Rizzi si butta sui gatti di Anna, attivate donazioni e passerella: “Sei il solito accattone”

Secondo quanto riportato da Quinto Potere, l’animalista e influencer Enrico Rizzi è intervenuto nella vicenda dei gatti di Anna a Modugno, ma lo ha fatto – a detta del giornale – con il suo “consueto e calcolato ritardo”, utile a massimizzare abbonamenti e donazioni.

La storia dei gatti, iniziata con il tragico ritrovamento di quattro esemplari morti e gettati sul ciglio della strada insieme a scarti di cibo, è ormai vicina a una soluzione. Tuttavia, Rizzi – sottolinea Quinto Potere – non ha perso occasione per inserirsi nella vicenda, pubblicando un post di ringraziamento, quasi a voler incassare i meriti dello sperato lieto fine. Una strategia, scrive il giornale, che ricalca un modus operandi già visto: appropriarsi mediaticamente di storie forti per rafforzare la propria immagine e convincere sempre più persone a sostenerlo economicamente.

Quinto Potere ricorda anche che in passato ci sono state altre polemiche con Rizzi, come nel caso del canile di Bitonto, e aggiunge che “per la seconda volta lo abbiamo smascherato”. Il disgusto per il metodo resta intatto, scrive la testata, nonostante il dichiarato sentimento di tenerezza che Rizzi avrebbe espresso verso uno dei protagonisti della vicenda.

Il giornale sottolinea che ciò che davvero conta è il sostegno ad Anna e ai gatti, che lei da sola non può accudire, e promette di continuare a vigilare su eventuali ritardi e responsabilità. Quanto a Rizzi, conclude Quinto Potere, “è benvenuto ovunque voglia andare”, ma ogni volta non mancheranno di ribadire il loro pensiero critico sul suo modo di agire.

Non si può dimenticare, a tal proposito, un’altra ferita aperta nel mondo dell’animalismo: la battaglia sul cavallo di Orte, lasciato a se stesso e poi morto nonostante gli appelli e le mobilitazioni. Anche in quel caso, la tempistica degli interventi e la gestione comunicativa della vicenda hanno alimentato accese polemiche, con accuse simili a quelle che oggi riemergono nella storia dei gatti di Modugno.