Viterbo – Talete Spa, un disastro amministrativo tra assunzioni clientelari, maxi consulenze e morosi di Stato

I debiti dei grandi gruppi saranno sanati come al solito dai cittadini comuni che subiranno l’ennesimo aumento delle tariffe. Ecco in esclusiva le relazione che i sindaci dovrebbero votare. Grandi alberghi, strutture ricettive, caserme e altri “uffici di Stato” tra i grandi morosi

VITERBO – Se i sindaci di qualsiasi altra provincia d’Italia votassero un bilancio come quello di Talete Spa, con aumenti vicino al 12%, abbraccerebbero i forconi e li caccerebbero a pedate dai loro municipi.

Tra meno di dieci giorni l’amministratore Bossola sottoporrà al voto dei sindaci in Provincia, l’approvazione del bilancio e l’aumento delle tariffe. All’ingegnere Giancarlo Daniele, è stata affidata la consulenza per ricostruire un ventennio di disastri e trovare le soluzioni per salvare una “baracca” come Talete Spa che fa “acqua” da tutte le parti.

Sorvoliamo sulle assunzioni clientelari fatte dal Partito Democratico attraverso un’agenzia interinale che da contratti a tempo determinato sono divenuti oggi definitivi.

Ci sono i maxi stipendi e la scarsa trasparenza. Sul sito non c’è traccia dei guadagni degli amministratori e dei dirigenti ma, fortunatamente, sui documenti in nostro possesso, oggi è possibile capire come la società che gestisce l’acqua si accanisca sul cittadino comune e sia clemente con i gruppi morosi, quelli che hanno debiti per centinaia di migliaia di euro.

Nella relazione si legge: “Pur essendo stato approvato in forma condizionale dalla Conferenza d’ATO, il progetto PARCA non ha avuto seguito nelle specifiche azioni previste in quanto gli Enti Soci non hanno provveduto a deliberare quanto di competenza in merito all’aumento del capitale sociale o alla fideiussioni da stipulare a favore di Talete, ma va sottolineato che sono state portate avanti altre iniziative per garantire l’equilibrio economico finanziario della Talete nell’alveo delle disponibilità regionali e delle disposizioni ARERA.

In particolare:

– Attraverso una copiosa attività di confronto con la Regione Lazio, in merito alla presa in carico degli impianti di potabilizzazione realizzati dalla stessa Regione con i poteri commissariali dell’emergenza Arsenico, al fine di contribuire agli elevati costi di gestione degli stessi impianti non sopportabili tramite una tariffa sostenibile per l’utenza, sulla base di apposito protocollo d’intesa del 01.02.2016 è stato concesso alla Talete un finanziamento di 15 Milioni di euro;

– Nell’ambito dell’aggiornamento tariffario 2018-2019 è stata avanzata all’ARERA apposita richiesta di accesso al fondo di perequazione tramite la CSEA per un importo di 35 Milioni di euro che verrà reiterata nell’ambito della determinazione tariffaria MTI 3 il cui accesso al credito è comunque destinato agli investimenti necessari a garantire la continuità della gestione in equilibrio economico finanziario.

Quindi, sulla base delle scelte e decisioni già prese e fatte salve le stimolanti azioni promosse dai vari comitati per l’acqua pubblica sostenute anche da diversi esponenti politici del territorio, occorre che i rappresentanti legali degli Enti d’Ambito possano fare le loro scelte avendo ben presente il percorso fatto e senza trascurare quanto appresso sintetizzato:

1) Finché l’ATO 1 Vt rimane tale, tutti costi di gestione e investimento debbono essere coperti da tariffa;

2) La modesta capacità finanziaria di Talete S.p.A. a realizzare investimenti, se da un lato ha ritardato la loro realizzazione, dall’altro ha stimolato il finanziamento regionale a supporto;

3) Un gestore, diverso da Talete S.p.A. e con ampie disponibilità economiche, realizzerebbe rapidamente tutto quanto necessario ma richiederebbe adeguati aggiornamenti tariffari;

4) In mancanza di approvazione da parte dell’EGA, gli aggiornamenti tariffari possono venire approvati dall’ARERA su istanza di Talete S.p.A.;

5) Se l’EGA crede ancora nel suo gestore pubblico, occorre sostenerlo con le tariffe e fare in modo che CSEA finanzi adeguatamente Talete, cosa che non fa venir meno ogni azione promuovibile verso la regione Lazio per ottenere contributi a fondo perduto in grado di rendere equa la pressione tariffaria nel Lazio;

6) Se Talete, per scelte dell’EGA, non è messa nelle condizioni di fare investimenti, pur in presenza di strumenti finanziari che lo permetterebbero (CSEA), occorre procedere alla risoluzione del contratto di affidamento venendo la possibilità di realizzare interventi indispensabili per garantire la qualità e la continuità del servizio;

7) I fautori dell’acqua pubblica che non hanno capito e/o che fingono di non capire il contesto in cui i Sindaci sono chiamati a decidere, è bene che dedichino i loro ammirabili sforzi verso il Governo, l’ARERA e la Regione Lazio affinché vengano dettate nuove norme che permettano ulteriore sostegni ai costi del servizio idrico nel nostro territorio.

