VITERBO – Paura ieri pomeriggio, mercoledì 6 luglio, nel carcere Mammagialla a Viterbo. Un agente di polizia penitenziaria è rimasto gravemente ferito dopo essere stato aggredito da un gruppo di detenuti.
Almeno dieci, se non di più. L’agente, da quello che si è appreso, era intervenuto per sedare una rissa ma è stato pesantemente percosso. E’ stato ferito a una mano e alla testa con ogni probabilità colpito con una caffettiera. Era stato trasportato a Belcolle in gravi condizioni con ferite alla testa – suturate con numerosi punti – e una mascella gonfia. La tensione nel penitenziario è continuata fino alla tarda serata. Un gruppo di una trentina di detenuti rifiutavano di rientrare in cella e sono dovuti intervenire il comandante della Penitenziaria e il direttore del carcere.
Immediate le reazioni dei sindacati. “Apprendiamo ora dell’aggressione grave e feroce da parte di un gruppo di detenuti a danno di un poliziotto penitenziario in servizio. Sembra che il collega si sia speso per sedare una colluttazione all’interno della sezione detentiva tra diversi detenuti. Non si conoscono le ragioni ma sembra che tutta la violenza e l’ira delle azioni si sia riversata improvvisamente all’indirizzo del poliziotto provocandogli ampie ferite alla testa e alle mani. Probabilmente con una caffettiera. Saranno necessari molti punti per chiudere le ferite. Portato d’urgenza presso l’ospedale di Belcolle sono in corso le cure.
Sono ancora in corso le operazioni di messa in sicurezza e indagini per accertare le responsabilità. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e i colleghi non riescono più a fare turni per inferiori a 12 ore. La situazione è fuori controllo. Siamo tutti vicini al collega e speriamo non abbia riportato danni gravi e permanenti. Anche per questo saremo in piazza del Plebiscito a Viterbo, l’11 e il 12 ancora più convinti che la situazione sia ormai insostenibile. Debbono arrivare risposte dagli uffici centrali e le risposte sono uomini e trasferimento immediato di chiunque rechi pregiudizio all’ordine e alla sicurezza dell’istituto. È di oggi una circolare del capo Dap dove esprime parere circa una tutela maggiore agli istituti fenomeno di numerose aggressioni. Ecco, Viterbo ha sicuramente un ruolo primario in questa negativa classifica. Ora vedremo se alle parole si aggiungono i fatti o se ancora una volta l’amministrazione sarà latitante”, dicono Luca Floris del Sappe e Felice Maffettone del Sinappe.
“Purtroppo segnaliamo l’ennesima aggressione avvenuta nella regione Lazio dove più detenuti hanno violentemente aggredito un assistente della polizia penitenziaria . Da quando apprendiamo l’appartenente del Corpo di Polizia Penitenziaria è stato trasportato in ospedale, pare, in gravi condizioni. Da quando apprendiamo si è reso necessario l’intervento del Comandante e Direttore , dato che i detenuti non sono voluti rientare nelle stanze detentive e ,solo dopo alcune ore, la calma è tornata ed il personale di polizia penitenziaria smontante, trattenuto per l’evento critico verificatosi, ha potuto terminare il proprio servizio – Per la Fns Cisl Lazio il problema è divenuto serio e incontrollato, gli agenti, all’interno dell’istituto, non hanno difese né tutele in nessuna condizione. Troppi messaggi contraddittori generano caos e delegittimazione del personale di polizia penitenziaria Il personale è stanco di subire invettive ed aggressioni gratuite dai detenuti che sembrerebbero agire in tale modo perché impuniti. Questa situazione è intollerabile, non può più tardare un energico intervento del capo del Dap Renoldi e della guardasigilli Cartabia prima che accada qualcosa di davvero irreparabile”, dice il segretario della Fns-Cisl Massimo Costantino.