Montalto di Castro – Socciarelli, prove da (vice) sindaco per la crocerossina piangente

La candidata sindaca della destra e dei pentastellati nell’ultimo consiglio comunale ha dimostrato limiti politici e dialettici ed è scoppiata in un (ridicolo) pianto isterico

MONTALTO DI CASTRO – Per fare il sindaco bisogna averne le capacità. Conoscenza della macchina amministrativa. Proprietà di linguaggio e soprattutto essere in grado di sostenere un confronto con chiunque, specialmente quando si deve governare un Comune ed avere a che fare con l’opposizione.

Nell’ultimo consiglio comunale la candidata di Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle, Emanuela Socciarelli, ha dimostrato limiti evidenti di incapacità politica e fragilità nel confronto.

Dopo anni di colpevole e silenziosa presenza dietro le quinte ha, per la prima volta, cercato di fare un discorso di senso compiuto. Qualcuno neanche sapeva che voce avesse ma il tentativo di proporsi quale alternativa alla guida della città è naufragato con quel foglietto che qualcuno le aveva passato e che è riuscita a leggere a malapena.

I FATTI

Durante l’ultimo consiglio comunale, tra lo stupore dei consiglieri presenti e dei pochi collegati online, la “crocerossina” ha preso la parola. Ha iniziato a leggere quel foglietto con mano tremolante e voce rotta dalla commozione (inspiegabile). Non essendo farina del suo sacco ed evidentemente con scarsa conoscenza della materia, si è inoltrata nel sentiero tortuoso e tecnico sul piano economico finanziario della maggioranza e sull’aumento (previsto) della Tari.

Giunta alla fine della lettura del compitino scrittole da qualcuno ha avuto un crollo emotivo accasciandosi sul tavolo (piangendo) quando il sindaco Sergio Caci ha iniziato a ribattere, punto su punto, quell’intervento scritto, evidentemente, da altri.

Questa scena, a dir poco patetica, ci ha ricordato una leggenda con protagonisti Lucifero e Cristo: “Si narra che un pezzo di Paradiso precipitò nel golfo di Napoli quando Lucifero ne fu scacciato. Cristo addolorato per la perdita di colui che era stato l’angelo più buono, pianse. Là dove caddero le sue lacrime, nacquero delle viti il cui vino si chiamò appunto, Lacryma Christi“.

Speriamo che da quelle lacrime versate sul banco dell’opposizione non nascano cestelli per la raccolta differenziata dei rifiuti. E’ evidente che questi limiti non possono conciliarsi con un ruolo dove le battaglie da affrontare sono molteplici. La scarsa preparazione politica e la fragilità mostrata nel banale confronto fanno capire come i due partiti che la stanno sostenendo, Fratelli d’Italia Movimento 5 Stelle, abbiano puntato su di lei con la consapevolezza di poterla usare a mo’ di Pupo Siciliano a seconda delle circostanze.

LE LARGHE INTESE (ANOMALE)

Francesco Corniglia, conosciuto anche come il “talebano della carta bollata” in questa anomala coalizione rappresenta una mina vagante per tutti, alleati compresi. Proprio nell’ultimo consiglio comunale è apparso evidente come ci sia imbarazzo tra il Talebano e i bilanci sotto esame della Corte dei Conti.

Gli anni sotto la lente dei magistrati contabili sono ascrivibile al suo alleato di coalizione Marco Fedele.

Quest’ultimo esponente di spicco di Fratelli d’Italia e “fedele” scudiero dell’onorevole Mauro Rotelli sembra aver assunto il ruolo di “sindaco ombra”.

La sua attività professionale e l’amore per gli incarichi di partito gli impediscono di mettersi in gioco direttamente ma, non per questo, di trovare alleanze con coloro che, a livello nazionale, li considerano “neo fascisti”.

Come possano andare d’accordo Fratelli d’Italia Movimento 5 Stelle con alla guida Emanuela Socciarelli quale leader della coalizione è davvero un mistero.

Montalto di Castro è una città che ha bisogno di un “manico”. Di un decisionista che sappia affrontare anche momenti difficili. Fare il sindaco significa esporsi non solo ai “talebani” della carte bollate ma anche a “fedayn” di provata cultura politica e non solo.

I limiti culturali e politici della candidata Emanuela Socciarelli sono evidenti e lo ha dimostrato lei stessa in un momento facile di un confronto in pubblica assise.

Se “zagaia e piagne” quando parla di tasse sui rifiuti con il sindaco uscente Sergio Caci cosa farà quando si troverà difronte l’amministratore delegato di Enel?

La “crocerossina” sarà in grado di far cambiare idea agli elettori in questi ultimi quaranta giorni di campagna elettorale?

Primo banco di prova martedì prossimo quando Giorgia Meloni , leader di Fratelli d’Italia, sarà a Viterbo per presentare il suo libro. Occasione per conoscere i suoi candidati sindaco, tra i quali, appunto, Emanuela Socciarelli. Per noi ghiotta occasione per intervistarla e chiederle qualcosa “di sinistra”.