Otricoli – Inaugurata la mostra della pittrice Olga Diatchenko

La mostra sarà aperta tutti i giorni fino al 22 maggio

OTRICOLI – E’ stata inaugurata ieri pomeriggio venerdi 13 maggio, in occasione dell’inizio dei festeggiamenti in onore dei Santi Patroni Vittore e Fugenzio, la mostra personale della pittrice Olga Diatchenko. L’esposizione delle opere, presso la “Piccola Galleria del Drago” in Via Roma, è proseguita fino alle ore 21:00.

La galleria sarà aperta tutti i giorni fino a domenica 22 maggio.

L'inaugurazione della mostra
L’inaugurazione della mostra

“Olga è una traduttrice, da l’italiano al russo, e ritorno. Conosce dunque e lavora su due lingue, ma in questo caso lei dipinge e la pagina de la tela è colorata, assai.
Non conoscevo la pittrice; per caso tornando al paese di Otricoli ho assaporato la sua opera e l’ho conosciuta. Un poco.
Lei, Olga Diatchenko, gentile ed in perfetto italiano tocca i suoi quadri con le mani, indica tracce che tu non vedi ancora e che lei suggerisce ed ancora una volta in qualche modo traduce. Tocca soprattutto quelli senza cornice, probabilmente i più recenti, come se se ne fosse appena allontanata da le sue creature. In esplosioni di papaveri rossi vede ombre ed evidenze di umane figure, in altri trascoloranti frammenti di un quadro vede un suo autoritratto. Ma la luna… C’è un quadro che amo dove con infinite declinazioni di un cielo notturno d’un indaco che trascolora in blue appare ovattata e bianca una luna piena. Ebbene, lei, la luna si riflette, viene riflessa da un mare d’acqua; ma non è più tonda e circolare. La riflessione sull’acqua la rende nell’immagine, nell’iconè, allungata e meridiana nella sua longitudinalità.
Cosi nel quadro e nella visione di esso si crea una tridimensionalità; si avvertono allora la non monocromaticità del quadro e le materie che rappresenta. La lun notturna dell’astro minore che illumina piano, la terra e l’acqua. Un quieto pallore su la Terra.
Nei materiali e pure nel fuoco è forse il segreto della pittura di Olga Diatchenko.
La sua pittura va gustata come un cibo. Gradevole va gustata al palato de l’anima, veduta e vissuta. Lenta come pagine di un libro. Vitale”.
Marco De Rosa