FIUMICINO – È la terza vittima, a seguito di un malore, sulla costa di Passoscuro, sul litorale nord di Fiumicino, dall’inizio della stagione balneare. A perdere la vita, due giorni fa, nella festività dei Santi Pietro e Paolo, è stato un cinquantenne di origine ecuadoregna che di trovava in spiaggia in compagnia della moglie e dei due figli.
Secondo una ricostruzione, l’uomo avrebbe accusato un malore in acqua a circa 50 metri dalla riva, in una giornata caratterizzata da decise correnti. Richiamato da urla, è subito intervenuto un assistente bagnante che ha soccorso l’ecuadoregno: una volta a riva, sono durati circa cinquanta minuti i tentativi di rianimazione compiuti da sanitari che si sono qualificati, presenti sul posto, e poi dal personale del 118. Non c’è stato nulla da fare ed è stato constatato un arresto cardiocircolatorio.
Sono giunti anche l’elisoccorso, i carabinieri e personale dell’Ufficio Locale marittimo di Fregene alle dipendenze della Capitaneria di Porto di Roma. Nelle scorse settimane, si erano registrati altri due decessi di bagnanti, anch’essi di origine straniera, su tale tratto di costa, sempre a seguito di un malore.
«Sarebbe servita un’ambulanza e un posto di primo soccorso abilitato ad intervenire, ma Passoscuro non ha nulla. E pensare che 30 anni fa c’era un presidio, in via Torralba. Una parziale soluzione potrebbe essere quella di avere delle moto d’acqua mediche pronte ad intervenire in questo tratto di costa, così come accade nella riviera romagnola. Non basta usare i pattini degli operatori di salvataggio, servono mezzi più efficaci e personale medico. Gli stabilimenti sono pronti a mettere in campo una piccola rimessa in acqua, con le boe a corridoio, per permettere il passaggio di questo tipo di mezzi di soccorso», la posizione in una nota di Stefano Calandra, vicecommissario della Lega a Fiumicino, dopo l’episodio.