BOLSENA – I sommozzatori della stazione navale di Civitavecchia in collaborazione con il personale subacqueo della soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, hanno ritrovato, nel lago di Bolsena, un coltello a lingua da presa ed una moneta del IV secolo dopo cristo.
Un’immersione per il mantenimento degli standard operativi in acqua dolce, si è trasformata in una sorprendente scoperta archeologica, grazie all’uso dei metal detector in dotazione ai finanzieri, il cui funzionamento è stato sperimentato unitamente agli archeologi nell’area sommersa nota come Gran Carro di Bolsena.
La strumentazione ha permesso di individuare dapprima una piccola moneta romana, con un diametro di circa 1,5 cm, raffigurante l’imperatore Costantino, riferibile alla fine del IV sec. e successivamente, in una zona coperta da fango e vegetazione lacuale, un coltello di circa 18 cm., coperto di incrostazioni, ma ben conservato, da attribuire con ogni probabilità all’epoca protostorica.
Le acque del lago celano infatti un insediamento molto antico, frequentato principalmente durante la prima eta’ del ferro (X-IX sec. a.c.) comprendente, oltre l’area della nota “palafitta”, anche un’ imponente struttura ellittica costituita da pietrame informe delle dimensioni di circa 60×80 metri, localmente chiamata “aiola”.
L’intervento svolto dai sommozzatori della stazione navale e dagli archeologi, ha consentito di sottrarre i reperti all’illecita predazione di soggetti non autorizzati, che ricavano ingenti profitti vendendoli illegalmente a collezionisti senza scrupoli, evidenziando così la trasversalita’ di azione del corpo con riguardo ai settori esclusivi della polizia economico finanziaria.