Botta e risposta tra ex sindaci. Nunzi: “Non mi avete chiesto consigli!”. Gregori: “E meno male!”
OTRICOLI – Il 5 giugno si voterà per eleggere il nuovo sindaco dopo le dimissioni anticipate di Domenico Gregori, già Questore di Terni. La situazione politica che si è venuta a creare è esplosiva. È dato sapere che la maggior parte dei consiglieri che fanno riferimento al centrodestra locale, che sono stati eletti con il sindaco Gregori, si candideranno o, in alternativa, sosterranno la lista civica capeggiata da Francesco Bussoletti, fortemente ispirata a principi di legalità e trasparenza.
Questa lista sarà sostenuta anche da una vasta area politica del centro sinistra e dai tanti cittadini che da sempre hanno contrastato la politica di Antonio Liberati e Nico Nunzi.
Qual è la ragione di questo sconvolgimento del quadro politico?
Secondo alcuni, questo gruppo, cioè coloro che sono stati eletti e hanno amministrato con Domenico Gregori, si è improvvisamente ritrovato senza il candidato a sindaco.
A seguito delle dimissioni (giustificate da inderogabili e improcrastinabili motivi di lavoro) del sindaco Gregori, Cristiano Ceccotti (vicesindaco con Gregori e consigliere provinciale) si era proposto di continuare, come candidato a sindaco, il percorso intrapreso dall’amministrazione eletta nel 2014.
La disponibilità era stata condivisa e appoggiata da tutti i Consiglieri uscenti. Tutto bene fino a quando, secondo indiscrezioni, l’ex sindaco Nico Nunzi, il 13 febbraio 2016, invia una lettera via mail ai consiglieri uscenti (escluso il sindaco dimissionario) e agli ex consiglieri della sua precedente amministrazione.
In questa mail, l’ex sindaco Nico Nunzi si dice offeso perché, a suo dire, non sarebbe stato cercato, “corteggiato” o consultato a sufficienza dal sindaco Gregori e dagli altri consiglieri eletti.
La risposta di Gregori, venuto a conoscenza della missiva elettronica, non si fa attendere: “Ti lamenti che non ti abbiamo chiesto consiglio? Per fortuna che non l’abbiamo fatto, visti certi risultati”.
L’ex sindaco Nunzi si lamentava perché, nell’esercizio delle proprie funzioni, avrebbe ottenuto una condanna per danneggiamento del patrimonio artistico e culturale.
Nunzi dovrebbe ricordare chi firmò l’atto “incriminato”, in qualità di responsabile dell’ufficio tecnico, che se non ricordiamo male, era proprio Antonio Liberati.
L’ex sindaco ha anche duramente criticato le esternalizzazioni dei servizi.
Dichiarazioni superficiali e di scarsa memoria secondo i sostenitori di Gregori che respingono le accuse al mittente ribadendo che sono state proprio le amministrazioni di Liberati e Nunzi ad esternalizzare a società e cooperative esterne la gestione dei servizi museali, della zona archeologica e addirittura del punto ristoro di proprietà comunale.
L’unica esternalizzazione rilevante effettuata da Gregori è quella relativa al servizio di supporto, accertamento e riscossione dei tributi comunali, scelta obbligata dopo la mazzata della Corte dei Conti sugli oltre 550.000 euro di residui attivi accumulati dalle precedenti Amministrazioni.
Nunzi sostiene che l’esternalizzazione dei servizi va contro il suo “credo politico-amministrativo”.
A seguito di quella lettera, e incontri più o meno alla luce del sole, Cristiano Ceccotti, ha perso la possibilità di essere il candidato a sindaco della lista unitaria del centrodestra, che avrebbe riproposto tutti i consiglieri uscenti dell’amministrazione Gregori.
Le vecchie logiche di una politica che non esiste più hanno fatto in modo che la candidatura di Antonio Liberati, già sindaco di Otricoli dal 1999 al 2009 e assessore dal 2009 al 2014, andasse in porto.
Come logica conseguenza e prima reazione, i consiglieri che hanno amministrato con Domenico Gregori e dallo stesso supportati, avendo dovuto affrontare in Comune situazioni piuttosto critiche ereditate delle precedenti amministrazioni Liberati-Nunzi, hanno ritenuto di dar vita alla Lista civica con a capo Francesco Bussoletti per contrastare, nel segno di trasparenza e legalità come slogan del fu Gregori, il ritorno alla guida del Comune dei due ex sindaci.
