Il rave di Valentano finisce a “tarallucci e vino”. A processo solo un albanese

Camilli: “C’erano figli di magistrati e politici. Andremo avanti con la causa al Ministero dell’Interno”

VALENTANO – E’ finita in una gigantesca bolla di sapone l’inchiesta legata allo scandaloso rave party consumatosi a cavallo del Ferragosto a Valentano nei pressi del laghetto di Mezzano.

Dopo otto mesi la Procura di Viterbo ha disposto il decreto di rinvio a giudizio per un solo soggetto. Si tratta di Adurel Karafili classe 1988 nato in un piccolo paese nei pressi di Tirana.

L’accusa per lui è di violazione degli obblighi di sicurezza per raggiungere migliaia di persone assembrate sui terreni del noto imprenditore grottano Piero Camilli.

Per tutti gli altri la vicenda è finita in cavalleria. Mezzi e attrezzature non sequestrate. Le centinaia di persone identificate sono servite evidentemente solamente per riempire gli archivi di nomi.

Una settimana d’agosto dove l’anarchia ha messo sotto scacco lo Stato. Tutto illegale. Droga a fiumi. Sesso senza inibizioni e un morto. La sera di Ferragosto del 2021 Gianluca Santiago, 24enne originario della Gran Bretagna ma residente a Reggio Emilia, si era immerso nelle acque del laghetto di Mezzano per trovare refrigerio. Il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

Lo Stato non fece nulla. La festa continuò fino a quando le migliaia di persone finirono le scorte di cibo e droga.

Sul posto si fece la conta dei danni. Soprattutto Piero Camilli che dovette rimuovere tonnellate di sporcizia e di deiezioni umane e animali che avevano trasformato ettari di terreno in latrine e cloache all’aperto. Oltre 300mila euro di danni che l’imprenditore, lungimirante su come sarebbe andata a finire la vicenda, ha pensato bene di chiedere al Ministro Lamorgese.

“Tra le persone identificate figli di magistrati e politici. Pensare che non sia colpa di nessuno ma solo di quel bamboccio diciottenne fa davvero ridere. I miei operai hanno dovuto rimuovere spazzatura nauseabonda per giorni. I danni all’equilibrio naturale dell’area sono evidenti e permanenti. Neanche gli uccelli sono più tornati a bordo lago. Questo è come lo Stato tutela i cittadini, il territorio”.

Non fu sequestrata una sola cassa acustica. Nessun mezzo usato per il loro trasporto. Fu permessa la vendita di imponenti quanti di droga senza che nessuno intervenisse. Il processo al giovane Adurel Karafili che “Con più azioni esecutive  di un medesimo disegno criminoso, in concorso con altre persone da identificare ma comunque superiore a 5, invadevano arbitrariamente, al fine di occuparlo e comunque per trarne profitto il fondo agricolo ricadente nel Comune di Valentano, in località Marabò” e che rischia una condanna a due anni di reclusione è fissata per il 9 marzo del prossimo anno alle ore 9.