Ha costretto il suo miglior amico a togliersi la vita, dopodiché è stato arrestato e messo in carcere, ma dopo aver scontato una pena di 6 mesi è stato rimesso in libertà. Il russo 35enne, Vyacheslav Matrosov (nella foto a destra), dopo aver scoperto che l’amico, Oleg Sviridov (nella foto quello di sinistra), aveva ripetutamente abusato di sua figlia, di appena sei anni, lo ha portato in un bosco, dove ha smascherato il suo crimine ed ha iniziato a picchiarlo. Poi, lo ha costretto a scavare la sua tomba, portandolo al suicidio.
Dopo averlo sotterrato, gli inquirenti hanno scoperto cosa è accaduto, e condannato la vendetta violenta dell’uomo con 18 mesi di reclusione. Matrosov, inizialmente è stato trattenuto con l’accusa di omicidio, ma la scelta della magistratura ha provocato proteste pubbliche in Russia, che hanno visto nella reazione dell’uomo, la volontà di difendere una vittima innocente, sua figlia, dal pedofilo amico.
L’uomo allora è stato condannato ad una pena lieve, anche se in una colonia penale a regime severo, e dopo un terzo della pena, il 35enne è stato fatto uscire dal carcere, festeggiando la liberazione insieme a sua moglie Natalya, postando una foto sui social.
A scoprire cosa aveva fatto, quello che riteneva un amico stretto, sono stati dei filmati disgustosi trovati nel cellulare del pedofilo, che mostravano gli orrendi abusi a cui ha costretto la bambina. Matrosov, un ex operaio di una fabbrica di motori, avrebbe potuto essere incarcerato per 15 anni se fosse stato accusato di omicidio. La gente del posto ha persino raccolto fondi per le sue spese legali iniziali e firmato una petizione per chiederne la completa assoluzione.