Il sindaco Cozzolino: “Civitavecchia impugnerà la determina regionale”
CIVITAVECCHIA – Il comune di Civitavecchia impugnerà, insieme agli altri Comuni, la determina regionale del 5 settembre 2018, con cui la Regione Lazio ha disposto l’aumento retroattivo (dal 2009) delle tariffe di conferimento dei rifiuti presso l’impianto Tmb di Ecologia Viterbo sito in Casale Bussi.
A rendere nota la decisione è il primo cittadino Antonio Cozzolino che spiega: “Convengo con il Sindaco di Montalto Sergio Caci si tratta dell’ennesimo atto della Regione Lazio che va a danno dei Comuni, ossia gli enti locali che maggiormente devono dare risposta alla cittadinanza. È un qualcosa – continua – che non possiamo permetterci e ricorreremo insieme agli altri Comuni avverso questa determina che addirittura sarebbe retroattiva a partire dal 2009”.
Per il Sindaco questo “implicherebbe oggi un aumento della Tari per i cittadini, per operazioni che non sono state perseguite 10 anni fa. Non posso condividere – conclude duro – questo modo di operare: se la Regione ritiene oggi di avere sbagliato la quantificazione della tariffa nel 2009, sarebbe giusto che fosse la Regione stessa a sopportare il peso economico del suo errore o della sua lentezza”.
Con la recente pubblicazione della determina regionale n. G11012 del 5 settembre 2018, la Regione Lazio ha disposto l’aumento retroattivo delle tariffe di conferimento dei rifiuti presso l’impianto Tmb di Ecologia Viterbo sito in Casale Bussi.
“Ho chiesto agli uffici tecnici – dichiara il sindaco Sergio Caci – di esaminare il provvedimento e mi è stata sollevata qualche perplessità, cosicché insieme agli altri colleghi sindaci della provincia di Viterbo, mi sono immediatamente attivato ed ho interpellato l’avv. Angelo Annibali, dello Studio Aor Avvocati di Roma, al fine di approfondire la questione dal punto di vista giuridico, per verificare l’eventuale presenza di profili di illegittimità del provvedimento.
“Tralasciando le questioni penali che hanno interessato il sito, per le quali è in corso il relativo giudizio – aggiunge Caci – ciò che ci preoccupa in questa sede è l’aspetto finanziario della vicenda. Non dimentichiamoci, infatti, che l’aumento delle tariffe disposto dalla Regione ha efficacia retroattiva a partire dal 1 gennaio 2009.
Aspetto questo che andrà ad incidere, con impatto di non poco conto, sui già martoriati Bilanci dei nostri comuni. Il tutto a discapito dei servizi erogati ai cittadini, visto che le entrate quelle sono.
E questo noi sindaci non possiamo permettercelo! O quantomeno dobbiamo essere certi, prima di pagare, della legittimità dell’operato della Regione Lazio”.
“Sono già 10 i Comuni che hanno manifestato la volontà di impugnare la determina – conclude Caci – laddove ne ricorrano i presupposti. Oltre a Montalto, infatti, ho ricevuto l’okay da Tuscania, Bolsena, Soriano nel Cimino, Bomarzo, Nepi, Bassano in Teverina, Vasanello, San Lorenzo Nuovo e Tessennano. Invito tutti gli altri Comuni della provincia, interessati dal provvedimento della Regione, a contattarmi ed unirsi a noi in questa battaglia a difesa dei cittadini che amministriamo”.