Pubblichiamo di seguito l’e-mail integrale, dello scorso febbraio, dell’ex Sindaco Gregori
Caro Nico,
come ti ho anticipato telefonicamente avrei avuto piacere che avessi indirizzato anche a me la tua nota agli ex Consiglieri visto che mi hai chiamato in causa con più di qualche riferimento. Ti ribadisco, comunque, che non è per via di questi accenni personali che mi intrometto nella tua corrispondenza (quasi mai l’interessata opinione di parte mi trascina) ma è soprattutto per la tua manifestazione di biasimo, a mio avviso non giustificabile, nei confronti di coloro dei quali io, in quanto loro guida per un anno e otto mesi abbondanti, oltre che essere favorito in un eventuale giudizio avendoli avuti costantemente al mio fianco, sento anche la responsabilità morale dell’operato. E’ solo il mio giudizio e nemmeno da loro richiesto, è vero, ma per quanto mi riguarda tutti quei ragazzi hanno lavorato senza risparmio di energie, in linea con il programma elettorale e, contrariamente a quanto da te affermato, con fedeltà piena anche all’impegno pubblicamente assunto di continuità con la tua Amministrazione. Circa i metodi operativi e di devozione al Gruppo e alla causa comune (a proposito di ‘veti’, bavagli, ‘democrazia’, ecc) sai bene dell’esistenza di un ‘decalogo’ comportamentale che, redatto da me ma condiviso anche da te, è stato eletto a nostro credo e rispettato da tutti fino alla privazione. Poi, scusami, con la tua corrispondenza hai coinvolto anche ex-Consiglieri i quali, pur avendo sicuramente agito con libera e cosciente dedizione nell’Amministrazione da te guidata, a differenza degli uscenti che tutto hanno vissuto, poco possono essere addentrati in quella guidata da me. Anche per loro, quindi, sento l’obbligo di qualche puntualizzazione nel merito delle tue, diciamo così, un po’ troppo ‘libere’ affermazioni. In ogni caso resterò solo a qualche fatto e, per quanto mi permetterà la chiarezza, anche molto in superficie.
Per andare alle questioni, quindi, ti dico che non riesco nemmeno ad immaginare in quale buia discarica di maldicenze tu abbia potuto raccogliere comunicazioni o posizioni nostre (parlo dell’Amministrazione che ho guidato) così negative sulle passate gestioni, compresa la tua. Forse sono state inventate ad arte da chi, co-artefice del passato, sente il bisogno di creare confusione su termini e situazioni che, potendo sfuggire ad un saldo controllo, potrebbero effettivamente creare disagio? Posso capire questo congetturato timore ma tu dovresti anche essere ben cosciente che tra noi nessuno, pur avendo dovuto prendere in mano situazioni diciamo ‘di difficoltà’, le ha poi fatte rimarcare con biasimo o ne ha chiesto conto a chi avrebbe potuto o dovuto non lasciarcele; figurarsi se può aver cercato sostegno o rimedi fuori del nostro ristretto circolo. Nondimeno, però, sembra piuttosto singolare (e non solo a me!) che tu possa preoccuparti di tirar fuori certe ‘voci’ all’improvviso e proprio ora che l’Amministrazione è sciolta e che non farà più lettere ai cittadini! Bah! Strategie tue! Del pari a quanto appena supposto, però, voglio anche considerare la possibilità che le ‘voci’ che tu richiami e che comprensibilmente ti disturbano come disturbano noi, possano essere state inventate e buttate là da qualcuno per spingere ancora sul tasto denigratorio che in passato è stato tenuto pigiato fin troppo. Comunque, è certo un fatto: nessun nostro atto o comunicazione ai cittadini, se facciamo salva l’espressione ‘pratiche zoppe’ che io ho pronunciato nella dichiarazione di dimissioni, fa riferimento in negativo al passato; anzi, e ripeto l’anzi!
