Bomba carta esplode davanti al portone di ferro della sede. Gravi danni ma l’ordigno, molto potente, poteva anche uccidere
VALLERANO – Quando si tratta di attentati terroristici a danno delle sedi di Casapound nessuno ne parla. Quando un poliziotto rimane menomato per tutta la vita è meglio dimenticare velocemente. Se i due poliziotti che hanno ucciso il terrorista della strage in Germania si scopre che hanno idee diverse, cioè di destra, dalla stampa di regime alla culona della Merkel è meglio dimenticare quanto prima. Da giorni si parla di un fatto di sangue a Vignanello perché un ragazzo avrebbe avuto una lite e rimediato due sganassoni (neanche lui pare sappia bene da parte di chi). Nessuno però parla, anzi è obbligatorio tacere, dell’attentato terroristico avvenuto la scorsa notte nella sede Casapound di Vallerano.
Un ordigno micidiale, tipo quello che ha rovinato per il resto della sua vita un artificiere a Firenze che, nel tentativo di disinnescare l’ordigno, ha perso un occhio e una mano.
Stesso ordigno a Grosseto fortunatamente sventato e identico ordigno a Vallerano, questa volta deflagrato in tutta la sua potenza. Un attentato terroristico di cui non v’è traccia in nessun giornale locale e nazionale. Ci mancherebbe. Secondo molta di questa gentaglia, uccidere un fascista non è reato. Uccidere sì ma bisogna essere vili bombaroli o squadre composte da cinquanta cento persone. Faccia a faccia la paura fa novanta. Da sempre. Ecco la lettera dei militanti di Casapound postata sui social in queste ore:
“Ennesimo atto terroristico antifascista contro CasaPound. Esploso stanotte un ordigno piazzato sotto la nostra sede dei Cimini. La bomba ha palesemente danneggiato il robusto portone in ferro d’entrata ed avrebbe potuto anche mutilare o uccidere chiunque fosse passato di lì per sbaglio. Tutto questo avviene in seguito al clima di tensione ed odio politico creato nei nostri confronti da testate giornalistiche e programmi televisivi locali e nazionali, così come dalle amministrazioni comunali limitrofe, per i fatti di sabato 11 febbraio in cui il nostro movimento è stato subdolamente coinvolto in maniera aprioristica, senza prima aspettare l’ esito delle indagini, tramite inesattezze ed omissioni le quali tra l’ altro stanno venendo pian piano alla luce. L’episodio in questione è solo l’ultimo di una lunga serie su scala nazionale, tra cui ricordiamo quello dalle conseguenze più gravi la notte del 1 gennaio a Firenze dove un artificiere perse un occhio ed una mano o quello di appena venerdì notte a Grosseto fortunatamente sventato. Notiamo gran parte della stampa enfatizzare e condannare sempre le “violenze neofasciste”, frutto di episodi di cronaca minore, salvo poi ignorare o minimizzare i palesi atti terroristici a danno del nostro movimento. Pretendiamo a questo punto, con la stessa convinzione e la stessa foga, una presa di posizione da parte delle giunte comunali del nostro paese e dei paesi vicini, dei giornali e delle televisioni locali e nazionali così come quello di pagine facebook che attaccano pretestuosamente e violentemente, con la scusa della “satira” e della “libertà d’ espressione”, la nostra organizzazione da tempo, instillando nei nostri confronti un clima d’ odio e sberleffo continuo dove poi i nostri militanti sono costretti a convivere non solo nella vita virtuale.”