Civitavecchia – Ex funzionario comunale accusa: “Sul centro per l’impiego pacchetto già confezionato”

Della denuncia presentata in Procura dall’imprenditore Mario Benedetti, vincitore della gara, ancora non si sa nulla ma adesso spunta un video inquietante sul “metodo Mari”. Oggi in Consiglio la delibera per comprare i locali di Viale della Vittoria: prezzo 620 mila euro, lavori già conclusi e agibilità depositata

CIVITAVECCHIA – Questa mattina, se tutto dovesse filare liscio, l’Amministrazione comunale procederà finalmente all’acquisto dell’immobile nel quale destinare la sede del centro per l’impiego.

Dopo anni di bandi fatti e poi revocati. Di iniziative giudiziarie e amministrative, siamo (o perlomeno sembra) all’epilogo di questa spinosa vicenda.

Cerchiamo di riorganizzare la storia e di ricostruirla fin dove possibile.

Dopo anni di stop&go amministrativi, trasferimenti provvisori e polemiche politiche, la vicenda del Centro per l’Impiego (CPI) di Civitavecchia arriva al suo snodo decisivo: il Consiglio comunale è chiamato a votare l’autorizzazione all’acquisizione dei locali di Viale della Vittoria 6 bis/6 ter per farne la sede “definitiva” del servizio. L’operazione è interamente finanziata con fondi PNRR – Missione 5, Investimento 1.1 e si inserisce nel programma regionale di potenziamento infrastrutturale dei CPI.

Dalla chiusura alle carte: una cronologia lampo

  • 2024 – La Regione Lazio approva lo schema d’accordo con i Comuni per dotare i CPI di sedi nuove o più adeguate. Per Civitavecchia si apre la strada dell’acquisto.
  • Febbraio 2025 – Il Comune approva l’avviso per l’indagine di mercato e cerca immobili idonei.
  • Marzo 2025 – La Regione alza il budget: tetto di spesa portato a 1,5 milioni; il Comune sospende e riapre i termini per ampliare l’offerta.
  • Estate–autunno 2025 – Individuato l’immobile di Viale della Vittoria (circa 320 mq), proposto dal proprietario Autosport Srl. Perizia giurata: valore di mercato 795.000 €offerta di vendita 620.000 €comprensiva degli interventi di adeguamento funzionale (accorpamento e fusione, sicurezza, igiene, misure di resilienza climatica, bagni accessibili). Lavori ultimati il 7 ottobre 2025; il 14 ottobre arrivano certificato di regolare esecuzione e SCIA di agibilità; completata anche la variazione catastale con nuovo subalterno 505.

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Cosa vota oggi il Consiglio

La Proposta n. 151 del 27/10/2025 porta in aula cinque punti chiave:

  1. Autorizzazione all’acquisizione dell’unità immobiliare (categoria commerciale) in Viale della Vittoria 6 bis/6 ter – Foglio 25, Part. 59, Sub. 505;
  2. Piena copertura dell’intervento con fondi PNRR messi a disposizione dalla Regione Lazio;
  3. Mandato alla Giunta a varare il provvedimento che autorizza la sottoscrizione del contratto preliminare con la Regione, definendo ruoli e competenze dei due enti;
  4. Mandato al Dirigente Patrimonio per gli atti successivi fino all’inserimento del bene nel patrimonio comunale;
  5. Immediata eseguibilità dell’atto, con votazione separata.

Le condizioni PNRR (e le scadenze vere)

Nel fascicolo che accompagna la delibera è esplicitata la cornice PNRR:

  • il Comune si impegna a sottoscrivere l’Accordo con la Regione (schema già approvato a livello regionale) e l’autodichiarazione sul rispetto dei principi PNRR (DNSH, anticorruzione, conflitti d’interesse, comunicazione “Finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU”);
  • deve consegnare l’immobile destinato a sede CPI entro il 31 dicembre 2025;
  • dovrà mettere a disposizione gli spazi alla Regione con un comodato d’uso gratuito;
  • assumerà il ruolo di Soggetto Attuatore Delegato, con tutti gli adempimenti di monitoraggio, rendicontazione e controlli;
  • se la consegna non avverrà entro la data perentoria, scatta la restituzione integrale del contributo, a prescindere dallo stato d’avanzamento e dai pagamenti già effettuati.

Perché l’operazione è politicamente sensibile

La vicenda arriva a compimento dopo anni di frizioni: chiusura della sede originaria, servizi “a distanza”, tentativi di soluzioni temporanee, stop e riavvii delle procedure, fino alla decisione di acquistare un immobile — scelta sostenuta dal PNRR ma contestata a fasi alterne da opposizioni e sindacati, soprattutto sui tempi e sulla preferenza acquisto vs immobili pubblici. L’approdo in aula, con lavori già eseguiti e agibilità depositata, punta a chiudere il contenzioso politico sulla mancanza di una sede CPI in città e a rispettare il cronoprogramma PNRR.

Cosa succede dopo il voto

Se il Consiglio approva, la Giunta potrà autorizzare il preliminare e il Dirigente Patrimonio potrà completare l’iter fino al rogito e all’immissione nel patrimonio comunale, aprendo alla consegna dei locali alla Regione entro fine anno e, di conseguenza, al ritorno del CPI a Civitavecchia in una sede stabile. In caso contrario, restano i rischi di perdere il finanziamento o di dover restituire le risorse già erogate, con inevitabili ricadute sui servizi al lavoro e sull’immagine dell’ente nell’attuazione del PNRR.

