La Asl di Viterbo sta verificando la situazione. I titolari sembra che abbiano tenuto nascosto il tutto anche ai lavoratori. L’annuncio ufficiale sulla pagina social del Comune
BOMARZO – Una donna deceduta due giorni fa, ospite della casa per anziani e RSA Myosotis è risultata positiva al test del coronavirus.
Fino a due giorni fa, nonostante ci fossero dei casi di positività accertati, nessuno ha avvisato familiari e personale esposto a rischio infezione.
Nella giornata di oggi la Asl di Viterbo ha inviato un gruppo di specialisti per i controlli e le disinfestazioni del caso ma l’obbligo di quarantena fiduciaria ancora non è stata comunicata per i canali ufficiali e quindi c’è il rischio che il virus possa aver contagiato anche altre persone.
Una situazione alquanto strana e che è emersa solo grazie al messaggio pubblicato dal sindaco della città di Bomarzo, Marco Perniconi, sul profilo social Facebook del Comune:
Se la donna è deceduta qualche giorno fa perché i titolari della casa di cura e la Asl non hanno subito messo in sicurezza i degenti, i lavoratori e tutte quelle persone che in qualche modo sono state in contatto tra loro?
Non solo. Per quale ragione la Asl di Viterbo, nei comunicati che invia quotidianamente, non ha fatto alcun cenno alla casa di cura di Bomarzo? La risposta è fin troppo ovvia. Nessuno li aveva avvisati che la signora proveniva da quella casa di cura.
Il mistero si infittisce e si attendo gli esiti dei tamponi che saranno fatti a tappeto sia ai degenti della RSA e ospiti della casa di cura che a tutto il personale.
Ovvio che se qualcosa non abbia funzionato nei controlli e nell’immediata applicazione dei protocolli di sicurezza. Proprio per queste ragioni potrebbero esserci delle gravi responsabilità a carico dei titolari della Casa di Cura Myosotis e di chi gestisce la cooperativa degli operatori lasciati per giorni senza le dovute precauzioni e all’oscuro di tutto.