Tutto ciò che c’è stato naturalmente bisogno di fare nel merito di tutto quanto ereditato, infatti, lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto in silenzio. Mai, cioè, a vanto del nostro operato o per semplice gusto o interesse di buttare discredito sugli altri come fa di solito la politica più becera e come è stato fatto ad Otricoli fino al nostro avvento, ci siamo fatti arma di qualcosa di negativo nei confronti di chi ci ha preceduto. E sai perché? Proprio per la continuità che tu hai richiamato e per la quale c’eravamo tutti pubblicamente impegnati. Continuità del cui presunto mancato rispetto oggi tu, anche di fronte a persone che nulla possono sapere dei nostri propositi iniziali e dell’andamento dell’Amministrazione da me guidata, accusi epistolarmente me e gli stessi Consiglieri uscenti. E pensare che intimamente ci aspettavamo un grazie per l’impegno silenzioso che giorno dopo giorno abbiamo messo in campo per evitare disagio a tutti noi (e nel noi ricomprendo questa volta anche il gruppo di coloro che dopo aver amministrato hanno aperto la nostra strada). Tu sai bene che abbiamo fatto tanto e sai molto di ciò che abbiamo fatto! E sai bene che se lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto anche in silenzio è stato nell’interesse comune e per la faccia di tutti.
Non avrei mai voluto ribadirtelo davanti ad altri ma, per esempio, come ti ho ricordato sabato scorso al telefono (non so se a questo si riferiscono le malevoli voci di ‘buchi’ di ‘vuoti di bilancio’ ecc. che richiami), sai dei titoli (veramente troppi per un normale ‘andazzo’ amministrativo-contabile) che abbiamo trovato in attesa di pagamento da anni e la cui liquidazione, oltre ad averci impedito la libertà di tante necessarie manutenzioni, ci ha mandato in profondo rosso per un così lungo periodo da costringerci ad autorizzare la Ragioneria a ricorrere al massimo possibile dello scoperto di cassa. Con l’assurdo, quando su tua richiesta ti ho esposto la situazione con in mano la stampa delle liquidazioni effettuate a dimostrazione della critica situazione (credo di averle ancora con me; comunque, come sai, il meccanografico della tesoreria segna la storia al secondo), che sei stato tu a chiedere a me (e non il contrario) come fossero possibili tutte quelle pendenze delle quali dicevi di non avere cognizione. Io ti ho creduto e ti credo; perché è verosimile, ci può stare. Tant’è che abbiamo pagato e, in silenzio e, senza ostentamenti, ci siamo rimboccati le maniche per sostituirci fisicamente alla manodopera e risparmiare qualcosa per pagare e chiudere il prima possibile. Ci possono stare anche le maniche rimboccate oltre il silenzio. Però ci deve stare per tutti; va bene che ci stia anche senza meriti ma… cavolo, almeno senza ritorni negativi per nessuno, men che meno per noi! Men che meno per noi, sì, visto che al 14 gennaio abbiamo lasciato un ordinario corrente e 110 mila euro di positivo di cassa (non certo consueto all’ inizio di un anno finanziario!)
Sai del pulmino e sai che non è proprio così come l’hai riportata tu: ‘Comune no, pro loco si’. Sai bene, dall’omologazione che ho avuto la possibilità di mostrarti in ufficio (credo con Cristiano) e che comunque tu avresti dovuto o potuto già conoscere, che la proprietà del Comune autorizza il mezzo al trasporto dei soli dipendenti comunali. E se trovi la bontà per rileggerti la lettera ai cittadini del 2015 troverai scritto, spero in comprensibile italiano, che in conseguenza di ciò noi consideravamo più utile un utilizzo del pulmino per gli iscritti della pro loco che, come sai meglio di me potrebbero essere ben più dei dipendenti comunali. Addirittura, ove effettivamente tesserati, tutti i cittadini di Otricoli ed oltre; ovviamente compresi i dipendenti del Comune. Ma mai, mi fa obbligo rimarcarlo, noi abbiamo sbandierato, come probabilmente altri avrebbero fatto, che quel tipo di omologazione non permetteva il trasporto scolastico da parte dell’Ente o navette varie. Servizi effettivamente sostenuti, chiaramente con grandi rischi, eventualmente anche penali, pure a carico degli ignari autisti. E ciò nonostante la Motorizzazione, come ha a noi ribadito con forza, fosse stata chiara sul punto sin dall’epoca dell’acquisto del mezzo. Noi, artefici anche i Consiglieri che tu additi, abbiamo fatto il nostro dovere: come da impegno. Abbiamo cercato di rimediare: per continuità. E sempre in silenzio!
