Viterbo e Civitavecchia, in arrivo i nuovi capi della Procura

La commissione del CSM ha fatto le sue scelte. A giorni l’arrivo di Paolo Auriemma a Viterbo e Andrea Vardaro a Civitavecchia

ROMA – Le domande al vaglio del Csm erano una trentina: per la precisione sono infatti ventotto i magistrati hanno fatto richiesta di avere un ruolo apicale all’interno delle Procure di Viterbo, Civitavecchia, Terni, Urbino, Siena ecc. Tra questo elenco, che pubblichiamo per intero alla fine dell’articolo, anche il pm di Viterbo Franco Pacifici. La prima scrematura l’ha fatta la quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura che sottoporrà i suoi nomi al plenum del Csm che di norma ratifica il loro lavoro senza entrare nel merito della scelta “politica” della commissione.

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Il Procuratore Paolo Auriemma

Paolo Auriemma (sostituto procuratore a Roma, 55 anni), giovanissimo, era stato assegnato momentaneamente alla guida della Procura di Cassino facente funzioni, incarico concluso nell’ottobre scorso.

Il dottor Paolo Auriemma, ha guidato gli uffici più delicati della giustizia di un territorio vastissimo (ancor più dopo l’accorpamento con il Sud Pontino), ha lasciato le consegne a D’Emmanuele e presto sostituirà, con incarico definitivo a Viterbo, Alberto Pazienti, andato in pensione per raggiunti limiti di età e di servizio.

Proprio a Cassino si è messo in evidenza per le sue spiccate doti investigative e per aver portato a termine brillanti operazioni come quella “Porto Sicuro” di Gaeta.

Andrea Vardaro (sostituto procuratore presso la corte di appello di Roma, 63 anni) che aveva lasciato il posto di giudice per le indagini preliminari di Roma nel 2008, dove si è occupato di molte inchieste importanti, tra le quali le ordinanze di custodia cautelare in carcere per la vicenda del gruppo Cirio Holding Spa, che fecero finire in manette anche l’ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti.

Nel 2008 era stato assegnato a capo della Procura della Repubblica di Fermo dove era rimasto fino al 2012 per poi fare ritorno alla Corte d’Appello di Roma.

Dagli ultimi lavori del CSM emerge un dato chiaro, sono sempre di più le donne protagoniste all’interno delle procure.

I dati pubblicati sul sito del Consiglio superiore della magistratura parlano chiaro: su 8.963 magistrati in servizio, 4.541 sono donne. Il 50,6 per cento. Chi lo avrebbe mai immaginato, a pensare che l’ingresso delle donne in magistratura in Italia risale ad appena 52 anni fa: è stata la legge 66/1963 a decretare «l’ammissione della donna ai pubblici uffici e alle professioni», seguita dal primo concorso aperto alle donne, nel maggio dello stesso anno.

Il sorpasso nell’organico, ma i vertici restano maschili

Da allora in poi tanta acqua è passata sotto i ponti. Un crescendo, con sempre più donne ad affollare i corsi di giurisprudenza negli atenei e a vincere i concorsi per l’accesso in magistratura. Fino al sorpasso nell’organico complessivo delle toghe, registrato ufficialmente lo scorso dicembre dal ministero della Giustizia. Se le donne ingrossano le file dei giudici in servizio, l’adeguamento ai vertici prosegue però molto più lentamente.

Dal Csm quattro nomine “rosa” su sei

Il vento cambia, il Csm si sta adeguando. Nel lavoro a ritmi serrati che sta portando avanti per coprire gli incarichi vacanti nei ruoli di vertice degli uffici giudiziari sta deliberando sempre più in “rosa”.

Lucia Musti guiderà la Procura di Modena, Valeria Fazio è stata nominata procuratore generale a Genova. Iside Germana Russo è il nuovo presidente della Corte d’appello di Salerno, Margherita Cassano, finora consigliere di Cassazione, passa alla guida della Corte d’appello di Firenze.

Infine  va ricordato che tra la lunga lista dei 28 c’era anche il viterbese Franco Pacifici. Per lui, il CSM avrebbe proposto l’importante guida della Procura della Repubblica di Urbino. Adesso starà a lui decidere se trasferire le sue competente lontano da casa ed accettare l’incarico propostogli proprio in questi giorni.

Questi i nomi dei candidati idonei alla guida di una Procura: Fabio Maria Gliozzi (sostituto procuratore a Siena, 63 anni), Nunzia D’Elia (procuratore aggiunto presso il tribunale di Latina, 62 anni), Andrea Vardaro (sostituto procuratore presso la corte di appello di Roma, 63 anni), Maria Giuseppina Fodaroni (sostituto procuratore presso la Corte di cassazione, 61 anni), Franco Pacifici (sostituto procuratore a Viterbo, 63 anni), Salvatore Sbrizzi (sostituto procuratore presso la corte di appello di Napoli, 60 anni), Francesco Dall’Olio (sostituto procuratore a Roma, 59 anni), Paolo Auriemma (sostituto procuratore a Roma, 55 anni), Nicola Maiorano (sostituto procuratore a Roma, 57 anni), Carlo Lasperanza (sostituto procuratore a Roma, 59 anni), Tonino Di Bona (ispettore generale capo a Roma, 55 anni), Antonio Gustapane (sostituto procuratore a Bologna, 56 anni), Paolo D’Ovidio (sostituto procuratore a Roma, 57 anni), Umberto Gioele Monti (sostituto procuratore ad Ascoli Piceno, 56 anni), Gregorio Capasso (sostituto procuratore a Latina, 52 anni), Angelantonio Racanelli (sostituto procuratore a Roma, 52 anni), Alberto Liguori (sostituto procuratore a Roma, 52 anni), Erminio Carmelo Amelio (sostituto procuratore a Roma, 56 anni), Luca Tescaroli (sostituto procuratore a Roma, 50 anni), Maria Cristina Ribera (sostituto procuratore a Napoli, 50 anni), Catello Maresca (sostituto procuratore a Napoli, 43 anni), Marcella Pizzillo (sostituto procuratore a Benevento, 51 anni), Stefano Gallo (sostituto procuratore a L’Aquila, 52 anni), Antonino Di Maio (sostituto procuratore a Roma, 51 anni), Eleonora Fini (sostituto procuratore a Velletri, 50 anni), Antonietta Picardi (sostituto procuratore a L’Aquila, 50 anni), Francesco Minisci (sostituto procuratore a Roma, 46 anni) e David Mancini (sostituto procuratore a L’Aquila, 48 anni).