Civitavecchia – Riceviamo e pubblichiamo – Con riferimento al “Comunicato stampa” dell’AdSP, Port Mobility S.p.A. ritiene precisare quanto segue:
nella conferenza stampa del 26 febbraio, impregiudicato i numerosi contenziosi ancora aperti, per chi avesse avuto il buon senso per ascoltare, ci si era soffermati sui decreti del Presidente dell’AdSP n°85 e n°79 del corrente anno;
sul decreto 85 perché, in disparte eventuali perdite di traffici passeggeri – a causa dell’emergenza sanitaria – è prevista una tariffa provvisoria (e quindi rivedibile) ed il conguaglio sui traffici a giugno 2020;
è di tutta evidenziata, ma sono dati già in possesso da anni in AdSP, che il conguaglio alla fine del primo semestre, da sempre caratterizzato in un numero inferiore di utenze, determinerà la restituzione all’AdSP di almeno 1,5 milioni di euro, con ciò creando problemi nel pagamento delle mercedi ai dipendenti della Port Mobility S.p.A. e, si ribadisce, senza le eventuali perdite per l’emergenza sanitaria;
sul Decreto n°79 perché potrebbe incidere sulle “tariffe provvisorie “del Decreto 85” in quanto è di tutta evidenza che le compagnie armatoriali – sempre a causa dell’emergenza sanitaria – potranno chiedere un ribasso dei cd. diritti d’uso delle infrastrutture con conseguente incertezza sugli effettivi introiti;
tutto il resto non rileva ed è inconferente rispetto alle criticità evidenziate.
Quindi la Port Mobility S.p.A., come i propri dipendenti, hanno tutto il diritto di essere preoccupati e la società si appresta ad impugnare, proprio a tutela dei propri dipendenti e dei livelli occupazionali, sia il decreto n°79 e soprattutto il nefasto ed incoerente Decreto n°85, nelle sedi deputate.
Ufficio Comunicazione Port Mobility S.p.A