Il video scandalo che racconta un’altra verità

In queste ore però, ad ingarbugliare ancora di più la vicenda, il video girato dall’imprenditore Mario Benedetti, danneggiato da questa vicenda, che parla con un ex funzionario del Comune di Civitavecchia e che, all’epoca dei fatti, era responsabile dell’ufficio che avrebbe dovuto aggiudicare proprio all’imprenditore il famoso “bando annullato”.

La delibera comunale oggi in discussione non menziona direttamente Mario Benedetti o la sua società, ma da un’analisi cronologica e incrociata degli atti emerge chiaramente che la vicenda dei locali del Centro Commerciale “I Mulini”, di cui Benedetti è proprietario, rappresenta il primo capitolo della lunga storia dell’acquisto della sede del Centro per l’Impiego (CPI) di Civitavecchia.

L’aggiudicazione originaria: i locali ai “Mulini”

Nel 2022, quando la Regione Lazio stanziò i primi fondi per riportare il CPI a Civitavecchia, il Comune bandì una manifestazione d’interesse per individuare spazi idonei.

A vincerla fu Mario Benedetti, imprenditore civitavecchiese, proprietario dei locali nel Centro Commerciale “I Mulini”, che offrì la disponibilità dei suoi spazi come sede temporanea del Centro per l’Impiego.

L’assegnazione avvenne regolarmente, ma generò una forte polemica politica e mediatica: opposizioni e stampa parlarono di “favoritismo” e di “gara fatta su misura”, tanto che la Procura di Civitavecchia aprì un’inchiesta.

Le indagini e l’archiviazione

Nel febbraio 2022 le cronache locali riportarono che tre politici e un imprenditore (tra cui lo stesso Benedetti) erano indagati per presunte irregolarità legate alla procedura di assegnazione dei locali dei Mulini. Tuttavia, l’indagine si concluse con un’archiviazione piena nel dicembre 2022, con la motivazione che “il fatto non sussiste” e “nessuno ha commesso reati”.

La vicenda lasciò però una traccia politica profonda, alimentando per mesi lo scontro tra l’amministrazione comunale e le opposizioni.

Quando, nel 2024, la Regione Lazio attivò i fondi PNRR – Missione 5, il Comune decise di non proseguire con i locali dei Mulini ma di avviare una nuova procedura per l’acquisto di un immobile “definitivo”.

Con la Determinazione Dirigenziale n. 570 del 6 febbraio 2025, venne approvato un nuovo avviso pubblico di indagine di mercato per individuare spazi alternativi.

Successivamente, dopo l’aumento del finanziamento regionale da 247.500 € a 1.500.000 €, la procedura fu riaperta a marzo 2025.

Questa volta la scelta cadde sull’offerta della società Autosport Srl, proprietaria dei locali in Viale della Vittoria 6 bis e 6 ter, oggi in via di approvazione definitiva con la delibera portata in Consiglio.

Il contenuto del video

In questo video l’impreditore si ritrova a parlare con l’ex funzionario e quello che esce dalla bocca di quest’ultimo è davvero inquietante come inquietanti e gravi sono le accuse rivolte al suo ex collega (tutt’ora in servizio all’ufficio urbanistica, Claudio Mari.

…Pure sul centro dell’impiego, per esempio: è una cosa che gli avevo promesso, che ti avrei aiutato, ma non ho avuto il tempo.
Lì ti avrei dimostrato che sono una persona che ti rispetta. Gli avevo detto: “Ho preso l’impegno. Se ti dico no, stai sicuro che magari è un nì. Se ti dico no, poi magari qualcosa la posso fare, se trovo la scappatoia. Ma lì ti do la mia parola.”

Hanno annullato tutto.
— *Chi?*
— Loro. Io ho trovato tutto il pacchetto già fatto. L’altro l’aveva confezionato tutto, ma pure Claudio ci ha messo mano. Quando ho preso le carte in mano, era già tutto fatto. Non c’era più niente da fare.

Tutto un imbroglio. Tanto è vero che Bottoni mi ha mandato una lettera con l’avvocato suo, dove praticamente mi diceva:

> “A chi aspetti a darmi a me, che sono il secondo?”

E io gli ho risposto:

> “Io non ti devo niente, non devo un cazzo a nessuno, chiaro?”

Mi spingevano per dargli la cosa a lui, perché ho capito che è amico dei Mari. Veniva sempre il Fruggetto e mi diceva:

> “Eh Perry, ma allora c’è il secondo lì, che aspettiamo? Se vogliamo fare questa cosa, che fai?”

E io ho detto:

> “Annullata quella procedura. Per me è morta. Se se ne fa un’altra, la rifacciamo da capo, quando sarà possibile. Andiamo avanti.”

Non mi hanno dato tempo, davvero.
Avevo promesso, ma poi dovevamo partire con una costituzione ex novo, e io ti avrei spiegato come fare. Non c’è stata la possibilità.

 

 

Per chiudere. Il centro per l’impiego che l’amministrazione di sinistra si presta ad acquistare è più piccolo di quello dei Mulini ma, in compenso, ha un ampio terrazzo dove organizzare feste e balli in maschera. Chissà quanto è costato al metroquadro quel meraviglioso ed inutile terrazzo?

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