Scorie nucleari nel viterbese. Le reazioni di sindaci, politici e associazioni

Il deputato Mauro Rotelli (Fd’I) annuncia un’interrogazione urgente sul caso

“Inquietante che la Tuscia possa ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive”

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Mappa depositi nucleari: il 2021 si apre con la notizia inquietante che la provincia di Viterbo risulta essere tra quelle individuate ad ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive.

Attualmente, in Italia, ci sono settanta comuni che ottengono dei contributi dallo stato proprio per stoccare, sul proprio territorio, tale tipo di rifiuto. Nessuno di questi è nella Tuscia.

Il paradosso è che nella provincia di Viterbo non si può attuare alcun tipo di intervento di crescita e sviluppo perché l’interesse ambientale ha la priorità e poi si hanno queste sorprese.

Già oggi presenterò interrogazione al sottosegretario Morassut, per conoscere criteri e logiche che hanno presieduto queste ipotesi.

I tempi sono stretti, sul sito www.depositonazionale.it  si individuano trenta giorni, a partire da oggi, per la consultazione pubblica.

Mauro Rotelli
Deputato Fratelli d’Italia

Soriano nel Cimino – La posizione del sindaco Fabio Menicacci

“Scorie radioattive, faremo di tutto per difendere il nostro territorio”

Soriano nel Cimino – La giornata di oggi è iniziata con una notizia a dir poco allarmante. Su tutti i giornali la comunicazione che il nostro comune, insieme a molti altri del viterbese, è stato inserito nella mappa dei siti che potrebbero ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. Faremo di tutto per opporci a questo progetto.

Il primo cittadino, e l’intera amministrazione comunale, si sono dichiarati immediatamente contrari all’individuazione del territorio di Soriano nel Cimino come possibile deposito per i rifiuti radioattivi.

La notizia, che circola dalle prime ore di questa mattina, è scaturita la scorsa notte ed è leggibile nella Cnapi, la “Carta delle aree potenzialmente idonee”. Il documento individua 67 aree, in tutta Italia, che potrebbero ospitare un deposito per i rifiuti radioattivi. I comuni sono stati selezionati in base ad alcuni criteri, fissati nel 2014-2015, che prevedevano alcune condizioni come ad esempio bassa sismicità, ridotto rischio idrogeologico, distanza da aeroporti ed industrie.

I comuni italiani selezionati sono stati raccolti in cinque macroaree e, tra queste, rientra quella denominata “Toscana-Lazio” con 24 aree tra Siena, Grosseto e Viterbo.

Nel viterbese sono moltissimi i comuni scelti insieme a Soriano. Per questo motivo l’amministrazione comunale è già al lavoro per contattare i sindaci dei comuni interessati e creare un gruppo di opposizione coalizzato affinché le scorie radioattive di tutta Italia non vengano portate nei nostri bellissimi territori.

La preoccupazione maggiore riguarda i rischi per la salute pubblica e per l’ambiente, senza tralasciare il fatto che buona parte dell’economia di queste zone è basata sull’agricoltura e, inevitabilmente, il rischio che possano crearsi danni alle pregiate coltivazioni è fonte di preoccupazione da parte di tutti.

Dobbiamo muoverci in fretta poiché a breve sarà avviata una consultazione pubblica dove potremo far sentire la nostra voce, manifestare il nostro dissenso e la nostra opposizione totale nei confronti di questo  progetto.

Fabio Menicacci
Sindaco di Soriano nel Cimino

Il presidente Del Moro e il direttore De Simone categoricamente contrari alle ipotesi che circolano da fonti governative

Confartigianato: “No ai rifiuti radioattivi, la Tuscia non deve essere pattumiera d’Italia”

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Per quanto ancora la Tuscia dovrà pagare il prezzo di scelte governative sbagliate? Mentre ancora attendiamo il completamento della Trasversale Orte-Civitavecchia, in piena emergenza Covid-19 che sta mettendo in ginocchio l’economia del paese oltre che del nostro territorio, nella calza della Befana il governo Conte ci fa trovare non carbone, ma addirittura scorie radioattive!

Non è bastato il fallimento della centrale nucleare di Montalto di Castro, adesso addirittura la Tuscia viene scelta tra le aree più accreditate ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.

