Incubo terrorismo in Italia, approfondita analisi al “Salotto delle sei”

 VITERBO – “Terrorismo in Italia” se ne è parlato ieri al “Salotto delle sei”, rassegna culturale ideata dal giornalista “partenopeo- viterbese” Pasquale Bottone, e giunta alla sua sedicesima edizione.

Biblioteca degli Ardenti, nel cuore di Viterbo, un pubblico attento, formato in gran parte da professionisti è presente in sala per ascoltare la giornalista Federica Fantozzi, collaboratrice di Repubblica e L’Espresso, specializzata in conflitti internazionali ed intervenuta sul tema: “Incubo terrorismo, esiste in Italia il pericolo degli attentati Isis?”, accompagnata dall’esperto in materia Aldo Musci che prende la parola: “Il terrorismo degli anni ’70 – ’80 aveva bersagli precisi. Colpiva magistrati, poliziotti, giornalisti, sindacalisti, imprenditori e non conosciuti come accade oggi, Non si può parlare di vere e proprie associazioni terroristiche, non possono di certo essere paragonate ad organizzazioni criminali come l’Isis o Al Quaeda. Oggi,- prosegue Musci– l’azione terroristica organizzata colpisce ignari e sconosciuti destinatari, come può essere un attentato dinamitardo sulla folla o come il caso delle Torri gemelle dove si è verificata una commistione tra obiettivo mirato e ignari attori del disastro. Non credo che l’Italia non sia stata bersaglio di stragi, pur avendo subito molte minacce, perché i nostri apparati di intelligence e servizi segreti siano così efficienti, credo invece nel ruolo di ambiguità giocato dal nostro Paese, soprattutto rispetto al Medio Oriente”.

Il riferimento è al Lodo Moro degli anni ’70, patto segreto di non belligeranza tra l’Italia e il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina.  “Con il quale- prosegue Musci– si dava la possibilità ai palestinesi di utilizzare il nostro Paese come base logistica di passaggio delle armi, evitando, in cambio, di colpirla direttamente. Caso analogo con la Libia, dove abbiamo garantito l’ascesa di Gheddafi e altre concessioni”.

Non credo a connivenze politiche con organizzazioni terroristiche – afferma la giornalista Federica Fantozzi– perché non c’è più una classe dirigente stabile come poteva essere trent’anni fa. Il nostro panorama politico è costellato di meteore. Difficile trovare un interlocutore duraturo. L’Italia tra l’altro non ha un substrato di immigrati così preoccupante come in altri stati dove ci sono interi quartieri e comunità di extracomunitari. Sicuramente un ruolo chiave lo svolge il Vaticano che agisce da deterrente, oltre alla presenza di mafie che controllano capillarmente il territorio impedendo interventi esterni”.

Lo spunto per l’incontro di ieri è stato offerto da ”Il Logista”, libro di Federica Fantozzi dove si racconta la storia di una giornalista, Amalia Pinter, che lavora in un piccolo quotidiano di Roma specializzato in cronaca nera. Nel suo quartiere, Ponte Milvio, si imbatte in una vecchia fiamma dei tempi universitari, Tancredi, da cui si lascia accompagnare, in un servizio per il giornale, a casa di una giovane coppia, vittima di una strage jihadista durante il viaggio di nozze in un’isola tropicale.

Oggi al Salotto delle Sei sarà la volta del giornalista e scrittore Americo Mascarucci per parlare del pontificato di Papa Francesco e di tutto ciò che non è stato raccontato.

Domani ultimo appuntamento con la conduttrice Rai Adriana Panitteri per discutere di: “Cronaca di un femminicidio”.