Civitavecchia – Appalti strade, emessi sette avvisi di garanzia ed è caccia alla regia politica

Fiamme Gialle negli uffici dell’assessorato ai lavori pubblici. Acquisite carte relative agli appalti (ritirati) non assegnati. Nei guai funzionari comunali, ditte e la vecchia stazione appaltante di Confservizi Lazio

CIVITAVECCHIA – Ancora una volta uomini delle Fiamme Gialle, su mandato della Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno fatto visita negli uffici dell’assessorato dei lavori pubblici comunali.

Il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Roma, che si occupa delle pubbliche amministrazioni, sta svolgendo le indagini nate per verificare la regolarità sulle due gare d’appalto bandite dal Comune di Civitavecchia e svolte dalla base appaltante Confservizi Lazio. Gioca ricordare che l’amministrazione comunale, proprio a seguito di questa vicenda, revocò la stazione appaltante Confservizi Lazio sostituendola con una diversa.

La genesi di questo procedimento risale al marzo del dello scorso anno quando l’ex assessore ai lavori pubblici, Sandro De Paolis, insospettito dalla strana procedura e da un anomalo ribasso, chiedeva agli uffici di sospendere l’appalto e di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica.

I documenti sui due affidamenti per l’asfaltatura delle strade periferiche sono stati acquisiti ufficialmente dalla polizia giudiziaria ieri con tanto di avvisi di garanzia a carico di due quadri del settore amministrativo, alla stazione appaltante e cioè Confservizi Lazio e ad alcune ditte, a quanto pare cinque, che hanno aderito all’invito e partecipato successivamente alla gara. Per tutti l’accusa è quella della turbata libertà degli incanti o più semplicemente “turbativa d’asta”.

Sul registro degli indagati al momento risultano iscritte otto figure tra persone fisiche e società.

L’attività investigativa è solo all’inizio perché gli inquirenti stanno cercando di mettere insieme il puzzle della vicenda e cioè la regia politica che ha prodotto questo nefasto risultato “sventato” dall’ex assessore De Paolis che, invece di essere premiato dal suo partito, è stato messo alla porta e sollevato dall’incarico di assessore.

Come detto sono due funzionari finiti sul registro degli indagati nel procedimento penale n. 285/21 e cioè il responsabile pro-tempore della Confservizi Lazio, il Rup (responsabile del procedimento) Anthony Marcello Scalise, il suo sottoposto Ugo Sestili e cinque imprese su nove che parteciparono a quelle famose gare aggiudicate con un ribasso d’asta di circa il 4%.

Le dite nel mirino della Procura della Repubblica di Civitavecchia sono la Ipomagi srl, S.N. Costruzioni srl, Ridolfi Idio & figli srl, Cesa srl, Cosar srl.

L’impresa CESA srl si era aggiudicata la prima gara con procedura aperta negoziata per l’affidamento dei lavori di “messa in sicurezzadelle strade aree periferiche San Liborio, via De Santis, Campo dell’Oro, con un ribasso del 4,27%.

L’impresa S.N. Costruzioni srl, si era aggiudicata la seconda gara con un ribasso del 4,79%.

Questo l’elenco degli indagati:

  1. Maurizio Lucarelli;
  2. Franco Righi;
  3. Danilo Volterrani;
  4. Emiliano Sanità;
  5. Anthony Scalise;
  6. Ugo Sestili;
  7. Marina D’Alessio.

Il giudice GIP/GUP Giuseppe Coniglio ha inviato ai diretti interessati la proroga delle indagini per altri sei mesi.

Dall’esame della documentazione erano emersi aspetti singolari. Il primo quello di capire chi e come aveva materialmente scelto le ditte da invitare e su quali basi.

L’ex assessore aveva già rilevato come lo stesso giorno, per due affidamenti distinti da diverse centinaia di migliaia di euro ciascuno, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, erano partiti due blocchi da dieci inviti ciascuno, in cui 5 imprese erano le stesse per entrambe le procedure (Ipomagi srl, S.N. Costruzioni srl, Ridolfi Idio & figli srl, Cesa srl, Cosar srl).

Una evidente irregolarità, appesantita da altri due aspetti non secondari: la mancata risposta in entrambi i casi di 9 imprese invitate su 10 con i vincitori che, in tutte e due gli affidamenti, hanno offerto un ribasso di poco superiore al 4% e – ultimo particolare di non poco conto – il fatto che le uniche due ditte che si sono presentate (la Cesa srl in un affidamento e la S.N.Costruzioni srl nell’altro) pur essendo state invitate ad entrambe le procedure, hanno partecipato a una sola gara ciascuna, presentando offerta in un caso per le strade di San Liborio, De Sanctis e Campo dell’Oro, ma non per San Gordiano e Boccelle e viceversa nell’altro caso.

 


PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

Civitavecchia – Appalti strade Confservizi Lazio, gli atti finisco in Procura