Gubbio – Esplode capannone: due morti e tre feriti, uno è gravissimo

Dopo lo scoppio è divampato anche un incendio: crollato il solaio dell’abitazione sovrastante. Aperta un’indagine

GUBBIO – Umbria sotto shock dopo il grave incidente sul lavoro che è avvenuto nel pomeriggio di ieri a Gubbio: più esplosioni in una azienda e il conseguente incendio hanno provocato un morto accertato, un ventenne che lavorava nell’azienda coinvolta dal disastro, e quattro feriti. L’esplosione è avvenuta in località Vocabolo Canne Greche. Sul posto il 118, i vigili del fuoco di Gubbio, Gaifana, Perugia con mezzi di supporto, autobotti, autoscala e personale movimento terra oltre a tutte le forze dell’ordine.

TESEI: “TRAGEDIA CHE COLPISCE TUTTA LA REGIONE”

Da Perugia è partito anche l’elisoccorso. Al momento non sono note le cause dello scoppio: inizialmente si era ipotizzata la fuga di gas, ma adesso l’attenzione si sta concentrando su solventi e altri prodotti altamente infiammabili usati nell’azienda. Cinque le persone rimaste sotto le macerie: tre sono state estratte vive dai vigili del fuoco, anche se uno dei feriti, un 24enne, è in condizioni molto gravi. Dopo il primo corpo senza vita trovato dai vigili del fuoco, Samuele Cuffaro, un dipendente di soli 19 anni, anche il corpo carbonizzato della donna data per dispersa è stato trovato fra i detriti: aveva 52 anni.

Una delle persone estratte da sotto i detriti versa in gravi condizioni: l’elisoccorso regionale avrebbe dovuto portarlo all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ma è stato poi deciso invece di portarlo al centro grandi ustionati di Cesena, proprio in considerazione della gravità delle sue condizioni. Ha ustioni in tutto il corpo e un trauma midollare. Altre due persone (entrambi di 28 anni) sono state invece portate all’ospedale di Branca (Gubbio): uno è quasi illeso, l’altro in osservazione. Intossicato anche un vigile del fuoco, per fortuna non gravemente.

Sul luogo del disastro anche le squadre dei vigili del fuoco in supporto da Perugia che stanno cercando di mettere sotto controllo le fiamme. L’incendio e il fumo che ha provocato si vede distintamente dal centro della città di Gubbio. In arrivo da Arezzo un nucleo Usar (urban search and rescue) specializzato nella ricerca di dispersi. I vigili del fuoco hanno dovuto anche richiamare in servizio il turno delle 20 per coprire le zone rimaste scoperte. I pompieri hanno dovuto lavorare in condizioni molto rischiose in quanto hanno dovuto tagliare delle travi in ferro con le mototroncatrici e usare i divaricatori idraulici, sollevare le parti in cemento con i cuscini pneumatici: mentre facevano tutto questo si sono verificate altre forti esplosioni. E’ stato necessario operare con gli escavatori per rimuovere parti della struttura che a mano non è possibile movimentare.

A quanto si apprende dai vigili del fuoco l’esplosione sarebbe avvenuta in un laboratorio dove si produce cannabis a scopo terapeutico. A seguito dello scoppio sarebbe quindi crollato il solaio dell’abitazione sovrastante.

Palazzina sotto sequestro

È stata messa sotto sequestro la palazzina dove è avvenuta l’esplosione. Il fatto che la vittima e i feriti siano stati estratti dalle macerie fa ritenere ai soccorritori e agli inquirenti che si trovassero nei locali dove c’era l’attività. Gli accertamenti – coordinati sul posto dal sostituto procuratore di Perugia Gemma Miliani – puntano ora ad accertare se l’attività (risultata in regola per quanto riguarda il trattamento dello stupefacente) fosse in regola anche sotto il profilo amministrativo. La palazzina, di due piani, è risultata regolarmente affittata. Nel fascicolo aperto dalla procura di Perugia potrebbe essere ipotizzato l’omicidio colposo.

 

 

I soccorsi subito attivati

Dopo aver appreso dell’esplosione, la centrale operativa per l’emergenza della Regione Umbria è stata immediatamente attivata per i soccorsi e il trasporto di eventuali infortunati: lo rende noto l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, esprimendo vicinanza alle persone e alle famiglie coinvolte, nonché a tutta la comunità che sta vivendo queste tragiche ore. A stretto giro sul posto sono arrivate quattro ambulanze del 118, un’ambulanza della Croce rossa di Gubbio e un elicottero per il trasporto di pazienti in qualsiasi situazione di gravità. Inoltre, sono stati allertati tutti pronto soccorso delle strutture ospedaliere e anche due sale operatorie dell’azienda ospedaliera di Perugia.

Squarta: “Colpita tutta l’Umbria”

“Sono profondamente scosso da quanto accaduto nell’esplosione di Gubbio in cui è morto un uomo. È una tragedia che colpisce l’intera comunità, il drammatico episodio mi lascia sgomento”. Così il presidente dell’Assemblea legislativa dell’ Umbria, Marco Squarta.”«A nome dell’amministrazione che rappresento – sono le parole di Squarta – mi stringo alle vittime di questa tragedia in segno di cordoglio. In questo triste momento non ci sono parole per commentare quanto accaduto, resta un dolore immenso. Il lavoro è dignità, il ruolo della politica è quello di investire nella formazione e nei controlli capaci di permettere ai lavoratori di tornare a casa sicuri la sera. Solamente il 28 aprile si è celebrata la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, nel nostro Paese le morti bianche continuano a rappresentare un’emergenza perché purtroppo questi drammi continuano a succedere tutti i giorni”. “La prevenzione diventi una certezza”, è l’esortazione del presidente dell’Assemblea legislativa dell’ Umbria.

L’indagine

L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore di Perugia Gemma Miliani che ha subito disposto il sequestro della palazzina quasi interamente distrutta. Omicidio colposo il reato che sarà probabilmente ipotizzato nel fascicolo. Le verifiche si stanno concentrando anche sulla regolarità amministrativa dell’attività. Per verificare se disponesse di tutte le autorizzazioni necessarie. Dai primi accertamenti è emerso che lo stabile era stato regolarmente affittato. Il laboratorio provvedeva ad abbassare la concentrazione del principio attivo della cannabis per renderla di uso terapeutico e quindi fornirla a un’altra ditta con la quale aveva rapporti. E sotto l’aspetto della normativa degli stupefacenti il laboratorio è risultato perfettamente in regola. Inizialmente i vigili del fuoco avevano ipotizzato che lo scoppio fosse stato provocato da una una fuga di gpl che però è risultato non utilizzato nell’attività. L’attenzione si è quindi concentrata su solventi e altre sostanze altamente infiammabili utilizzate per i processi di lavorazione. Alcuni prodotti, in quantità piuttosto ingenti, sono stati trovati anche nel cortile della palazzina.

 

fonte: lanazione