Il vice-sindaco risponde al gruppo consiliare del M5S anche sulla richiesta ad Enel di sostenere l’investimento su isole intelligenti per ridurre i costi del porta a porta: “Enel deve restituire i soldi alla città, anche contribuendo alla raccolta differenziata. Del resto anche Cozzolino utilizzò per Hcs 10 milioni della stessa Enel, abbonandole 300 milioni di investimento in rinnovabili”
CIVITAVECCHIA – “Finalmente qualcosa sembra muoversi anche per il porto di Civitavecchia, a livello governativo. Prendiamo atto delle dichiarazioni e degli interventi dell’onorevole Marta Grande durante l’audizione del ministro De Micheli in Commissione Trasporti alla Camera, ora però si faccia presto”.
Lo dichiara il vice sindaco con delega alla Portualità e Sviluppo portuale Massimiliano Grasso, che da settimane parla della necessità di un decreto Civitavecchia per far ripartire il sistema economico portuale, il più danneggiato in Italia dall’emergenza Covid.
“In attesa delle risorse del Governo – aggiunge il vice sindaco – è necessario che il Presidente dell’Adsp si assuma la responsabilità di utilizzare la liquidità accantonata per i contenziosi: con almeno parte di quei 30 milioni oggi si deve far fronte all’emergenza occupazionale che è già in atto, garantendo i livelli minimi dei servizi essenziali, e salvaguardando i posti di lavoro, da Port Mobility a Pas, due bombe sociali già innescate, fino a tutte le altre società operanti nello scalo, danneggiate dall’azzeramento dei traffici passeggeri e dal calo che ha investito anche le merci”.
“Il tempo delle chiacchiere è abbondantemente scaduto – aggiunge il vice sindaco Grasso – oggi dobbiamo essere tutti partecipi di una battaglia per la ripresa che è e deve essere la battaglia di tutti, a prescindere dagli schieramenti politici.
Mi pare che ci sia chi sta agendo in questo senso, come dimostrano le dichiarazioni della Presidente della Commissione Esteri in merito al porto, e chi resta ancora in silenzio, oppure fa solo interventi o polemiche strumentali, mirati ad ottenere un briciolo di visibilità e non al risultato comune, di interesse generale. Penso ad esempio al segretario cittadino del Pd Giannini, che parla delle mascherine delle farmacie comunali quando sul tema dovrebbe vergognarsi pensando allo scandalo che ha investito la regione Lazio governata dal suo amico e segretario nazionale Zingaretti, mentre continua a tacere sulla gestione del porto di Civitavecchia dei vertici nominati sempre dal suo stesso partito.
Ma penso anche ai rappresentanti locali del partito dell’onorevole Grande, che anziché pressare il “loro” Governo per ottenere provvedimenti utili a sostenere il bilancio comunale per far fronte all’emergenza, anche sulla Tari, piuttosto che sull’Imu o altri tributi, strepitano perché secondo loro non dovremmo chiedere ad Enel di dare indietro i soldi alla città (che Cozzolino ha restituito e non fatto investire alla spa elettrica con l’accordo del 2015), anche provvedendo, sempre in ambito ambientale, ai costi delle isole e dei cassonetti intelligenti per la raccolta differenziata stradale, che in alcune zone dovrà sostituire il porta a porta fatto partire al buio dallo stesso Cozzolino una settimana prima delle elezioni e insostenibile finanziariamente, a meno di aumenti spropositati della Tari, che invece così – anche con l’aiuto di Enel – saremo in grado di diminuire speriamo già a partire dal prossimo anno. Del resto, proprio il M5S destinò per Hcs 10 milioni della stessa Enel, abbonandole 300 milioni di investimento in rinnovabili. Quindi non vedo perché oggi non si dovrebbe chiedere alla stessa Enel di intervenire su Csp”.
Oggi sul porto, così come su altre questioni di primaria importanza per il territorio .- conclude Grasso – è il momento di rappresentare concretamente istanze comuni per questa città, per il suo sviluppo e l’occupazione, lasciando fuori ogni sterile polemica politica e personalismo”.