FREGENE – Stefania Camboni, 56 anni, è stata trovata accoltellata nella sua villetta di Fregene tra il 14 e il 15 maggio. Le indagini si concentrano su un possibile movente economico: la donna avrebbe contratto numerosi debiti, annotati su due taccuini ritrovati dai carabinieri, alcuni dei quali non ancora saldati. Spariti il cellulare e le chiavi dell’auto della vittima.
L’unica persona indagata finora è la nuora, Giada Crescenzi, che viveva con la vittima e con il compagno Francesco, figlio della donna uccisa. La giovane si è detta innocente, sostenendo che Stefania si fosse attirata molte inimicizie a causa dei debiti. Gli investigatori, però, considerano poco credibile la versione della nuora, che ha dichiarato di non essersi accorta di nulla perché dormiva sotto l’effetto di un farmaco. A suo carico vi sarebbero tracce di sangue non del tutto rimosse.
Il contesto familiare risulta difficile: madre e figlio non si parlavano da tempo e la coppia cercava un’altra sistemazione, come rivelato da un annuncio su Facebook. Nonostante le accuse contro Crescenzi, gli inquirenti non escludono il coinvolgimento di altre persone e proseguono i rilievi nella casa per cercare ulteriori tracce.