L’Italia dell’accoglienza ha raggiunto l’obiettivo, secondo la Caritas i “nuovi poveri” sono il 45%

Nel periodo maggio-settembre 2020, confrontato con gli stessi mesi del 2019, l’incidenza dei “nuovi poveri” per effetto dell’emergenza Covid passa dal 31% al 45%: “quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta”.

Lo afferma la stessa Caritas nel Rapporto 2020 su povertà ed esclusione sociale in Italia. Aumenta il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % al 2019).

Periodo marzo-maggio – Il Rapporto Povertà di Caritas Italia, uscito il 17 ottobre in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, ha registrato tra i beneficiari circa 450 mila persone solo tra i mesi di marzo-maggio. Tra gli assistiti hanno prevalso i disoccupati e tutte quelle persone che non godevano di ammortizzatori sociali. Di questi, quasi una persona su due si è rivolta alla Caritas per la prima volta. In questo periodo sono comparsi anche fenomeni nuovi, come le difficoltà di alcune famiglie rispetto alla didattica a distanza, manifestate nell’impossibilità di poter accedere alla strumentazione adeguata (tablet, pc, connessioni wi-fi). Sono aumentati poi gli  alert per persone con “disagio psicologico-relazionale”, problemi connessi alla “solitudine” e forme depressive.

Periodo giugno-agosto – Solo durante il periodo di ripresa, tra giugno e agosto, è calato di fatto il numero degli assistiti: la media per diocesi è scesa dal 2.990 persone (del periodo marzo-maggio) a circa 1.200. Il Rapporto registra poi anche un calo dell’occupazione di circa 841 mila occupanti rispetto al 2019, mentre il tasso di disoccupazione diminuisce in favore degli  inattivi, ovvero coloro che smettono di cercare lavoro.

Anche piccoli commercianti – Ma non solo persone singole. Tra coloro che durante questo anno hanno chiesto aiuto alla Caritas anche ” tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi: rispetto a questo fronte le Caritas diocesane hanno erogato sostegni economici specifici”. Infatti, in 136 diocesi sono stati attivanti dei fondi utili a sostenere le spese più urgenti come affitto, rate del mutuo, utenze ecc. In tutto a fare richiesta di aiuto sono stati 2.073 commercianti e lavoratori autonomi.

La povertà ha carattere mutevole – In generale lo studio della Caritas ha evidenziato due grandi fasi attraversate finora: la prima riguarda la “dura emergenza” ovvero il blocco totale delle attività coincidente con il lockdown totale. La seconda riguarda i mesi estivi, durante i quali si è avviata una lenta ripartenza, “dai contorni e dai confini incerti”. Ma quello che il Covid-19 ha messo in evidenza è “il carattere mutevole della povertà e stiamo ora entrando in una nuova fase nel nostro Paese. Di fronte a una situazione “inedita”, occorrono strumenti di analisi e di intervento adeguati al mutato contesto”.