CELLENO – Il Premio Accademie è il progetto sperimentale ideato e promosso dalla Biennale di Viterbo Arte Contemporanea, a cura di Pino Mascia e Laura Lucibello, che dal 2010 vede coinvolte le Accademie di Belle Arti nazionali ed internazionali.
Grazie alla sinergia con il Comune di Celleno, è stato possibile, per la prima volta, assegnare un Premio concreto con una residenza d’artista, che si inaugurerà il 23 e 24 luglio, in concomitanza con “La notte dell’Arpia”, assegnato al primo classificato alla 7° edizione 2020, Zhang Yuan, studente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, con il progetto ispirato dal Nature and culture di Alexander Wilson, focalizzato sull’ambiente e la cultura. Premio assegnato dalla Giuria composta da: Gian Maria Cervo (presidente) drammaturgo/regista/attore, Antonietta Grandesso responsabile Spazio Thetis Arsenale Nord Venezia, Velia Littera curatrice Galleria Pavart Roma.
L’installazione rimarrà in mostra permanente, donata al Comune di Celleno.
Nel suo progetto Zhang considera “il contesto ambientale e storico, come l’agricoltura e lo sviluppo economico modellano i quartieri. Da sconosciuto a conosciuto con un ambiente è il processo di trasformazione del concetto di “spazio” in “luogo”, che riflette il “sense of place” (Rootedness versus sense of place” di Tuan Yi-Fu). La mia idea su questo progetto viene dal Feng shui (風水), una cultura tradizionale cinese. Il Feng shui è un metodo orientale per riconciliare la relazione tra uomo, natura e ambiente. La sostenibilità ambientale, tema della Biennale, coincide con l’idea di Feng shui, chè la vita continui a crescere e riprodursi in determinate condizioni. Questo progetto è teso a integrare l’ambiente locale italiano con un elemento orientale interpretando i concetti di Feng Shui e sostenibilità nella cultura contemporanea. Celleno Borgo Fantasma è stato colpito da epidemie, frane, eventi terribili avvenuti nei secoli passati, infine distrutto da un terremoto nel 1931 e abbandonato. Oggi è considerato un ‘borgo fantasma’.
La cultura del Feng Shui cerca di evitare la cessazione e la scomparsa della vita di un luogo. La mia opera parte da questo concetto. Vengono usati due tipi di vaso, Gang e Zhan, pieni d’acqua, posizionati in luoghi diversi, con fiori di loto. Questo tipo di installazione appare molto nell’antica architettura cinese per creare una situazione in grado di consolidare la vitalità, che con l’acqua e le piante formano il ciclo della vita, e quindi diventare un simbolo di continuità.
Vengono posizionati 108 vasi Zhan (il numero 108 rappresenta l’universo nella cultura del Feng shui ed è una manifestazione del Tao – p.e. ci sono 108 pannelli nella parte inferiore del Tempio del Paradiso e 108 recinti di pietra su ogni piano della Sala di preghiera a Pechino). Questi vasi formano un segno sulla strada per guidare le persone ad entrare con un senso del rituale.
I 9 vasi Gang conterranno acqua e piante di loto. Il numero 9 rappresenta Yang nel libro ‘Yijin’ o ‘Il Libro dei Mutamenti’ che completa lo Yin di Celleno Borgo Fantasma, diventando un ciclo yin-yang, simbolo di vita infinita.
La teoria del Feng shui è considerata una sorta di pensiero culturale e filosofico sull’ambiente di vita nei tempi moderni, piuttosto che una scienza. Il mio uso del concetto di Feng shui per creare installazioni non è una superstizione, ma una nuova interpretazione dell’ambiente vitale in cui viviamo da diversi sistemi ideologici, che è anche una risposta al tema di questo evento Biennale.”