Leggete attentamente come vorrebbero risolvere il problema della loro incapacità manageriale:

ADEMPIMENTI PER IL TERZO PERIODO REGOLATORIO 2020-2023 (DELIBERA 580/2019/R/IDR)

1. Criteri su cui si fonda la proposta tariffaria:

 La predisposizione tariffaria in argomento ha utilizzato tutte le leve regolatorie messe a disposizione da ARERA per tutelare la sostenibilità economica e finanziaria del servizio.

 Il flusso di ricavi ha quindi ricompreso i differenziali ante 2019 (incluso) che Talete Spa non ha
precedentemente tariffato sia a tutela della sostenibilità della spesa delle utenze sia per rispettare i criteri dell’atto di indirizzo dell’Assemblea che subordinava l’applicazione degli incrementi massimi alla concessione del finanziamento agevolato di CSEA.

 Al riguardo l’EGA ha richiesto più volte un incontro formale con l’ARERA per comprendere se con l’approvazione dell’atto di orientamento indirizzo n. 88 del 30.12.2018, con il quale era stata approvata l’istanza di riapertura straordinaria per l’aggiornamento della proposta tariffaria 2018-2019, si erano determinate le condizioni per accedere a detto fondo.

Solo ad estate 2019 inoltrata L’ARERA ha incontrato a Roma la delegazione dei Sindaci della Provincia di Viterbo, la rappresentanza della Regione Lazio, ATO 1 Lazio Nord e Talete e ha dichiarato che l’approvazione del citato atto 88/2018 subordinata all’accesso al finanziamento CSEA non era ricevibile, richiamando alle proprie responsabilità ciascun attore coinvolto.

 L’istanza presentata con l’MTI2 (ovvero tariffa del biennio 2018-2019) veniva, quindi, congelata, e l’input ricevuto in quell’incontro era di ripresentare una nuova istanza associata all’MTI3 (tariffa 2020-2023) con obiettivi diversi.

 Gli obiettivi fondanti la proposta per il periodo 2020-2023 associano il finanziamento richiesto a CSEA alla realizzazione di un piano di investimenti (come suggerito da ARERA) da realizzarsi a partire dal 2021, attraverso cui Talete Spa riuscirebbe a risolvere alcune rilevanti criticità infrastrutturali (e gestionali) sul territorio del Viterbese.

A tal riguardo, si ricorda che l’istanza di accesso ai fondi CSEA avviene nell’ambito del Titolo III della convenzione di affidamento ovvero di procedura di riequilibrio economico finanziario della gestione.

 L’approvazione congiunta della revisione straordinaria (2018-2019) con l’attuale MTI3 e l’istanza di accesso al fondo perequativo contiene al suo interno alcune importanti scelte:

– Recupero dei differenziali pregressi previsti nella predisposizione della tariffa per gli anni 2018-2019 (MTI2)

– Attuazione di un percorso di avvicinamento dell’incremento tariffario alla copertura integrale di costi di Talete, compatibile con la sostenibilità agli utenti, per gli anni 2020-2023 previsto nell’MTI3-

– Assorbimento nel lungo periodo dei conguagli generati (22,2 milioni di Euro di cui 18,6 milioni di Euro ante 2020) con la revisione straordinaria che garantiscono (indipendentemente dall’accesso perequativo al fondo CSEA) una maggiore stabilità finanziaria di Talete Spa -e mettono in sicurezza gli amministratori da responsabilità erariali.
– Proposta di un piano di investimenti ambizioso da finanziare con CSEA e da contributi pubblici riferiti a opere strategiche.

 Uno scenario di fallimento di Talete Spa avrebbe come impatto:
– L’impossibilità dei Comuni soci di partecipare ad altre società del SII (legge Madia) e quindi obbligo di affidamento con gara-

– Rischio di azione di responsabilità verso i soci in quanto è già stato dichiarato lo stato di squilibrio gestionale.

– Impatto negativo sull’economia locale con rischio di default dei prestatori d’opera locali verso cui Talete è indebitata.

– Impatto negativo sul servizio idrico integrato con blocco delle manutenzioni straordinarie e di
quelle ricorrenti ordinarie.

 

ATO_Aggiornamento_Conferenza_e_trasmissione_doc

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