Oipa: Per il Papa l’amore per gli animali esclude quello per i figli

Pioggia di polemiche dopo le parole pronunciate dal pontefice.

Oipa: “Contestualmente ha ricevuto i rappresentanti di un circo che usa animali di specie selvatiche, tenendoli in cattività e addestrandoli per intrattenere un pubblico inconsapevole”

ROMA – Papa Francesco è tornato in questi giorni sul tema degli animali domestici che a suo avviso sostituirebbero i figli, “.. tante coppie non hanno figli perché non vogliono o ne hanno soltanto uno perché non ne vogliono altri, ma hanno due cani, due gatti che occupano il posto dei figli. Sì, fa ridere, capisco, ma è la realtà. …” , ha detto il pontefice parlando a braccio durante la prima udienza generale del 2022, mercoledì 5 gennaio.

«È strano pensare che il papa consideri l’amore nelle nostre vite limitato quantitativamente, e che dandolo a qualcuno lo si tolga ad altri», commenta l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) attraverso il suo presidente, Massimo Comparotto. «Forse il pontefice non conosce gli enormi sacrifici che i volontari sopportano pur di salvare vite altrimenti ignorate dalle autorità e dalle istituzioni, nonostante le leggi e i regolamenti prevedano che queste se ne debbano fare carico. È evidente che per Francesco la vita animale è meno importante della vita umana. Ma chi sente che la vita è sacra ama la vita al di là delle specie».
Papa Francesco. Se lo accetta, Le regaliamo un quattrozampe peloso.

A farle eco l’ associazione utenti e consumatori Aduc: “Chissà se papa Francesco ha mai avuto un cane o un gatto. Ci dispiace per lui e, nel caso, non sa cosa ha perso. Certamente non perché i pelosi quattrozampe sostituiscono i figli, ma perché sono membri pelosi delle nostre famiglie, con o senza figli bipedi, e condividono con esse amore e peripezie. Non solo, ma quando i quattrozampe sono in famiglia, pare che facciano anche molto bene ai piccoli e ai grandi bipedi, che ne traggono amore, vitalità, altruismo, comprensione del mondo animale. Sono quel “di più” grazie al quale i bipedi si sentono parte attiva e responsabile del Pianeta.
Se il papa ce lo consentirà, gli regaleremmo volentieri un peloso. A patto, però, che non lo tratti come un figlio (di cui lui, tra l’altro, fisicamente non può avere esperienza) ma “solo” come un cane o un gatto ché – come ci sembra abbia detto qualche altro papa o autorità della Chiesa cattolica  – hanno anch’essi anima e sensibilità”.