Abitanti e commercianti chiedono all’amministrazione di aumentare l’illuminazione pubblica e i controlli dopo i continui “episodi notturni”
VITERBO – Vetrine di negozi, chiusi da tempo, spaccate dai vandali. Siamo in pieno centro, in Via Cesare Dobici, a pochi passi da Piazza della Repubblica.
Qui, come in altre zone del cuore della città, giovani “annoiati” – come li definiscono i nostri intervistati – sono soliti fare scorribande notturne tra urla, risse e droga.
“Sono ormai mesi, se non di più, che la situazione nei pressi del Sacrario è al limite del sopportabile. La notte si fa fatica a dormire per i continui schiamazzi, le risse e i rumori del devasto che questi ragazzi, alcuni viterbesi e altri no, ci portano letteralmente sotto casa. Vivere in centro a queste condizioni è esasperante, quasi impossibile e le stesse forze dell’ordine, che chiamiamo sempre più spesso, sembrano essere in difficoltà perché i ragazzi sono quasi tutti minorenni”.
Chi parla è ovviamente un residente che si trova nei pressi della zona.
Le sue parole sono condivise da commercianti e altri abitanti suoi vicini che ci spiegano – inoltre – come ad aumentare questi problemi sia l’oscurità che inonda la zona una volta calato il sole.
“L’illuminazione pubblica, tra Via Ascenzi e Sacrario è proprio penosa. Inoltre, da quando hanno cambiato le luci al parcheggio del Sacrario, il buio è aumentato notevolmente. Ci sono zone in totale oscurità con gente che spaccia, ragazzini che prendono a pallonate le auto per giocare e frequenti risse e litigi tra gente veramente poco raccomandabile. La mattina compare sempre qualche danno o qualche scarabocchio nuovo suoi muri, come accade per la Chiesa degli Almadiani e su Via Cesare Dobici. Servirebbe un intervento, ripensare le luci del Sacrario e quelle su Via Ascenzi. Ma non domani, subito, perché l’inverno è alle porte e i sole calerà sempre prima a tra appena un mese”.
Il tempo, effettivamente, fugge.
La riqualifica del parcheggio del Sacrario, ora dotato di “illuminazione e telecamere intelligenti” – come è stato spiegato dall’amministrazione – al momento non sembra convincere affatto chi lavora e risiede nell’area interessata poiché i vecchi fari, sicuramente alti e vetusti nella loro architettura, fornivano una luce meglio distribuita e vagamente “rassicurante” che riusciva (non sempre, ndr) a disincentivare certi comportamenti illegali.
“Ora, al buio, qui è tutto permesso. Il bivacco è all’ordine del giorno e appena cala il sole anche la stessa fontana del Sacrario diventa un luogo per fare quel che si vuole. C’è chi porta la musica e da mangiare, chi si sdraia seminudo sui gradini e tracanna alcolici. Un orrore quotidiano che si consuma a due passi da Palazzo dei Priori non appena diviene buio. La polizia e i carabinieri ci aiuto, assolutamente, ma qui servirebbe ripensare totalmente questa zona, dotarla di illuminazione efficace e telecamere anche nelle vie limitrofe. Comprendiamo come sia difficile per le forze dell’ordine arrivare ovunque e subito, ma non ci sentiamo tranquilli. Ci sono state aggressioni, anche a commercianti e residenti e i più anziani hanno letteralmente paura a uscire la sera”.
Quella del Sacrario, purtroppo, continua a essere una “città nella città”.
Un quartiere con regole che sembrano differenti da quelle di altre zone, come San Pellegrino o anche Piazza del Teatro, dove tutto è permesso e il passaggio sempre più scarso di persone, così come i problemi sopraccitati dagli abitanti, alimentano il degrado e la microcriminalità.