Sai anche della fatica che abbiamo fatto per riportare in un contesto di regolarità lo svolgimento delle invidiate manifestazioni inventate da te e da chi ti ha preceduto; ad esempio con il pagamento dell’occupazione del suolo pubblico come tutti gli esercenti e gli artigiani; del pagamento della tari come tutti i cittadini; con la tempistica sulla produzione documentale come si fa normalmente in tutti gli uffici; con le certificazioni necessarie per non correre rischi, incorrere in responsabilità di vario livello; ecc. Facendo così venir meno, riguardo alle stesse manifestazioni, qualunque possibilità di contestazione, esposti o denunce che in passato hanno movimentato in negativo e di molto la vita del Paese riversando anche a noi tanto, tanto lavoro di rimedio! Ed anche qui non è bastato il successivo intervento di una legge regionale che ha riconfermato in pieno la correttezza del nostro operato a sollevare noi dalla ‘colpa’ di aver voluto introdurre la ‘regolarità’ delle cose. A semplice corollario, se volessi anch’io farmi arma di ‘voci’ potrei aggiungere che questa ‘colpa’, vista la salda e irremovibile resistenza dell’Amministrazione sulla posizione delle regole, è stata poi addirittura tramutata in una fantasiosa e offensiva ‘volontà’ di non far fare le feste! Che povertà d’intelletto! E poi, Nico, è vero che avresti avuto piacere che AD168 del 2015 non venisse fatta? Voce anche questa! Come quelle che richiami tu ma che, per quanto mi riguarda, può rimanere dentro la discarica di prima!
Sai che abbiamo dovuto inventare l’impossibile per risolvere il passaggio verso Porto dell’Olio dei mezzi agricoli bloccati da un limite di 35 q.li su entrambe le uniche due strade (difficile da credere in un contesto non di follia visto che una normalissima trattrice pesa più di 50 q.li ma assolutamente vero!) che permettevano di raggiungere quei campi ai coltivatori. E abbiamo dovuto generare soluzioni accorte, rapide e soprattutto legittime che, per continuità, non avessero smentito le misure precedentemente assunte e, nel contempo, avessero impedito il realizzarsi delle concrete intenzioni di rivalsa sul Comune e gli Amministratori deliberanti per via dei danni derivati dai raccolti non potuti portare a frutto. C’è voluto tutto il mio nome per questo risultato caro Nico!
Sai che abbiamo dovuto tener chiusa la Piazza di Palazzo Celi dopo la tua inaugurazione perché mai acquisita in proprietà fino a tempi molto recenti e mai dichiarata agibile. Comprendo benissimo lo zelo ma i rischi legati ad eventuali infortuni sarebbero stati nostri e la Comunità, alla quale anche tu appartieni, avrebbe dovuto pagarli! E i locali asl? Cosa ti aspettavi da noi? Altre magie immediate per uscire dall’incredibile ginepraio dello stato delle cose di ‘Palazzo Celi’ che abbiamo trovato? Puoi rileggerti la sintesi molto, molto superficiale dell’ultima lettera ai cittadini! Poi, scusa, ma i locali destinati a Distretto e Medici di Base non dovevano essere al primo piano da via Sillani? E la piscina? Abbiamo fatto così tanto male noi a interrompere una gestione per la quale c’erano tante difficoltà a far sottoscrivere un contratto al nostro ingresso non formalizzato e a riscuotere i soldi dell’affitto? A proposito: lo schema della nuova gara d’appalto è stato da noi regolarmente deliberato a tempo debito! E l’affidamento del Parco, dove non credo aver visto rispuntare sterpaglie e arbusti? Penso tu sappia molto bene come stanno le cose! Ti dico soltanto, per evitare inopportuni coinvolgimenti di persone non indicate nei tuoi indirizzi, che abbiamo rimediato anche qui: sarà chi verrà dopo di noi ad avviare le procedure più illuminate per coordinare le complessive esigenze del Parco agli sviluppi delle novità del Puc3; ne avrà tutto il tempo! Nel frattempo le cose andranno avanti regolarmente e proprio come la tua Amministrazione le aveva impostate ((solo qualche ritocco di legittimità!); alla barba della non continuità! A proposito del Puc3, in quale scatola cinese avremmo dovuto reperire i 247.000 euro (più e non meno) di quota di partecipazione comunale (da sommare alla quota dei titoli pendenti) che la tua Amministrazione si era impegnata a versare? Cosa sarebbe successo se noi, grazie ancora alla spendita del mio nome, non fossimo riusciti ad ottenerne un sostanzioso, e ribadisco sostanzioso, abbattimento della nostra quota dalla Regione!? Ci saremmo dovuti accollare la responsabilità di far saltare il Puc3 in tutta l’Umbria e di non dare continuità a scelte precedenti?
