Regione Lazio – Colosimo (Fd’I): “Mascherine e concorsi slavina contro il Partito Democratico”

“Scandali dovrebbero portare a dimissioni Zingaretti, commissione Trasparenza se servirà per cacciare chi disonora servizio, noi ci saremo”

ROMA – “Oggi siamo chiamati ad istituire la ‘sacrosanta’ commissione trasparenza, in netto ritardo sulle vicende di attualità sulle quali mi auguro davvero le procure facciano chiarezza perché in entrambi i casi scandalo, mascherine e concorsi, c’è odore di codice penale”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo nel corso della seduta odierna alla Pisana, presieduta da Marco Vincenzi, che sta discutendo la proposta d’istituire una commissione permanente in materia di trasparenza.

“Solo la campagna vaccinale vi sta salvando da una slavina che con Concorsopoli ha finalmente innescato – attacca Colosimo – Ci dispiace, Fratelli d’Italia fa realmente opposizione e nell’ultimo anno ha messo insieme un fatto dopo l’altro, fatti che dovrebbe portare alle dimissioni del Presidente Zingaretti.

D’altronde lui lo ha detto, quando si è dimesso, solo da Segretario, lo ha detto chiaro ‘mi vergogno del Pd… si parla solo di poltrone’.

Che dire?

Ha forse sbagliato destinatario e si riferiva alla sua maggioranza in regione e al suo partito nel Lazio?

Una cosa possiamo dirla, senza paura di smentita, il Pd è chiuso nella sua Rocca, nello specifico a Rocca Santo Stefano!

Eh sì, ogni riferimento è puramente voluto!” Il consigliere regionale ripercorre la vicenda mascherine, l’interrogazione presentata da Fdi sull’ipotesi “truffa”, poi passa al caso Concorsopoli: “si scoperchia un sistema, altri lo hanno chiamato così, ma è ormai evidente che lo sia. Un meccanismo rodato che ha il sapore amaro della corruzione”.

“Il grave è emerso da poco e io – evidenzia Colosimo – lo denuncio in questa aula, ancora una volta, il concorso di Allumiere è il tramandarsi di una ‘buona pratica’, un anno prima un altro sindaco, quello di Rocca Santo Stefano, casualmente anche lui chiamato nella segreteria dell’allora Presidente del Consiglio, che ora l’ha seguito nella vicepresidenza della Regione, bandiva un concorso per il suo piccolo comune, anche lì casualmente partecipavano eletti e dirigenti del Pd e parenti stretti di questi”.

Colosimo afferma di non voler fare “elenchi e liste di proscrizione” ma di volere soltanto “la dignità della politica quella che vi state e ci state negando”.

Rivolgendosi poi ai grillini, domanda: “ma non lo sentite il tanfo del compromesso morale?”

“A noi – conclude -, non è servita una commissione per andare a fondo a tutto ciò, ma se servirà per cacciare chi disonora il suo servizio, noi ci saremo. Però, come ha detto sempre Zingaretti: ‘Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità’ Dimettetevi!”