Civitavecchia – Tedesco Bis senza Grasso e Riccetti, Fratelli d’Italia sull’Aventino

In giunta la new entrans Cinzia Napoli (Italia Viva o forse Forza Italia) e Norberta Petroni

CIVITAVECCHIA – Il Sindaco Ernesto Tedesco ha conferito i nuovi incarichi di giunta a: Manuel Magliani assessore all’Ambiente (con carica di vicesindaco); Sandro De Paolis ai Lavori Pubblici; Emanuela Di Paolo al Commercio; Cinzia Napoli ai Servizi sociali; Norberta Pietroni al Bilancio; Leonardo Roscioni all’Urbanistica.

Resta libero un posto in Giunta per l’indicazione che da Fratelli d’Italia attende il sindaco, il quale nel frattempo mantiene le deleghe che erano dell’area di Fdi.

Una decisione alquanto particolare che ha lasciato perplessi più d’uno. Infatti, con questa decisione, Fratelli d’Italia con tutta probabilità, andrà sull’Aventino e non appoggerà questa maggioranza che ha inserito, vedi Cinzia Napoli, persone che fino a qualche tempo fa erano date in quota Italia Viva o vicine a Marietta Tidei.

Venuto meno il patto elettorale tra Ernesto Tedesco e Massimiliano Grasso. I due, infatti, avevano trovato un accordo che gli inglesi sintetizzano “gentlemen’s agreement” (con il significato letterale di “accordo fra gentiluomini”) è un patto informale tra due parti, generalmente orale o meno frequentemente scritto. Si basa essenzialmente sul presupposto che entrambe le parti rispetteranno la parola data sul proprio onore in quanto, a differenza di un contratto formale, esso non può essere difeso giudizialmente.

L’accordo era di far fare un passo indietro a Massimiliano Grasso candidato sindaco e diventare, da subito, vice di Ernesto Tedesco.

Tant’è che durante la campagna elettorale i due erano diventati inseparabili. Evidentemente qualcosa è venuto meno per interrompere questo accordo extra voto. Uno sindaco e l’altro vice già noti ancor prima che i partiti avessero contezza della loro forza.

Cinzia Napoli, lo abbiamo scritto in tempi non sospetti, è in quota Tidei. Potranno dire che è vicina a Forza Italia come altri potrebbero affermare che Berlusconi è gay.

La scelta inevitabile, a questo punto, è quella di andare avanti con una maggioranza a 13 e sotto il costante ricatto di qualche mal di pancia all’ultimo minuto.

Questa decisione avviene in un momento storico alquanto particolare perché, diciamocelo, qualche Procura ha messo gli occhi su questa amministrazione e se le prime indiscrezioni sono solamente un decimo di quanto si narra, sarà una maggioranza “col botto”.