Dopo lo scandalo “Concorsopoli” l’ex Presidente del Consiglio regionale viene bocciato dagli elettori del suo paese, nella sua roccaforte. Il PD, ai minimi storici (7%), non va neanche al ballottaggio. De Angelis costretto a mollarlo per far avanzare la più concreta e capace Sara Battisti
FROSINONE – Durante la campagna elettorale in molti si sono domandati che fine avesse fatto l’ex Presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini.
Le sue presenze, dove nel passato ha fatto man bassa di preferenze per l’elezione alla Pisana, sono state impalpabili.
Eppure, tra una carezza al suo cane, una partecipazione al Festival dell’Ambiente (incredibile ma vero, Pontinia con la Sep e Roccasecca con la Mad ringraziano), una alla passeggiata verso il Parco di Monte Menola e, soprattutto, in una pausa dall’instancabile attività di giardinaggio in sella ad un tagliaerba, ha trovato il tempo di partecipare ad incontri al fianco del candidato sindaco del centrosinistra nel comune di Alatri, Fabio Di Fabio. Con risultati catastrofici. Il PD ha preso una mazzata senza precedenti raggiungendo il suo minimo storico con poco più del 7 per cento di voti di lista, e Fabio Di Fabio che si classifica terzo alle spalle del candidato di centrodestra, Maurizio Cianfrocca, e di Enrico Pavia (sempre di area centrodestra).
Francesco De Angelis, da pochi giorni nominato Presidente del Consorzio Unico Industriale, in questi mesi ha pagato la protezione, la vicinanza e la solidarietà a Buschini ma, dopo quest’ultima tornata elettorale, sarà costretto a mollarlo per permettere l’avanzata della consigliera regionale Sara Battisti, di gran lunga più adatta al ruolo di leader del centrosinistra ciociaro rispetto al suo collega alatrense. Quest’ultima, a differenza di Buschini, ha lavorato nell’ombra ottenendo dei buoni risultati e, soprattutto, è riuscita a tenersi alla larga da una vicenda, la “Concorsopoli” di Allumiere, di cui si parlerà ancora molto a lungo.
Anche perché a breve potrebbero esserci importanti novità dalle due Procure, Civitavecchia e Roma, che indagano sulla vicenda.
Non sarà contento Fabio Di Fabio che grazie al sostegno di Buschini non è riuscito, con la coalizione di centrosinistra, a superare il 18 %, lasciando ai suoi avversari (Cianfrocca e Pavia) l’onere e l’onore di sfidarsi per conquistare la carica di sindaco di Alatri. E l’impatto negativo che ha avuto Buschini (e la vicenda “Concorsopoli”) sulla campagna elettorale di Alatri è ancora più evidente se si considera che il comune ciociaro veniva da due consecutive tornate elettorali vinte dal PD e dalla coalizione di centrosinistra, che ha governato per 10 anni con Giuseppe Morini.
Molto meglio, invece, è andata a chi, in questa tornata elettorale, ha tenuto Buschini lontano da piazze ed eventi. Molti amministratori che prima osannavano l’ex Presidente del Consiglio, hanno (volutamente?) fatto campagna elettorale senza coinvolgere i vertici politici regionali. In questo caso i risultati sono stati ottimi e in controtendenza rispetto alla “roccaforte” Alatri. E’ indubbio, infatti, che il Partito Democratico nella provincia di Frosinone è andato molto bene, mentre dove è sceso in campo Buschini i risultati sono stati catastrofici.
Da verificare, infine, quanto può aver inciso nella campagna elettorale del comune di Alatri, lo scarso impegno del guru della comunicazione di Buschini, quel Riccardo Strambi che ha dovuto “mollare” l’ex Presidente del Consiglio regionale per sopravvenuti impegni presso il comune di Guidonia. Comune in cui è stato assunto lo scorso 31 dicembre (in extremis) dopo la pesca effettuata dalla famosa graduatoria “Win for life” di Allumiere.