Authority, un commissario per La Spezia. A Civitavecchia in corsa il leader dei camalli Enrico Luciani

La nomina di Roncallo in Art apre i giochi. Agostinelli da Gioia Tauro potrebbe approdare a Livorno. Incertezza a Napoli

GENOVA – Scrive questa mattina l”autorevole themeditelegraph.com: Mentre tutti sono in fibrillazione per farsi riconfermare – o per uscire di scena senza sembrare di aver impattato contro un siluro – c’è chi ha preferito lasciar perdere la corsa alla poltrona, preferendo un lavoro di prestigio, di orizzonte più lungo e ben retribuito.

Carla Roncallo, ormai quasi ex presidente del porto della Spezia, ha lasciato la riviera e si appresta a salire a Torino. L’Art (l’Authority dei trasporti) è stata rinnovata, il presidente sarà Nicola Zaccheo, affiancato da due liguri: la numero uno dei moli spezzini e Francesco Parola, professore universitario, già nel board del porto di Genova e in rapporti molto stretti con il leghista Edoardo Rixi.

Il compenso previsto per il presidente e per i due componenti è di 240 mila euro lordi all’anno. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tanto per dare un’idea, ha un’indennità di circa 88 mila euro.

La nomina scadrà nel 2027 e prevede anche il rimborso per le missioni: ad esempio l’ex “componente” dell’Art, Mario Valducci (già parlamentare di Forza Italia), che ricopriva la carica che ora sono pronti a occupare i due liguri, è costato in 5 anni (2015-2019)circa 130 mila euro(fonte: il sito internet dell’Autorità dei trasporti) per “ viaggi di servizio e missioni”. Altri 90 mila euro circa la “collega” Barbara Marinali.

Livelli superati dall’ex presidente Andrea Camanzi a quasi 170 mila euro. Roncallo libera così una casella e scatena la corsa alla successione. Francesco Di Sarcina, attuale segretario generale del porto, sarà il commissario destinato a traghettare lo scalo verso la nuova presidenza che arriverà tra la fine di quest’anno e il 2021. La soluzione ha la benedizione anche della Regione e potrebbe persino diventare stabile, ma il Pd non ammainerà facilmente la bandiera in quello scalo.

Genova invece, in attesa del risultato delle elezioni, al momento veleggia verso la soluzione più semplice: la riconferma di Paolo Signorini. Ma solo dopo l’esito delle regionali si vedrà più chiaramente. A Livorno invece potrebbe andare Andrea Agostinelli.

Il commissario di Gioia Tauro è un nome gradito ai 5 Stelle, ma tra i concorrenti ci sarebbe anche Luciano Guerrieri, ex presidente di Piombino. Stefano Corsini vorrebbe tornare nel Lazio e potrebbe aprirsi la porta dello scalo di Civitavecchia, dove Francesco Maria di Majo libererebbe la casella per approdare ad «altro prestigioso incarico», spiega una fonte politica, «che però si sta ancora cercando». Sempre a Roma è probabile che il numero uno dei portuali Enrico Luciani partecipi alla corsa, ma in pole è dato Pino Musolino, attuale numero uno di Venezia, mentre si inserisce nella corsa anche Jacopo Signorile, figlio dell’ex ministro socialista Claudio. Il Pd invece fa quadrato a Napoli e vuole la riconferma di Pietro Spirito, presidente del porto sotto inchiesta. Uno scudo politico che però, a sorpresa, non verrebbe elevato per il segretario Francesco Messineo. È difficile al momento capire quanto peseranno le inchieste che anche altri presidenti (vedi Ravenna con Daniele Rossi) stanno affrontando.

A Catania sarebbe già terminata l’era Annunziata, mentre Palermo – con gli operatori in testa – blinda Pasqualino Monti che sarebbe gradito in un porto più grande. In Puglia l’eventuale vittoria del centrodestra potrebbe fare più danni a Sergio Prete (Taranto) che a Ugo Patroni Griffi (Bari). A Gioia Tauro la ministra Paola De Micheli nominerà il superdirigente del Mit Alberto Chiovelli. E ieri a Roma si davano di gomito: «Meno male che ci sono i bandi per scegliere i presidenti…»