inizialmente sviluppati per il controllo glicemico, hanno dimostrato efficacia straordinaria nella riduzione del peso corporeo, aprendo nuovi scenari sia in ambito medico che sociale.
L’era di Ozempic: Come i Nuovi Farmaci Stanno Ridefinendo la Nostra Visione del Peso e della Salute
Dall’Aula Medica al Dibattito Culturale
Ozempic, approvato dalla FDA nel 2017 per il diabete di tipo 2, è diventato un fenomeno globale grazie ai suoi effetti collaterali “desiderabili”: una perdita di peso rapida e significativa. Celebrità e influencer ne hanno parlato apertamente, trasformandolo in un simbolo di un nuovo paradigma estetico. Tuttavia, questa popolarità solleva domande cruciali: cosa significa quando la magrezza diventa un obiettivo raggiungibile con un’iniezione settimanale? E quali implicazioni etiche comporta questa trasformazione?
Il Peso tra Medicina e Stigma
Storicamente, l’obesità è stata trattata come una questione di autocontrollo, spesso stigmatizzata come fallimento personale. Ozempic e farmaci simili spostano il focus verso una soluzione farmacologica, ridimensionando il ruolo della volontà individuale. Questo cambio di prospettiva, però, non è privo di contraddizioni. Da un lato, offre sollievo a chi ha lottato con diete inefficaci; dall’altro, rischia di medicalizzare ulteriormente il corpo, trasformando la diversità fisica in un problema da “curare”.
Etica, Accesso e Disuguaglianze
Nonostante il loro successo, questi farmaci rimangono inaccessibili a molti a causa dei costi elevati (oltre $1,000 al mese negli Stati Uniti) e della carenza di approvvigionamento. Questo solleva interrogativi sull’equità: chi ha diritto a un corpo “migliorato”? E come bilanciare l’accesso alla salute con il rischio di creare nuove forme di privilegio?
Il Futuro: Tra Accettazione e Perfezione
Ozempic segna un punto di svolta nella storia del rapporto tra corpo e tecnologia. Se da un lato promuove una visione più compassionevole dell’obesità, dall’altro alimenta pressioni estetiche senza precedenti. La domanda centrale resta: stiamo assistendo all’alba di una nuova era di inclusività, o semplicemente a un aggiornamento degli standard di bellezza, ora più alla portata di pochi?
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*Nota: Questo articolo è una rielaborazione critica e indipendente dei temi trattati in “Will the Ozempic Era Change How We Think About Being Fat and Being Thin?” (The New Yorker, 2023), adattata al contesto italiano e arricchita da analisi interdisciplinari