Nella Cnapi, Carta delle aree potenzialmente idonee, uscita nel cuore della notte mentre l’Italia aspettava il nuovo decreto anti Covid-19, sono state infatti inserite le 67 aree delle cinque macrozone che soddisfano i 25 criteri stabiliti nel 2014-2015 dall’Ispra per ospitare i rifiuti radioattivi.

Viterbo, secondo il documento, è tra i territori idonei nella macroarea Toscana-Lazio, che comprende 24 comuni tra le province di Siena, Grosseto e, appunto, Viterbo, dove i centri destinati a diventare la pattumiera d’Italia sono Ischia di Castro, Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano.

Le altre province interessate sono quelle di Torino, Alessandria, Potenza, Matera, Bari, Taranto, Oristano e la parte sud della Sardegna, Trapani, Palermo e Caltanissetta.

Una decisione strategica incomprensibile, visto che tale mappa, che prima di capodanno ha ricevuto incredibilmente l’ok dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, va a interessare territori di bellezza artistica, naturalistica senza pari, che vivono di turismo e danno da vivere a centinaia di imprese artigiane. L’impatto del deposito delle scorie radioattive sarebbe devastante!

Parliamo, infatti di un progetto da 900 milioni di euro che si estenderà su una superficie di 150 ettari – 110 per il deposito e 40 per il parco tecnologico –, superficie che ospiterà 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità e 17 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività. Sui quali non c’è alcuna certezza sulla cessazione in tempi brevi della radioattività, e quindi della pericolosità.

Confartigianato farà tutto il possibile affinché la nostra provincia non venga nuovamente penalizzata da scelte che si rivelerebbero letali per lo sviluppo futuro di un territorio che ha ben altra vocazione e che non vuole passare alla storia come il deposito radioattivo d’Italia.

Ci auguriamo che i parlamentari eletti sul territorio, i consiglieri regionali e i sindaci dei comuni interessati costituiscano con noi un fronte compatto per dire no ad una vera e propria violenza perpetrata ai danni dei cittadini del Viterbese.

Michael Del Moro
Presidente Confartigianato Viterbo

Andrea De Simone
Direttore Confartigianato Viterbo

Corchiano – I consiglieri comunali Bengasi Battisti, Livio Martini, Paolo Nardi, Paola Troncarelli sulla possibilità di vedere il comune come deposito di scorie nucleari

“Rifiuti radioattivi, possibilità nefasta per la comunità e per il suo sviluppo”

Corchiano – Riceviamo e pubblichiamo – Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi – La Sogin, la società di stato incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha pubblicato l’elenco delle zone italiane dove saranno potenzialmente ospitate le scorie radioattive.

Tra le 67 aree che potranno ospitare il Deposito nazionale figura anche Corchiano. In particolare, la nostra comunità fa parte delle 24 zone individuate tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo.

Il deposito nazionale dovrà contenere inizialmente 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità. Successivamente, altri 17 mila metri cubi di scorie ad alta attività. Per una durata di 50 anni.

Oggi veniamo a sapere di questa possibilità, che sarebbe nefasta per la comunità e per il suo sviluppo economico e sociale.

Una comunità che negli anni ha fatto della tutela dell’ambiente e dei beni comuni, dell’agricoltura consapevole e di qualità, di un modello di sviluppo territoriale sostenibile la sua bandiera non può tacere.

Per questo, come gruppo consiliare, abbiamo scritto al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al presidente della Regione Lazio. E abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto per affrontare la questione, assumere decisioni e adottare provvedimenti finalizzati a contrastare questa eventualità, che per una comunità come quella di Corchiano e per il territorio circostante, che è, ricordiamolo, quello del Comprensorio regionale della Via Amerina e delle Forre, e del Biodistretto, sarebbe un colpo mortale.

I consiglieri comunali
Bengasi Battisti
Livio Martini
Paolo Nardi
Paola Troncarelli

Montalto di Castro – Il vicesindaco Luca Benni sulla carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

“Lotteremo con tutte le forze affinché venga rispettata la salute dei cittadini”

Montalto di Castro – Riceviamo e pubblichiamo – L’amministrazione comunale, venuta a conoscenza della pubblicazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), che dovrebbero ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, in cui interessano anche il territorio di Montalto di Castro e Pescia Romana, si sta già attivando in sinergia con i comuni limitrofi per prendere contatti con gli enti sovrapposti.

