ROMA – I Carabinieri dei Nas nell’ultimo fine settimana hanno ispezionato 265 strutture e centri dedicati all’accoglienza e all’assistenza di anziani, individuandone 51 con irregolarità (il 19% del totale). Le strutture erano state selezionate in tutta Italia anche in base alle segnalazioni dei cittadini. Mancata assistenza, veri e propri casi di abbandono, falsi infermieri, stanze sovraffollate, topi nelle cucine sono state le violazioni più gravi .
Le situazioni penalmente rilevanti hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria di 14 persone, in particolare gestori delle strutture e operatori, accertando episodi di mancata assistenza e abbandono di anziani, specie non autosufficienti. Ulteriori infrazioni penali hanno riguardato l’esercizio abusivo della professione sanitaria, l’uso di falsi titoli professionali di infermiere ed operatore socio-assistenziale nonché la presenza di personale privo di adeguata preparazione professionale. Una parte ulteriore di contestazioni interessa violazioni amministrative relative ad inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, quali la presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e l’uso di spazi e stanze inferiori a quelle minime previste.
Il monitoraggio è stato elaborato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in concomitanza con il periodo di maggiore intensità vacanziera della stagione estiva, quando si registra un aumento della presenza di anziani nei centri di ricovero, con il rischio di diminuzione del livello dei servizi e di situazioni di abbandono. A causa delle gravi carenze strutturali ed igieniche sono stati disposti provvedimenti di chiusura o sequestro delle attività per due strutture, una risultata abusiva e l’altra “gravemente deficitaria in materia sanitaria ed edilizia” e priva di garanzie di sicurezza a favore degli ospiti. Presso un’ulteriore Rsa è stata invece disposta l’immediata sospensione dell’attività di preparazione dei pasti a causa di una accertata infestazione di roditori nelle aree destinate alla conservazione e alla lavorazione degli alimenti.
I Nas di Alessandria sono intervenuti in una abitazione civile ubicata in provincia, trasformata in una attività socio sanitaria assistenziale, sprovvista di qualsiasi regime autorizzativo e degli idonei requisiti sanitari, organizzativi e strutturali. Nell’edificio erano presenti 8 persone anziane, delle quali 3 valutate “non autosufficienti”, senza la necessaria presenza di infermieri e fisioterapisti. A Catania riscontrate situazioni di abbandono degli anziani ospiti. A fronte di 9 posti autorizzati, la struttura ne ospitava 12, metà dei quali peraltro non autosufficienti e bisognevoli di cure sanitarie che non venivano erogate.