Sai della richiesta Veneri di cinque anni di affitto del capannone di Castellaccio per la quale, non avendo rinvenuto atti o accordi ufficiali come sarebbe stato normale a fronte di 170.000 euro di potenziale spesa per l’Ente (non in bilancio!), abbiamo dovuto utilizzare semplici dichiarazioni a posteriori di amministratori dell’epoca per contrapporci di base alla sostanziosa e documentata richiesta della controparte, peraltro tuttora viva vista l’effettività dell’avvenuta occupazione. Occupazione peraltro operata a favore di un capitale immobilizzato su un costoso natante che forse potrà scendere in acqua solo grazie alla nostra iniziativa del 2015 di un tavolo tecnico provinciale e di diversi sopralluoghi per far decretare la navigabilità del Tevere da parte degli Uffici regionali.
Non so se sai altro dei nostri sforzi di dare continuità al lavoro di chi ci ha preceduto. Forse si; non perché te l’abbia detto io (non ne ho sentito il bisogno visto che stava solo a noi risolvere) ma forse hai avuto conoscenza che i contratti –questa volta formali- da noi ereditati con terzi a favore di Asl e Medici di base non erano legittimi considerato che un Ente non può corrispondere canoni per affitti né a favore di altri Enti Pubblici né a favore di privati. Anche qui abbiamo dovuto sudare il giusto per divincolarci correttamente dal problema e, ancora, per dare continuità a ciò che era stato fatto. Ancora con tutto il mio nome in campo caro Nico e ancora in silenzio, così come si fa nel mondo dei galantuomini!
Allora mi domando, perché dopo tutto questo impegno (ho citato solo situazioni che so essere a tua conoscenza anche se con visioni diverse) ovviamente parallelo rispetto all’ordinaria gestione dell’Ente, all’improvviso e come se da perfetto gnorri nulla sapessi delle nostre preoccupazioni, decidi di vestire i panni della ‘vittima’ dando risonanza a ‘voci’ che potrebbero ledere la tua immagine (anche se le stesse ‘voci’, come ricordatoti, nei fatti possono avere un oggettivo riscontro di verità) e te la prendi con me e i Consiglieri che al mio fianco hanno contribuito a superare i problemi in silenzio e senza chiedere conto a nessuno!? Magari qualche pugno di rabbia per questi inattesi pesi lo avremo anche sbattuto, è vero, ma lo abbiamo fatto sul tavolo degli uffici comunali, non certo sul bancone di qualche bar! Poi scusami, noi non ci siamo fatti arma di fatti e tu ti fai arma di dicerie? Booh!
Ti lamenti che non ti abbiamo chiesto consiglio su nulla. Una battuta (stupida per la verità, ma passamela in nome di quel rapporto di simpatia che per me mai è tramontato) mi porta a dire: ‘…e per fortuna che non l’abbiamo fatto visti certi risultati!’ Ma a parte la battuta d’istinto, Nico, tu, come Antonio, te ne sei andato nonostante l’impegno morale a restare per cinque anni. Avremmo dovuto pregarti? E per cosa!? Non pensi che avremmo potuto andare avanti da soli? Peraltro, non ti viene in mente che non c’era niente su cui chiederti ‘chiarimenti’ visto che in amministrazione avevamo quattro vecchi e navigati Consiglieri di cui addirittura due in Giunta che, al contrario di te e magari con disappunto di qualcuno sono tutti rimasti? E non credi che sia assolutamente corretto che gli amministratori in carica non debbano risentire di fili tirati da fuori e che abbiano fatto bene a risponderti in quel modo? Peraltro, puoi immaginare bene quanto io condivida la loro risposta. Ricorderai, infatti, la mia osservazione all’epoca dell’amichevole proposta tua e di Antonio di candidarmi: ‘…vi avviso’ vi dissi ‘rischiate di pentirvi perché io ragionerò con la mia testa!’ Forse i Consiglieri, con la loro risposta, pur non sapendo di questi nostri scambi, intendevano dirti la mia stessa cosa! Purtroppo, da quanto percepisco, e nonostante i nostri sforzi di ‘raddrizzare’ ciò che richiedeva di farlo senza urtare nessuno e, soprattutto, senza buttare in pasto a nessuno situazioni che ci hanno parecchio impegnato e disturbato, sembra sia finita proprio a pentimento! Me ne dispiace tantissimo, Nico. Ma nessuno, dovresti riconoscerlo, può aver avuto spazio per convincersi che io fossi venuto a fare il sindaco per giustiziare fantomatici nemici, alimentare frizioni o agire sotto dettatura. Grazie alla vostra offerta ho studiato ininterrottamente dal 24 novembre 2013 ed ho capito, qualora ce ne fosse stato bisogno, che un amministratore e a maggior ragione un sindaco deve essere tante cose, alcune delle quali debbono guidarlo ad ogni passo: equidistanza da tutte le situazioni, ascoltare tutti, parlare con tutti, prodigarsi allo stesso modo per tutti e, quando l’occasione lo richiede, anche abbracciare chi merita. Mi dispiace tanto per chi non riesce a digerire questo sacrosanto principio di etica civica e morale! L’orgoglio personale e la faziosità, caro Nico, rendono schiavi di se stessi. E noi, nel nostro programma elettorale abbiamo dichiarato l’impegno a rendere tutti liberi, a partire dai ragazzi delle nostre scuole; perché allora noi adulti dobbiamo sforzarci di dare l’esempio contrario!?
