Economia: 8 curiosità sul mondo del trading

Il trading online è un’attività che consiste nel comprare e vendere asset finanziari attraverso delle piattaforme virtuali messe a disposizione degli intermediari (broker), allo scopo di generare dei profitti.

In questa guida andiamo a scoprire 8 curiosità legate al mondo del trading online che probabilmente non sono conosciute. Per una migliore comprensione della materia, si consiglia di leggere questa guida sul trading.

Come nasce il trading

Non è semplice stabilire una data di nascita per il trading online in Italia, ma certamente i primissimi segnali sono datati al 1993, anno in cui Borsa Italiana introdusse la connessione SIM, che non era più limitata ai terminali, bensì anche a software e calcolatori.

Furono questi i primi segnali che servirono ad accelerare i sistemi contabili con i quali potevano essere trascritte le transazioni eseguite.

La prima piattaforma di trading online

La nascita della prima piattaforma risale al 1995, ben due anni dopo dunque. Si chiamava Directa Sim e divenne a tutti gli effetti il primo vero operatore italiano a consentire il trading online.

L’interesse per il tema e la prospettiva (illusoria) che nutriva la gente di poter “guadagnare soldi facili” generò un continuo crescendo di questo business, portando alla nascita di altre nuove realtà.

Il nuovo regolamento Consob

Il grande successo del trading online portò di conseguenza la Consob, l’organismo di vigilanza sulla trasparenza del mercato finanziario italiano, a introdurre nel 1999 le prime regole. Nacque così il Nuovo Regolamento di attivazione del TUF (il Testo Unico della Finanza) che regolamentava tutti gli aspetti del trading online, portando maggiore conoscenza e consapevolezza negli investitori che nel frattempo assistevano alla rapida evoluzione di Internet.

2000: la bolla tecnologica

Il 2000 non sancì solo la nascita di un nuovo millennio, ma anche lo scoppio della bolla dei mercati finanziari. Questo evento mise a dura prova trader e investitori che di colpo, dopo un periodo in cui i prezzi delle azioni tecnologiche erano cresciuti costantemente, si ritrovarono di fronte ad un arresto improvviso e con ingenti perdite di capitale.

La nascita dei primi broker e lo sviluppo

I primi servizi di trading online mobile nacquero nel 2003. Uno degli strumenti finanziari che sono entrati nel nostro paese sono i CFD , vale a dire dei derivati che consentono di investire sia al rialzo che al ribasso. I CFD (acronimo di Contract For Difference) sono nati nel Regno Unito e sono molto apprezzati dagli investitori perchè consentono di investire in strumenti che replicano l’andamento di azioni, materie prime, valute e criptovalute.

La notevole crescita del mondo del trading online ha contribuito alla nascita di molti broker. Gli studi mostrano come a fine settembre 2018 la Consob aveva autorizzato oltre 130 broker in Italia, con un trend di crescita iniziato nel 2016.

Il Forex trading?

Il Forex, come conferma il sito Forexguida.com, è il più grande mercato finanziario al mondo a non avere una sede fisica.

Secondo alcune recenti ricerche, il Forex sposta qualcosa come 5,3 trilioni di dollari al giorno. Se è vero che la nascita del mercato finanziario può essere fatta risalire al 1973, quando terminò l’accordo di Bretton Woods, il Forex ha radice ancora più lontane. Ci sono molti riferimenti persino nel Talmud (testo sacro ebraico) ai cosiddetti scambiatori di valute, figure che si occupavano dello scambio di valute tra mercanti e viaggiatori.

UK: il principale mercato valutario del mondo

Il principale mercato del Forex, nonché il vero hub dove si registrano la maggior parte degli scambi non sono gli USA, bensì il Regno Unito (si pensi che da solo copre quasi il 50% degli scambi eseguiti sul Forex, contro “solo” il 20% degli USA).

La passione della Deutsche Bank

Uno degli istituti da sempre maggiormente coinvolti nel Forex Trading è la banca tedesca Deutsche Bank. Rappresenta la singola entità con più investimenti nel trading sul Forex (con circa il 15% delle transazioni come quota di mercato, ben davanti a Citi e Barclays)

La spiegazione è che il Forex risulta rappresenta un business altamente redditizio per le banche, al punto che mediamente circa il 20-30% del patrimonio di una banca viene investito nel trading Forex).