Torna in voga la questione sui social, dove sempre più cittadini chiedono “meno proclami altisonanti e più azioni” per riportare un Cinema (adeguato) in città
VITERBO – «Viterbo città del cinema». Così recita l’annuncio della nuova Film Commission, presentata nei giorni scorsi dalla sindaca Chiara Frontini, con tanto di sito internet, video promozionali e gallery fotografica. L’obiettivo è chiaro: attrarre produzioni cinematografiche e televisive, valorizzare il territorio e creare opportunità di lavoro per comparse e maestranze.
Un progetto ambizioso, che ha visto il coinvolgimento dell’assessora Patrizia Notaristefano, di Simona Tartaglia (casting director) e di Carlo Cozzi (producer), con l’idea di rendere Viterbo una vera e propria location per film e serie, dalle atmosfere storiche a quelle moderne. Nomi celebri come Fellini, Monicelli, Giorgio Capitani con Il Maresciallo Rocca, fino a The Young Pope e l’ultimo film di Giovanni Veronesi, testimoniano la vocazione della città come set cinematografico.
Peccato che… di cinema da guardare ce ne sia ormai pochissimo. Negli ultimi anni, Cinema Genio, Cinema Lux, Cinema Azzurro e tutti gli altri hanno chiuso i battenti, lasciando un grande vuoto nella vita culturale della città. L’unico luogo cinematografico attualmente fruibile nelle immediate vicinanze è il CineTuscia Village, a Vitorchiano, cioè in un altro comune. Così, mentre registi e troupe continuano a scoprire scorci e palazzi di Viterbo, i cittadini devono spostarsi fuori città per vedere un film su grande schermo.
Simona Tartaglia, moglie del regista Capitani, si dice entusiasta dell’iniziativa: «Viterbo ha tutto per diventare una location ideale: vicinanza tra set, bellezza storica e architettonica». E non manca chi sogna un futuro più strutturato, con la possibilità di creare studios permanenti per serie televisive. Ma il paradosso resta evidente. In città si gira, si promuove e si celebra il cinema, mentre chi vorrebbe sedersi in poltrona e guardarlo deve emigrare a Vitorchiano o nei comuni limitrofi. Un contrasto che, sui social, ha scatenato commenti ironici e amare riflessioni: «Viterbo città del cinema? Peccato che il cinema non ci sia».
La speranza è che la Film Commission non rimanga solo una vetrina per le produzioni esterne, ma diventi occasione per ripensare la cultura cinematografica della città, riportando un cinema funzionante nel cuore di Viterbo e permettendo a residenti e visitatori di vivere il grande schermo, oltre che di osservarlo. Nei mesi passati si è anche parlato di una possibile riapertura del Cinema Lux, a farlo sapere era stato anche lo stesso Carlo Cozzi, membro della Commission. Peccato, però, che la struttura in questione sia purtroppo “desueta” per usare un eufemismo. Se da una parte potrebbe essere sicuramente interessante il suo recupero, magari per rassegne cinematografiche e film d’autore, dall’altra resta l’impellente bisogno – manifestato dai cittadini in tanti commenti e post – di un “ritorno al cinema”, preferibilmente un multisala moderno, per la Città dei Papi.
Intanto, Viterbo resta il set ideale… senza cinema.