Mi resta comunque la speranza che in futuro, queste antipatiche e impreviste puntualizzazioni che mi costringi a scambiarci (spero almeno amichevolmente) e delle quali io, e sono convinto tutti i Consiglieri uscenti, oltre a non averle sollecitate, non sentivamo proprio il bisogno, siano dimenticate. A dimenticarle sono sempre disponibile; si può fare, visto che ormai, almeno le cose accennate, sono anche superate! Ma a continuare in questo dibattito mortificante e degradante dei rapporti assolutamente no: fa male a tutti. E spero che nessuno abbia così tanto bisogno di farsi del male! Il bla bla bla insistito, peraltro, rischia di veder anche involontariamente allargarsi il ristretto salotto e di sradicare dalla sepoltura anche dettagli che rischiano uno spiacevole crescendo.
Sappi, ancora, che tutti noi, pubblicamente, abbiamo sempre riconosciuto gli straordinari meriti delle ‘invenzioni’, delle iniziative, della caparbietà nel raggiungere i risultati di chi ci ha preceduto. Voglio anche ricordarti che io personalmente ho più volte elogiato in assemblee i meriti di chi ha ‘inventato’ AD168 e detto che nessuno ad Otricoli meglio dell’allora amico Presidente (da me invano invitato pubblicamente e più volte a proseguire come da suo impegno iniziale) avrebbe potuto guidare la pro loco. Tutto inutilmente! Ciò che sembra assumere importanza e rilievo per te oggi sono solo circostanze negative. Circostanze che, pur confutate e confutabili dalla storia dei fatti, tu hai inteso diffondere epistolarmente ma che noi mai abbiamo avuto intenzione di esporre alla pubblica opinione neanche verbalmente. Anche se pressioni piuttosto insistite in tal senso, con lo sventolio della bandiera di un’ipotetica ‘giustizia’ (o, magari, della penosa ricerca di rivalsa sulla cordata ‘avversaria’) le abbiamo avute. Noi non abbiamo ceduto ma, per onestà intellettuale, abbiamo anche scelto di non fare ‘comunella’ con chi qualche visione offuscata dimostra di averla ancora e qualche grattacapo ce lo ha procurato. Pazienza per il risultato! Ma noi non confondiamo i giochi di parte della politica con la responsabilità di amministrare.
Visioni d’insieme e sogni? Credo che ognuno abbia da fare i conti con i suoi. E noi abbiamo avuto il nostro daffare con i nostri. E anche chi verrà avrà i suoi! Il nostro impegno con chi ci ha preceduto è stato di ‘non arare campi già seminati’ non di trasferire nelle nostre intenzioni le ‘nuvolette’ altrui! Vedi un mortorio ad Otricoli? Forse dobbiamo guardare tutti con un po’ più di attenzione perché qualcosa non quadra: a noi ora sembra di vedere non meno di quello che vedevamo prima!
Nico, attribuendo a noi la colpa evochi una campagna elettorale lacerante? Credo sia proprio tu con questa uscita a dare il potenziale via! Purtroppo, vedo un po’ offuscarsi uno dei miei sogni: un po’ di pace per Otricoli! Ma ho molta, molta fiducia nei miei ex e nella loro forza morale! Sappi, comunque, caro Nico, che nonostante tutto non ho motivo per non volerti più bene. Ciao. Domenico
La campagna elettorale è solo agli inizi e, quindi, aspettiamoci colpi di scena da entrambe le parti.