Civitavecchia – Detenuto muore in carcere, la Procura apre un fascicolo per morte sospetta

L’uomo, 53enne e condannato all’ergastolo, è morto per cause ancora da accertare. Un altro, egiziano, ha tentato il suicidio in carcere a Bari

CIVITAVECCHIA – Un detenuto di 55 anni, italiano, condannato all’ergastolo, è morto il 15 agosto all’interno della Casa circondariale di Civitavecchia. Le cause del decesso sono ancora da accertare. La notizia si inserisce in una giornata segnata da altri gravi episodi: a Benevento un 53enne si è tolto la vita recidendosi la giugulare, mentre a Regina Coeli, a Roma, un giovane egiziano di 19 anni ha tentato l’impiccamento poche ore dopo il suo arresto ed è stato ricoverato in ospedale in condizioni critiche.

Il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria parla di “Ferragosto di morte e sofferenza” e ricorda che dall’inizio dell’anno sono già 53 i suicidi tra i detenuti, oltre a tre operatori penitenziari. “In carcere ci sono 62.700 reclusi a fronte di 46.755 posti, con un organico della Polizia penitenziaria carente di almeno 18mila unità”, denuncia il segretario generale Gennarino De Fazio, che critica le celebrazioni ministeriali e l’inerzia della politica.

Preoccupazione anche dal fronte politico. Paolo Ciani, segretario di Demos e deputato Pd-Idp, sottolinea il sovraffollamento record di Regina Coeli, “oltre 1100 presenze per un tasso vicino al 200%”, e invoca un provvedimento deflattivo: “Non possiamo dare per scontato che sofferenza e morte facciano parte della normalità. Nel Giubileo della Speranza raccogliamo l’appello di Papa Francesco”.

Il caso di Civitavecchia riporta al centro il tema della crisi penitenziaria italiana, tra emergenza numerica, carenze di personale e condizioni di vita che continuano a spingere a gesti estremi. La Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per morte sospetta.