Il comune di Montalto di Castro e il suo territorio hanno già dato – commenta il sindaco ff Luca Benni – e lotteremo con tutte le forze affinché venga rispettato l’ambiente e la salute dei cittadini. Una decisione incomprensibile che andrà senz’altro a penalizzare fortemente l’aspetto turistico e ambientale del nostro territorio. Sono già in contatto con i sindaci degli altri comuni della provincia di Viterbo per elaborare e pianificare le prossime azioni da intraprendere”.

Comune di Montalto di Castro

Umberto Fusco e Claudio Durigon (Lega) annunciano un’interrogazione parlamentare: “Il governo chiarisca”

“Scorie nucleari nel viterbese, ci opporremo in tutte le sedi”

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Abbiamo appreso con estremo stupore quanto emerso nelle ultime ore su alcune agenzie di stampa.

Nella Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, elaborata dalla Società gestione impianti nucleari (Sogin), sono state individuate in 67 zone le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e, di queste, ben 22 risultano essere nel Lazio e nello specifico nella provincia di Viterbo.

Di seguito le 22 aree del viterbese che secondo la Cnapi risulterebbero potenzialmente idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari: Ischia di Castro, Canino-Cellere-Ischia di Castro, Montalto di Castro, Canino, Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Piansano-Tuscania, Piansano-Tuscania,Tuscania, Canino-Montalto di Castro1, Canino 2, Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Tuscania 1, Arlena di Castro-Tuscania2, Canino-Montalto di Castro 2, Tarquinia-Tuscania, Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello, Gallese.

Siamo profondamente contrariati che tali aree siano state individuate senza alcun confronto con le istituzioni locali dei comuni interessati e che solo oggi sindaci e cittadini abbiano appreso quelli che sono i piani del Governo per la nostra provincia.

Il governo e la regione dovrebbero tutelare la vocazione del territorio della provincia viterbese, terra di eccellenze agroalimentari ed in cui sorgono numerose riserve naturali, parchi ed aree protette.

Cosa intende fare Zingaretti a tutela del territorio viterbese e dei comuni che, stando alla Cnapi, dovrebbero potenzialmente ospitare il il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi?

Chiederemo che i ministri dello Sviluppo economico e dell’ Ambiente vengano al più presto a riferire nelle commissioni competenti del Parlamento su quali siano i piani del Governo.

A tal fine depositeremo, sin da subito, anche  un’interrogazione parlamentare che faccia chiarezza sulla vicenda, cui ci opporremo in tutte le sedi.

Claudio Durigon
Coordinatore regionale del Lazio Lega Salvini Premier

Umberto Fusco
Responsabile provinciale Lega Salvini Premier

Tarquinia – Alessandro Battilocchio presenterà un’interrogazione urgente ai ministri Costa e Franceschini

“Scorie radioattive nella Tuscia: idea assurda”

Tarquinia – Riceviamo e pubblichiamo – Apprendiamo dalla parole del viceministro Morassut che è stata pubblicata la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) che, tra l’altro, prevede la possibilità che Tarquinia, Montalto e altri comuni del viterbese possano diventare deposito di rifiuti nucleari.

Un’eventualità che ci lascia basiti. Il nostro territorio in termini ambientali ha pagato e sta pagando prezzi altissimi.

Tra le zone interessate abbiamo siti Unesco come Tarquinia e molti luoghi che hanno investito in questi anni nel settore del turismo, della sostenibilità e della promozione e valorizzazione dei prodotti tipici. Impegni e sforzi che non possono essere sprecati.

Sarebbe assurdo chiedere nuovamente un sacrificio all’alto Lazio. Ci opporremo e ci poi opponiamo schierandoci al fianco dei sindaci del territorio, questa è una battaglia di territorio senza bandiere. Ho già predisposto un’interrogazione urgente ai ministri Costa e Franceschini.

Alessandro Battilocchio