La delibera di affidamento porta la firma della commissario Rosario Marino e, inevitabilmente, finirà sul tavola della Procura della Repubblica di Civitavecchia
Cambia il colore politico, cambiano i direttori generali, ma la musica è sempre la stessa: in Lazio le ambulanze restano ostaggio dei soliti noti. È il quadro desolante che emerge dall’inchiesta di Linda Di Benedetto su L’Espresso e che trova conferma nella delibera firmata dalla commissaria della ASL RM4, Rosaria Marino, lo scorso 28 luglio.
I Calderone, i “re delle ambulanze”
Come ricostruito da L’Espresso, i fratelli Calderone – Antonio, Concetta e Francesco – non figurano più formalmente nella compagine della Heart Life Croce Amica. Eppure, nonostante inchieste, esclusioni da gare pubbliche, rilievi dell’ANAC e sentenze del TAR, il loro impero continua a ricevere affidamenti milionari. Nel Lazio, addirittura, la società ha incassato altri 15 milioni di euro solo quest’anno, aggiudicandosi 30 postazioni del 118 regionale.
E non basta: la ASL Roma 4 ha proceduto ad un nuovo affidamento diretto da 765 mila euro per il servizio di trasporto infermi nei presidi di Civitavecchia e Bracciano (ne parleremo più approfonditamente più avanti.
Una sanità ostaggio di inefficienza e clientele
La giustificazione? La solita: “estrema urgenza, eventi imprevedibili”. Ma qui di imprevedibile c’è ben poco: da anni la sanità laziale sopravvive di proroghe, affidamenti diretti e contratti rattoppati all’ultimo minuto.
L’Ares 118, che dovrebbe garantire trasparenza ed efficienza, si conferma un colabrodo. Come denunciato dall’ANAC, dal 2015 al 2024 sono stati affidati 183 milioni di euro senza gara a raggruppamenti guidati proprio da Heart Life. Un fiume di denaro pubblico che alimenta società già segnalate e compromesse.
D’Amato, Zingaretti e l’eredità tossica
Questa è l’eredità lasciata da Alessio D’Amato e Nicola Zingaretti, che hanno governato la sanità regionale per anni, gonfiando bilanci e favorendo un sistema che ha prodotto solo debiti, disastri organizzativi e opacità.
Oggi Francesco Rocca, pur avendo nominato un nuovo direttore generale per Ares 118, non è ancora riuscito a spezzare questo circuito perverso. Si parla di “nuovo corso”, ma i fatti dicono altro: i Calderone continuano a incassare, le Asl continuano a firmare affidamenti diretti, i cittadini continuano a pagare il prezzo di un sistema inefficiente e autoreferenziale.
L’affidamento senza gara di Civitavecchia è solo l’ennesimo tassello di una gestione che non riesce a liberarsi dai vecchi schemi. Altro che emergenza imprevedibile: qui siamo davanti ad una emergenza permanente costruita ad arte per alimentare affari milionari.
Intanto i pronto soccorso si svuotano di medici, i reparti rinviano interventi e i pazienti restano in lista d’attesa. Ma alle solite società private i soldi arrivano sempre puntuali, senza gara e senza vergogna.
Ambulanze a Civitavecchia: 800mila euro regalati senza gara. Sempre agli stessi
Altro che sanità pubblica efficiente. Qui siamo davanti all’ennesimo scandalo: l’ASL Roma 4 ha affidato senza gara, con una delibera lampo firmata il 28 luglio, un appalto da 765 mila euro alla famigerata Heart Life Croce Amica. Sì, proprio quella società che da anni domina il business delle ambulanze nel Lazio, nonostante inchieste, indagini, esclusioni e rilievi dell’ANAC.
La scusa? L’“estrema urgenza”
Tutto nasce dall’indisponibilità della precedente RTI (Nuova Croce Verde Romana e Croce Rossa), che a luglio ha comunicato di non avere più medici per coprire i turni h24 a Civitavecchia e Bracciano. Risultato: reparti sguarniti, attività chirurgiche bloccate per spostare anestesisti sulle ambulanze, pronto soccorso al collasso.
La delibera che grida scandalo
Il provvedimento, approvato in fretta e furia, è un manuale dell’“emergenza all’italiana”:
- la precedente RTI (Nuova Croce Verde Romana – Croce Rossa) ha dichiarato l’indisponibilità di medici per 20 turni h24 nel luglio-agosto 2025, lasciando scoperti i reparti di Civitavecchia e Bracciano;
- l’ASL ha tamponato con proprio personale, bloccando perfino attività chirurgiche elettive per reperire anestesisti da mandare sulle ambulanze;
- di fronte al rischio di interruzione di pubblico servizio, la direzione ha invocato l’“estrema urgenza” prevista dall’art. 76 del Codice Appalti, procedendo senza gara.
Risultato: affidamento diretto ad Heart Life Croce Amica per 765.163,38 euro IVA esente con decorrenza dal 1° agosto 2025, in attesa (forse) di una gara vera entro fine ottobre.
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