CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: Csp è una società del Comune di Civitavecchia. I suoi azionisti sono i cittadini civitavecchiesi.
Trattarla come una “controparte” dell’Amministrazione Comunale sarebbe il più grande e grossolano degli errori, anche per le conseguenze che questo potrebbe avere per l’Amministrazione stessa. Spero che in questi giorni di ritrovato silenzio il presidente Carbone stia ultimando il piano di risanamento, che in ogni caso – dati del controllo analogo alla mano – potrà e dovrà far leva su 3 direttrici principali, tutte ugualmente perseguibili per portare, dal 2021, la società a quell’equilibrio strutturale economico-finanziario che finora non ha mai avuto.
L’Amministrazione deve convincersi innanzitutto del fatto che la ricapitalizzazione di Csp è necessaria per raggiungere il predetto obiettivo, a fronte di un piano di ristrutturazione serio e convincente, da attuarsi in maniera altrettanto seria, e che l’alternativa sarebbe comunque quella di dover ripianare le perdite di un fallimento che sarebbe tale a 360 gradi e insostenibile. Invece, oggi per il Comune è ancora possibile raggiungere i risultati attesi con un costo minimo per il Comune e, in prospettiva, addirittura un risparmio per la cittadinanza derivante dal futuro abbattimento della Tari, se si considera che: il patrimonio da conferire (autobus ed eventualmente altri mezzi e immobili) già, allo stato attuale, è vincolato all’uso che ne fa la società ed è assolutamente improduttivo per il socio che lo mette a disposizione gratuitamente e che, nel caso degli autobus e degli autoveicoli in genere, sarebbe comunque soggetto ad una rapida svalutazione.
Al Comune, come già di fatto deliberato dal Consiglio Comunale lo scorso anno, potrebbe essere chiesto un contributo aggiuntivo di circa 900.000 euro, che andrebbe in parte a riequilibrare alcuni contratti di servizio e in parte a rendere remunerativi per l’azienda costi del personale attraverso la sottoscrizione di contratti di assistenza tecnica e amministrativa con Csp, che consentirebbero al Comune stesso di risparmiare su assunzioni necessarie dopo lo svuotamento degli uffici comunali e piccoli affidamenti di servizi.
Il riequilibrio della gestione dovrà articolarsi inoltre attraverso la riorganizzazione e la razionalizzazione della struttura aziendale, con conseguente contenimento dei costi derivante dalla riorganizzazione dei servizi in accordo con il Comune e dal piano di pensionamenti e incentivi all’esodo; attraverso l’adeguamento e la rivalutazione di alcune tariffe, stabilite nel 1997, 2001, 2007. Con un mix di interventi così concepiti, partendo dalla revisione delle modalità di svolgimento della raccolta differenziata, che consentirà, da sola, un risparmio che al termine del processo di rimodulazione del servizio sarà di oltre 1 milione, Csp in due anni raggiungerà l’equilibrio senza la necessità di ulteriori interventi del socio-Comune e mantenendo al Comune stesso la totale proprietà dell’azienda e la gestione dei servizi.
Questo, nella sostanza è un piano da risanamento da oltre 3 milioni di euro, tra minori costi, adeguamento di servizi e tariffe e ricapitalizzazione con conferimenti in conto capitale. Carbone ora ci dica subito, in base alla sua analisi, quali e quanti servizi eventualmente retrocedere al Comune e definisca gli step e i tempi di attuazione del piano, in modo che possa essere portato in Consiglio Comunale prima possibile.
Massimiliano Grasso
Vice-Sindaco
Assessore alle Partecipate