Civitavecchia Porto – Processo PAS, sfilano come testimoni Francesco Maria di Majo e Gianni Perticarà

La prossima udienza prevista a novembre. Sarà ascoltata l’ex segretaria generale Roberta Macii

CIVITAVECCHIA – Nuova udienze ieri del processo agli ex vertici della Port Authority Security, società in house dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.

Alla sbarra Massimo Scolamacchia, Fedele Nitrella e Stefano Gazzano al centro della vicenda delle presunte fatture false, legate al periodo 2016-2018 della PAS.

L’indagine, portata avanti dalla Polizia di frontiera, prese spunto dalla denuncia arrivata sulla scrivania del pubblico ministero Roberto Savelli, a firma dell’ex amministratore unico Umberto Saccone il quale segnalò una serie di movimenti poco chiari, con assunzioni, consulenze e pagamenti che finirono sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti.

Fatture la cui veridicità sarebbe stata messa in dubbio perché relative a servizi mai svolti dalla Pas.

A tutti sono contestate ben 17 fatture che, secondo la Procura di Civitavecchia, furono emesse in cambio di prestazioni inesistenti.

Documenti fiscali emessi a cavallo tra il 2016 e il 2018. Fatture che venivano gonfiate con importi che variavano dai 53.659,00 euro ai 58.659,00 euro.

La somma complessiva dei soldi pagati in più da Molo Vespucci, per prestazioni mai effettuate, ammonta a circa 994.105,00 euro.

Soldi che venivano pagati in più dall’Authority e servivano, secondo la versione fornita dai tre imputati in fase preliminare, a coprire gli stipendi dei dirigenti e dei lavoratori visto che, con le tariffe applicate, non riuscivano a coprire la spesa.

Massimo Scolamacchia all’epoca dei fatti ricopriva l’incarico di responsabile unico del procedimento per conto dell’Autorità Portuale. Fedele Nitrella era il direttore tecnico e responsabile dell’organo interno di supporto e verifica per la vigilanza sui controlli alle merci e passeggeri destinati al traffico nazionale ed internazionale, mentre Stefano Gazzano era l’amministratore unico della Pas.

Francesco Maria di Majo ex presidente dell’AdSP di Civitavecchia

 

Ieri l’accusa ha chiamato sul banco dei testimoni l’ex presidente di Molo Vespucci, Francesco Maria di Majo e il dirigente responsabile della sicurezza portuale Gianni Perticarà.

L’ex presidente ha risposto con puntualità a tutte le domande anche perché il suo ruolo era marginale in quanto la maggior parte delle iniziative amministrative erano di competenza dell’allora segretario generale, Roberta Macii.

Perticarà ha chiarito il perché non approvò il pagamento delle fatture delle quali non era a conoscenza e spiegato la natura delle presunte minacce subite dal dirigente Scolamacchia.

Al di là di questo particolare l’udienza non ha aggiunto gran che all’inchiesta chiusa nel 2021. Forse ci saranno più spunti a novembre quando, ad essere sentita, sarà proprio Roberta Macii.