Civitavecchia – CSP, Fiadel al M5S: “Non guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino, ma la trave che hai nel tuo”

CIVITAVECCHIA – Al responsabile territoriale Fiadel Mirko Giannino non tornano le esternazioni dei pentastellati relativamente alle condizioni in cui versa oggi CSP.

“Come organizzazione sindacale non possiamo non intervenire dopo le dichiarazioni del gruppo consiliare del movimento 5 stelle. Sulla questione intendiamo precisare che si parla di risanamento del debito di 40 milioni di euro di h.c.s. ma a che prezzo?

La Giunta Cozzolino avallò un concordato annullando di fatto i debiti dei creditori riducendolo del 80% e spalmando il restante 20 % in 10 anni . Qual’è stato l’impatto finanziario sulle imprese locali?

Il M5S non lo dice. La creazione della nuova società, poi, è stata possibile solo grazie al contributo dei lavoratori che oltre ad aver donato alla nuova società circa 500.000 euro si sono visti ‘scippare’ chi dei buoni pasto arretrati, chi dell’incentivo contrattuale. Per quello che riguarda la restituzione della giornata anticipatamente ai tre anni programmati e stato solo un atto dovuto, vista l’imminente assunzione di 25 operai e autisti per la nuova raccolta porta a porta che poi sarebbero diventati oltre 50 alla partenza del 2° steep, cosa che come sindacato in mille modi abbiamo cercato di evitare, consapevoli delle difficoltà finanziarie alle quali sarebbe andata incontro la nuova società.

Ci fa sorridere quando sentiamo dire che dalla fine dello scorso anno si sarebbe potuto ridurre il numero degli interinali, o che si sarebbe potuto procedere alla loro regolarizzazione non si sa bene con quali criteri o modalità. Sentir parlare che ci voglia una riorganizzazione aziendale proprio da loro, che quando ne hanno avuto la possibilità si sono guardati bene dal farla chissà perchè. Il cambiamento fatto nell’atteggiamento è palese, – conclude il sindacalista – basta guardare i risultati politici ottenuti poi sia a livello locale che nazionale, che ha visto bocciare a tutti i livelli la politica grillina facendoli passare da grandi protagonisti a piccoli comprimari, che pur di restare attaccati alle loro poltrone hanno venduto quelli che erano i principi e le posizioni portate avanti fin dalla loro nascita. Anche sulla questione MES fa sorridere il fatto che dicevano ‘siamo contrari al MES’, poi hanno votato a favore”.